Podcast: Download (33.5MB)
In questo appuntamento prendiamo spunto da un articolo apparso sull’edizione cartacea de La Repubblica del 17 ottobre 2018: “Dopo un millennio un altro scisma a Oriente“. Si legge nell’articolo: “E’ il primo atto di quello che è stato definito il più grande scisma nel Cristianesimo in un millennio. Kirill, il patriarca di Mosca e di tutte le Ryssie, capo della Chiesa ortodossa russa, ha sospeso la ‘Comunione eucaristica’ con Costantinopoli. Il linguaggio suona arcaico perché lo è. I riti della Chiesa ortodossa, che conta circa 300 milioni di fedeli nel mondo, risalgono al Concilio di Calcedonia del 451 dc, ben prima dello scisma che nel 1054 portò alla divisione tre Chiesa d’Occidente e d’Oriente. Se la rottura segue miti millenari, le sue radici sono ben radicate nella geopolitica del presente. La decisione di Kirill annunciata durante il Sinodo a Minsk, in Bielorussia, arriva dopo che lo scorso 11 ottobre il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I ha concesso l’autocefalia alla Chiesa ortodossa ucraina. Ora molti temono che i dissidi possano sfociare nella violenza”.
Ne parliamo con Fulvio Ferrario, decano della Facoltà valdese di teologia.