Quando si parla di teorie del complotto, il pubblico si polarizza rapidamente. Da un lato ci sono gli "esperti" che snocciolano informazioni affidabili con argomentazioni credibili su casi confermati. Dall’altra parte ci sono i "disinformati" che si disinteressano completamente di un argomento o lo rigettano in toto come una leggenda mitologica. Il punto di vista biblico.
Christian Sălcianu – La ricetta per una cospirazione è ben nota: scenari complessi, accordi dietro le quinte, informazioni top-secret. Le forze coinvolte, che si tratti di élite esclusive o di malefiche coalizioni di superpotenze, sono evidenti, ma l’apparenza può ingannare, suggerendo una manipolazione. All’estremo opposto, sembrano esserci solo due categorie di persone: le vittime, una maggioranza ignorante, una massa inerte di individui ai quali è stato fatto il lavaggio del cervello; e sull’altro fronte gli eroi, una minoranza perspicace, valorosi crociati contro la propaganda ufficiale, pienamente impegnati nel loro ruolo di informatori. È possibile trovare una via di mezzo?
Occhio: si rischia la paranoia!
Raoul Dederen, professore emerito di teologia sistematica, ha dichiarato che ogni volta che si trova di fronte a un dilemma teologico, gli dedica un tempo speciale, ma non più di tre mesi. Una volta esaurito il periodo di tempo assegnato, torna ai problemi quotidiani. L’idea è semplice: se ci si immerge in un singolo argomento, si inizia a vedere tutto attraverso la lente di quel tema.
Il principio è elementare. Dopo mesi e anni di "immersione" nelle cospirazioni, si finisce per vedere cospirazioni ovunque. Non si vive più una vita normale, ma si considera la propria prospettiva come quella autentica: nessuno vede quello che vedi tu, e tutto quello che vedi è davvero importante. Queste persone leggono solo certi libri e ascoltano determinati opinionisti. I loro filtri – in ogni campo – diventano infallibili. Si trasformano in veri e propri settari, che si preparano al colpo finale che richiederà sicuramente un loro ultimo sacrificio. In altre parole, ci troviamo di fronte al destinatario ideale della paranoia.
"Una buona cospirazione non è dimostrabile" (citazione tratta dal film "La teoria del complotto").
Gli esperti di questo campo sottolineano vari aspetti relativi al ragionamento di chi crede nelle cospirazioni: coincidenze eclatanti per le quali le spiegazioni ufficiali sono ritenute insufficienti; il desiderio di scoprire qualcosa di nascosto, più entusiasmante del banale; la nozione di capro espiatorio (bisogna incolpare qualcuno!); il desiderio da parte di chi informa di essere l’eroe (finora) sconosciuto che dà l’allarme;[1] la consapevolezza di un’incapacità temporanea o di un’agenda imposta; un rifugio per coloro che non hanno potere e che si sottomettono fatalmente a forze superiori;[2] e così via.
La storia non nega l’esistenza di cospirazioni (contrariamente all’idea che solo i paranoici le vedono). Si è dimostrato che diverse uccisioni o tentativi falliti di attentare a personaggi di spicco, colpi di Stato e azioni politiche, economiche o militari implicavano una qualche cospirazione. Gli storici hanno tracciato il profilo di questi eventi: 1) azioni collettive, non a opera di singoli; 2) obiettivi illegali o oscuri, non certo a beneficio del mondo intero; 3) atti orchestrati, non eventi spontanei o casuali; 4) pianificazione segreta, non un dibattito pubblico.[3] Il punto non è se le cospirazioni esistano o meno, piuttosto quante di esse siano credibili e quale sia l’entità della loro influenza globale. Si può parlare di una cospirazione mondiale?
In definitiva, i complotti esistono davvero?
Partendo dall’etimologia della parola, ogni volta e dovunque ci siano due individui (una minoranza) uniti nello scopo e nel pensiero, che respirano insieme, ha luogo una cospirazione. Il termine intrinsecamente ha una connotazione negativa.
La minoranza, secondo la teoria corrente, è quella che cerca di sottomettere la maggioranza a proprio vantaggio. Le implicazioni abbracciano un ampio spettro, e Internet funge da terreno fertile per la diffusione di teorie che hanno come finalità il controllo finanziario (la crisi), la manipolazione informativa (Accordo commerciale anticontraffazione), il dominio militare (la guerra), la sottomissione economica (Fondo monetario internazionale, Banca Mondiale), programmi volti a indebolire il corpo umano (fluoruro, Codex Alimentarius), virus ingegnerizzati (Hiv, H1N1), e ideologie religiose (il papa, gli ebrei) o politiche (comunismo, capitalismo, dominio degli Stati Uniti).
Tuttavia, voci autorevoli sfatano l’idea di grandi complotti e, ancor di più, di una super cospirazione globale. "Le teorie del complotto esistono nel regno della mitologia, dove l’immaginazione si scatena, le paure superano la realtà e le prove sono ignorate. In qualità di superpotenza, gli Stati Uniti sono spesso rappresentati come il cattivo in questi drammi".
In un’intervista relativamente recente, Todd Leventhal, esperto di teorie del complotto presso il Dipartimento di Stato americano, ha sostenuto che "nessun gruppo ha il potere di manipolare segretamente gli eventi mondiali. Singoli Stati, centinaia di migliaia di gruppi e milioni di persone influenzano il mondo, ciascuno nella misura delle proprie capacità. Gli eventi globali sono il risultato di queste complesse e molteplici influenze, non di un’organizzazione segreta e onnipotente".
Della stessa idea è anche lo storico Bruce Cumings: "Se ci sono cospirazioni, di rado hanno un’influenza radicale sulla storia; di tanto in tanto hanno influenze marginali, come conseguenze non volute in una logica che è sfuggita al controllo dei loro autori".[4] Secondo questi esperti, l’esistenza dei complotti non è negata, ma la loro influenza non può che essere minima. Tuttavia, un lettore scettico potrebbe chiedersi: “La negazione di una influenza cospirativa significativa non è essa stessa un grande complotto?”.
Cosa aggiungere a proposito di un "nuovo ordine mondiale"?[5]
Se dovessimo unire tutte le teorie cospirative, la maggior parte, se non tutte, sarebbero in conflitto tra loro. Non si possono avere, seduti allo stesso tavolo, americani, russi, ebrei, musulmani, atei, satanisti, cattolici e massoni.
Un altro argomento per rigettare la reale capacità di una cospirazione globale sta nel fatto che l’ipotetico piano non ha ancora raggiunto il suo compimento finale. Anno dopo anno, sentiamo parlare del Club di Roma, del Bilderberg, del Consiglio per le relazioni estere, degli Illuminati, dei Gesuiti e via dicendo. Prese nei rispettivi tempi, tutte queste informazioni danno il senso di un evento assoluto imminente, dopo il quale il mondo diventerà per sempre schiavo di una minoranza, perennemente soggiogato.
Se questi complotti fossero davvero così potenti come si sostiene, a prescindere da chi siano i membri delle rispettive organizzazioni, già da tempo avrebbero dominato il pianeta. Ciò significa che o non sono in grado di sferrare il colpo finale o sono trattenuti da forze superiori. Il capo del Bilderberg conferma la prima ipotesi quando afferma: "Quando si dice che questo è un governo segreto del mondo, io sostengo che se lo fossimo, dovremmo vergognarci".
Cosa dice la Bibbia sulle cospirazioni?
La Bibbia conferma l’altra ipotesi (senza negare la prima), ossia che esiste un piano di Dio in cui Egli "trattiene i quattro venti della terra" per evitare che il pianeta vada in tilt (Apocalisse 7:1-3). La Bibbia riconosce anche l’esistenza di cospirazioni e Satana è raffigurato come il primo cospiratore.
Satana dipingeva Dio come un manipolatore che nascondeva agli uomini la verità secondo cui essi stessi sarebbero potuti diventare degli dèi. Una contraffazione significativa: il vero cospiratore che si presenta come "grande rivelatore". La Bibbia menziona pure i giorni in cui, se fosse possibile, "anche gli eletti" sarebbero ingannati da Satana. Alla presenza di Gesù Cristo, egli apparve come un angelo di luce, con poteri straordinari.[6]
Non sorprende, quindi, che alla fine dei tempi l’ex Lucifero si presenterà come Cristo, apparendo qua e là per il mondo, compiendo miracoli propri del Figlio di Dio. Questo sarebbe davvero il culmine dell’inganno! Di fronte a innumerevoli cospirazioni, abbiamo bisogno di imparare ad affidarci all’ispirazione divina per valutare le sfide del futuro.
Note
[1] Chip Berlet, Matthew N. Lyons, Right-Wing Populism in America: Too close for comfort (Populismo di destra in America: troppo vicino per essere confortato).
[2] Roger Cohen, “The Captive Arab Mind” (La mente araba prigioniera), The New York Times, 20 dicembre 2010.
[3] Katherine K. Young, Paul Nathanson, Sanctifying misandry: goddess ideology and the Fall of Man (Santificare la disinformazione: l’ideologia della divinità e la caduta dell’uomo).
[4] Bruce Cumings, The Origins of the Korean War, Vol. II, The Roaring of the Cataract, 1947–1950 (Le origini della guerra di Corea, Vol. II, Il ruggito della cateratta, 1947-1950).
[5] Celebre frase pronunciata da George Bush Senior dopo la caduta del comunismo, affermazione che è diventata la pietra miliare di tutte le teorie del complotto.
[6] "Il diavolo lo condusse in alto e gli mostrò tutti i regni del mondo" (Luca 4:5-9).
[Fonte: st.network. Traduzione: V. Addazio]