Podcast: Download (23.9MB)
Il pastore avventista tirocinante Nicolò D’Elia ci guida nel commento di Marco 4,35-40: «In quello stesso giorno, alla sera, Gesù disse loro: “Passiamo all'altra riva”. E lasciata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano delle altre barche con lui. Ed ecco levarsi una gran bufera di vento che gettava le onde nella barca, tanto che questa già si riempiva. Egli stava dormendo sul guanciale a poppa. Essi lo svegliarono e gli dissero: “Maestro, non t'importa che noi moriamo?”. Egli, svegliatosi, sgridò il vento e disse al mare: “Taci, calmati!”. Il vento cessò e si fece gran bonaccia. Egli disse loro: “Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?”. Ed essi furono presi da gran timore e si dicevano gli uni gli altri: “Chi è dunque costui, al quale persino il vento e il mare ubbidiscono?”. Spesso anche noi, come i discepoli, pensiamo che a Dio non importi nulla di noi. Questo episodio però ci insegna ad avere fede in Dio, anche nelle circostanze più dolorose.
Intervista a cura di Alessia Calvagno.
Podcast: Apri in un’altra finestra | Download (Duration: 17:26 — 23.9MB)