“Sfogliando il giornale” con il pastore Pawel Gajewski (16 luglio 2021)

“Sfogliando il giornale” con il pastore Pawel Gajewski (16 luglio 2021)


In questa intervista tratta dalla diretta RVS del 16 luglio 2021, Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano con Pawel Gajewski, pastore delle chiese evangeliche di Terni e Perugia, alcuni articoli presenti sui giornali di oggi.

Tra i temi toccati: alluvioni e paesi devastati in Germania con numerosi morti, la popolazione sotto choc. Un segno dei tempi? Su giustizia e diritti, per Bruxelles grava lo spettro di una exit sovranista.

La trasmissione dedicata all'attualità – condotta su RVS da Claudio Coppini e Roberto Vacca – la potete ascoltare ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 10.

“Sfogliando il giornale” con Giuseppe Lumia (7 giugno 2021)

“Sfogliando il giornale” con Giuseppe Lumia (7 giugno 2021)


In questa intervista tratta dalla diretta RVS del 7 giugno 2021, Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano alcune notizie del giorno con Giuseppe Lumia, già Deputato e Senatore della Repubblica e presidente della Commissione parlamentare antimafia nel biennio 2000-2001.

Tra i temi toccati: Conte, disorientati ma sosteniamo il governo; in Germania trionfano i conservatori (ma frena l'ultradestra), il problema del razzismo in Italia.

La trasmissione dedicata all'attualità su RVS – condotta da Claudio Coppini e Roberto Vacca – la potete ascoltare ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 10

Notizie Avventiste 116

Notizie Avventiste 116


Notizie Avventiste 116 (20/04/2020)

Attualità eventi progetti e comunicazioni dal mondo Avventista.
In collaborazione col dipartimento delle comunicazioni della chiesa cristiana avventista del settimo giorno.
a cura di Stefano Losio e Sara Durante. Registrazione e montaggio a cura di RVS Forlì
Altre notizie su news.avventisti.it.

In questo numero:

– ADRA fra covid-19 e il ciclone Harold
– Donazione speciale per ospedale Avventista
– Musica contro la paura in una clinica Svizzera
– ADRA Germania accanto ai senzatetto
– Video informativi di Hope Channel sul covid-19

Altrobinario: speciale poesia (7)

Altrobinario: speciale poesia (7)


Siamo arrivati alla settima puntata della rubrica L’altrobinario speciale poesia e il secolo di cui ci occuperemo in questa puntata è l’Ottocento .
Il Romanticismo è un movimento artistico che nasce in Germania sotto il termine “sturm und trang “. ovvero “tempesta e assalto” e si diffonde successivamente in tutta Europa.
Reagisce all’Illuminismo cioè al culto della Ragione, e al Neoclassicismo, cioè al culto delle forme classiche della bellezza, quella degli antichi greci e romani.
Il Romanticismo cavalca e valorizza le energie della Spiritualità, dell’Emotività, del sentimento appassionato, della Fantasia, e sopratutto afferma il valore supremo della soggettività dell’artista. L’800 è il secolo dei poeti e della poesia.
Tra tutti ne elenchiamo solo alcuni:
Keats, Shelley, Foscolo, Carducci, Pascoli.
Noi ne scegliamo due: lord Byron e Giacomo Leopardi

Byron è un nobile inglese. Tra i suoi antenati ci sono ammiragli, narratori, stravaganti libertini. Visse 36 anni tra il 1788 e il 1824.
Byron descrive il malessere del secolo, l’inquietudine, l’irrequietezza, la malinconia, lo spirito di ribellione contro l’ordine costituito.

Di lui abbiamo scelto una poesia dal titolo “Strofe per musica”.

Dicono che la Speranza sia Felicità,
ma il vero Amore deve amare il Passato
e il Ricordo risveglia i pensieri felici che primi sorgono e ultimi svaniscono,
e tutto ciò che il Ricordo ama di più, un tempo fu Speranza solamente
e quel che amò e perse la Speranza
ormai è circonfuso nel Ricordo.
È triste! È tutto un’illusione,
il futuro ci inganna da lontano
non siamo più quel che ricordiamo
nè osiamo pensare a quel che siamo.

In questa poesia Speranza e Ricordo si inseguono invano, entrambi alla ricerca dell’Amore. Quello che resta nel presente è un enorme Vuoto.

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Il conte Giacomo Leopardi è stato un poeta, un erudito, un filosofo, uno scrittore.
È ritenuto uno dei maggiori poeti europei dell’800.
È nato a Recanati nel 1798, è morto a Napoli nel 1837 a 39 anni.
Da ragazzo studia molto ( è sua l’espressione “ studio matto e disperatissimo”) nella straordinaria biblioteca del padre, con l’ausilio di precettori ed eruditi.
Apprende il latino e il greco, conosce l’ebraico e il sanscrito e tutte le lingue europee.
Ha interessi per la matematica e l’astronomia.
È, per tutta la sua breve vita, molto malato. Sopratutto di una grave forma di scoliosi, presumibilmente di origine tubercolare. Ha gravi problemi agli occhi. Soffre intensamente tutto il suo dolore, sente come ferite insopportabili i suoi gravi impedimenti fisici, che ostacolano il suo amore per le donne e il suo sconfinato bisogno di amore. La sua sterminata cultura è solo un palliativo, un lenimento non risolutivo.
Passa dall’amore per l’erudizione, all’apprezzamento del Bello, e poi dall’amore del Bello a quello per la Verità.
Viaggia a Roma, a casa dello zio materno, poi a Milano, a Bologna , a Pisa.
A Firenze rimane tre anni dal 1830 al 1833.
Poi a Napoli, ospite del suo amico Antonio Ranieri, che lo seppellisce al momento della morte, poche settimane prima dell’avvento della peste.
Un’amica tedesca così lo descrive in quel periodo:
“ Leopardi è piccolo e gobbo, il viso ha pallido e sofferente…fa del giorno notte e viceversa…conduce una delle più miserevoli vite che si possano immaginare.
Tuttavia, conoscendolo più da vicino, la finezza della sua educazione classica e la cordialità del suo fare dispongono l’animo in suo favore”.
E ora, detto del corpo e della mente così sfortunati, godiamoci questi versi meravigliosi che Leopardi crea!

L’infinito
Sempre caro mi fu quest’ermo colle e questa siepe
che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando,
interminati spazi di là da quella e sovrumani silenzi e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo;
ove per poco il cor non si spaura.

E come il vento odo stormir tra queste piante
io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando
e mi sovvien l’eterno e le morte stagioni
e la presente, e viva, e il suon di lei.
Così tra queste immensità s’immerge il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.

Una delle poesie più intense mai scritte!

Me stesso

Or poserai per sempre, stanco mio cor.
Perì l’inganno estremo, ch’eterno io mi credei.
Perì. Ben sento in noi i cari inganni.
Non che la speme, il desiderio, è spento, posa per sempre.
Assai palpitasti.
Non val cosa nessuna i moti tuoi,
nè di sospiri è degna la terra.
Amaro e noia la vita, altro mai nulla; e fango il mondo.
T’acqueta ormai. Dispera l’ultima volta.
Al gener nostro il fato non donò che il morire.
Ormai disprezza te, la natura,
il brutto poter che, ascoso, a comun danno impera e l’infinita vanità del tutto.

Dolore, dolore, dolore. Allora la poesia di Leopardi è solo questo? Un urlo, magari con parole ben scelte, sublimi, che si dilata da sè?

Dice di lui De Sanctis, il maggiore critico letterario italiano:
Leopardi non crede al progresso e te lo fa desiderare
non crede alla libertà e te la fa amare
chiama illusioni l’amore, la gloria, la virtù e te ne accende in petto il desiderio
È scettico e ti fa credente
E mentre non crede possibile un avvenire per la patria comune, ti desta in seno un vivo amore in quella e ti infiamma a nobili fatti.
*********

La poesia di Varrasi è dedicata al padre morto, visto proprio nel momento successivo al decesso.
Si intitola “Mio padre”

Il viso di mio padre cadavere era proprio solo carne.
L’anima se ne era andata, era evidente.

Indaffarato come era stato a tirare il pesante carretto della famiglia,
l’aveva trascurata, troppo.
Come una donna poco amata,
la sua anima aveva colto al volo l’occasione per lasciarlo lì,
un semplice ammasso di cellule.

Rimanevano i ricordi dei suoi occhi grandi, ora affettuosi, ora severi,
delle labbra carnose, del profumo nel fazzoletto pulito,
delle sue mani larghe che rassicuravano,
dei ciuffi di peli alle orecchie, ricordo di stagioni selvagge.

Prima visione – Jo Jo Rabbit

Prima visione – Jo Jo Rabbit


In questo numero di Prima Visione, parliamo di “Jo Jo Rabbit” con Peter Ciaccio, dell’Associazione protestante cinema Roberto Sbaffi.

Siamo nella Germania del 1944, il padre di Jojo è al fronte in Italia, mentre sua madre, Rose, si prende cura di lui, dopo la morte della sorella. Il bambino trascorre le sue giornate in compagnia di Yorki, il suo unico vero amico, e frequentando un campo per giovani nazisti, gestito dal capitano Klenzendorf. Sebbene sia considerato strambo dai suoi coetanei, il ragazzo si sente un nazista avvantaggiato perché ha un amico immaginario molto particolare: una versione grottesca e caricaturale di Adolf Hitler. Jojo odia gli ebrei, nonostante non ne abbia mai visto uno, è fermamente convinto che sia giusto ucciderli.
La sua visione nazista del mondo cambia completamente quando scopre che sua madre nasconde in soffitta una ragazza ebrea. Da questo momento in poi Jojo dovrà fare i conti con i dubbi sorti riguardo il nazionalismo e in questo dissidio interiore verrà aiutato soltanto dal suo amico immaginario Adolf.

L’Altrobinario: ADRA Germania

L’Altrobinario: ADRA Germania


Adra Germania, l’agenzia umanitaria della Chiesa avventista tedesca, risulta tra i finanziatori della ONG Ocean Viking, al cetro della recente controversia politica sul soccorso umanitario in mare. Ne parliamo con Dag Pontvik direttore di ADRA Italia.

Sfogliando il giornale: “Europa in fiamme”

Sfogliando il giornale: “Europa in fiamme”


Intervista di Roberto Vacca a Severino Saccardi, direttore di Testimonianze, sul dramma della seconda guerra mondiale, a ottanta anni dall’invasione della Polonia da parte delle truppe tedesche.

Buongiorno con l’Edicola RVS del 22 gennaio 2019

Buongiorno con l’Edicola RVS del 22 gennaio 2019


Oggi Claudio Coppini e in studio con lui Giuseppe Marrazzo pastore avventista, intervistano il professor Francescomaria Tedesco, docente universitario di filosofia delle politiche e del diritto, con lui abbiamo commentato il patto che oggi ad Aquisgrana stipuleranno Francia e Germania. Un patto di amicizia e cooperazione tra le due grandi rivali europee di sempre. Abbiamo poi parlato di morti in mare, sulle differenze tra rifugiati politici e migranti per necessità. Il professore ci ha ricordatoche in mare non esistono differenze, si salva tutti, non si fanno istruttorie in mare. Le istruttorie si fanno dopo sulla terra ferma.
Con Severino Saccardi, giornalista e politico italiano, direttore della rivista Testimonianze, abbiamo ripreso questo tema da un punto di vista anche cristiano e biblico, poi abbimao parlato di gesti “emblematici” che si ripetono al sud come il baciamano ai ministri degli interni. Ieri era il ministro Gava oggi e il ministro Salvini.

Foto: www.lantidiplomatico.it

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