Per otto settimane, hanno consegnato frutta fresca, prodotti per l’igiene e Bibbie agli infermieri dell’ospedale di Ancona, impegnati in turni massacranti per curare i pazienti Covid-19. Il racconto del pastore delle chiese avventiste nelle Marche.

Gionatan Breci – Negli ultimi sei mesi ognuno di noi è stato colto di sorpresa dai vari accadimenti sulla scena globale e per ultimo il Covid 19 che ci ha portati a vivere con una nuova minaccia per la vita umana. La quarantena ha di certo significato trovare rifugio, ma ha anche arrestato il normale ciclo del tempo e delle routine quotidiane, portando con sé ansie e domande.

Le chiese, invece, non hanno subito lo stesso arresto, se non nei luoghi d’incontro, perché hanno trovato sistemi e mezzi che hanno permesso di continuare a essere comunità e case spirituali, edificate e fortificate da colui che ci ha chiamato a nuova vita: Cristo Gesù!

Per i membri della chiesa avventista di Ancona, composta per lo più da assistenti per anziani, la quarantena non è stata di certo semplice. Il loro unico giorno di riposo, il sabato, ha assunto aspetti diversi e in alcuni casi sofferti. Il Signore ha dato la possibilità di essere “sale della terra” attraverso un gesto di riconoscenza e solidarietà verso il personale sanitario A.O.U. Ospedali Riuniti di Ancona.

Dal 31 marzo al 20 maggio, per otto settimane, insieme a Milena Yatzuc, della comunità avventista e infermiera dell’azienda sanitaria, con il supporto del coordinatore dei dipartimenti dell’ospedale, abbiamo consegnato buste contenenti frutta fresca e secca, cioccolata, prodotti per l’igiene personale, Bibbie e copie della rivista Vita&Salute alle “zone pulite” dei vari reparti Cov-3, Cov-4, Cov-8, Blocco operatorio, Malattie infettive e Rianimazione clinica. Un dono da utilizzare nei momenti di pausa degli infermieri, spesso costretti a ritmi esasperanti per la situazione di pandemia che l’ospedale doveva affrontare.

Ogni momento in cui ci recavamo in ospedale era accompagnato dall’apprensione per ciò che si stava svolgendo e, senza mai mancare nella preghiera, cresceva la fiducia in un Dio presente nel cammino affrontato. Abbiamo conosciuto persone stupite e grate, che sono diventate per noi oggetto di preghiera al Signore.
“Pregate in ogni tempo” (Efesini 6:18)

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