Alla tavola rotonda dedicata ai 500 anni della Riforma protestate erano presenti le autorità civili cittadine.
Patrizia Evola/Notizie Avventiste – Le chiese avventista e metodista di Parma hanno organizzato una tavola rotonda sul tema “La ‘coscienza’ al tempo della soggettività e della sua crisi”. L’evento, che si è svolto nella sala della chiesa cristiana avventista, fa parte delle iniziative per celebrare la settimana della libertà religiosa, quest’anno dedicata ai 500 anni della Riforma. Daniele La Mantia, pastore avventista e moderatore dell’incontro, ha coinvolto nel progetto il sindaco, Federico Pizzarotti, il capo di gabinetto e vice prefetto, Antonio Giacari, e il vescovo, mon. Enrico Solmi.
Tre i relatori intervenuti: Davide Romano, direttore del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa dell’Unione avventista italiana; Debora Spini, docente di filosofia politica e sociale, e voce delle chiese valdese e metodista; mon. Enrico Solmi per la chiesa cattolica.
Dopo il saluto delle autorità civili, i tre relatori hanno appassionato l’uditorio anche per l’alto livello di pensiero espresso nell’affrontare luci e ombre di quanto la Riforma di Martin Lutero abbia introdotto nella società in ogni ambito e come questa sia cambiata in 500 anni.
Il vescovo ha da una parte riconosciuto che la Riforma ha costretto la chiesa cattolica romana a confrontarsi con il motivo della protesta, accettando essa stessa di dover fare dei passi nella direzione del cambiamento; dall’altra ha dovuto affrontare il problema della fragilità della famiglia, in parte legato al tema della soggettività prodotto dalla Riforma.
Debora Spini ha spiegato che la tradizione come radice storica, il vincolo alla sola Scrittura e la nostra fede sono strumenti necessari per ritornare all’essenzialità della Riforma protestante e per correggere le brutture del nostro periodo di secondo modernismo.
Davide Romano ha sottolineato il concetto di comunità, usando le parole di Karl Barth: “La comunità di Gesù Cristo è qui per il mondo ed è in questa maniera che è qui per Dio, proprio perché è lui per primo ad essere qui per il mondo. Nella misura in cui la comunità di Gesù è qui innanzitutto per Dio, non le rimane altro da fare che essere qui alla sua propria maniera per il mondo”.
Gli interventi dei relatori sono stati seguiti da uno spazio dedicato alle domande dei numerosi presenti. L’evento si è concluso con un generoso buffet preparato da Bruna Codeluppi, della chiesa avventista di Parma.