Alla tavola rotonda “Dalla libertà religiosa alla libertà delle religioni nello spazio pubblico” interviene anche il sindaco Pizzarotti
Patrizia Evola/Notizie Avventiste – La settimana della libertà religiosa nella chiesa cristiana avventista di Parma è iniziata, sabato 13 febbraio, con un interessante incontro e dialogo sul tema “Dalla libertà religiosa alla libertà delle religioni nello spazio pubblico”, alla quale hanno partecipato il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti; il vicario del vescovo, don Matteo Visioli; e il direttore del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa della Chiesa cristiana avventista in Italia, past. Davide Romano.
Hanno anche portato i loro saluti Vincenzo Pasqua, viceprefetto di Parma; Luciano Mazzoni, presidente del Forum interreligioso; e padre Ciprian, ortodosso e presidente di turno del Consiglio delle chiese cristiane della città. Presente anche Farid Mansouri, membro di spicco della numerosa comunità islamica di cui è stato presidente per lungo tempo e fino allo scorso anno.
Molto interessante il dialogo che ne è scaturito perché il tema affrontato è complicato. Fin dove si può arrivare per esprimere la propria fede senza prevaricare il diritto degli altri e di uno stato che dovrebbe garantire tutti? Sicuramente il discorso non si poteva esaurire in un incontro, ma sicuramente “è stato fatto un passo avanti”, ha affermato il presidente Luciano Mazzoni.
Farid Mansouri ha raccontato l’esperienza vissuta dalla comunità musulmana per l’assenza di una legge.
Il past. Daniele La Mantia, moderatore dell’incontro, ha ricordato che il tempo della tolleranza, indicato da Voltaire nel suo Trattato sulla tolleranza, andrebbe oggi sostituito dal concetto di inclusione e accoglienza, realizzando pienamente il senso più profondo del pensiero del filosofo francese e, più ancora, di quello evangelico.
Il past. Davide Romano è stato ospite della comunità avventista di Parma fin dalla mattina, dove ha tenuto la predicazione. Nel sermone ha spiegato che la libertà di coscienza non è un concetto semplice né scontato, e spesso la sua conquista passa attraverso l’oppressione dell’altro. Ma questa non è vera libertà.