Nel corso della diretta RVS del 13 giugno dedicata all'attualità, Francesca Evangelisti, collaboratrice del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa dell'Unione italiana delle Chiese avventiste, intervista Maria Angela Falà, presidente del Tavolo Interreligioso di Roma e già presidente dell'Unione Buddista Italiana e dell'Unione Buddista Europea.
A cosa serve un Tavolo Interreligioso a Roma? E' vero che ci sono aspetti insospettabili della spiritualità che a volte ci rendono vicini l'un l'altro più di quanto pensiamo? L'astensione buddista dalle sostanze intossicanti è un aspetto in comune con la sensibilità avventista sul tema della salute, concepita come parte integrante del percorso spirituale di ogni essere umano.
Nicholas Miller ha presentato un documento su "Covid-19 e libertà religiosa" a un incontro svoltosi a Matera in concomitanza con il summit .
HopeMedia Italia – Nicholas Miller, professore di storia della chiesa alla Andrews University e direttore dell'International Religious Liberty Institute (Istituto internazionale per la libertà religiosa), ha presentato un documento sul tema "Covid-19 e libertà religiosa" in un gruppo di lavoro sulla libertà di religione riunitosi in concomitanza con gli incontri del G-20 a Matera, dal 28 al 30 giugno. Una versione aggiornata del documento sarà presentata al Forum interreligioso del G-20 che si terrà a Bologna nel mese di settembre.
"Sto lavorando con il Forum interreligioso” ha spiegato Miller "che cerca di portare i valori religiosi e l'apprezzamento per la libertà di credo nel dibattito del G-20".
Agli incontri di Matera, rivela Isabella Koh su Adventist Review, Miller ha collaborato con alcuni studiosi di questioni religiose e giuridiche al fine di elaborare proposte per un maggiore coinvolgimento religioso nel G-20, nonché per una maggiore tutela della fede religiosa.
Base del documento è un progetto di ricerca guidato da Miller e Alexis Artaud de La Ferrière, docente di sociologia presso l'Università di Portsmouth in Inghilterra, che vuole trovare un giusto equilibrio tra libertà religiosa e salute pubblica attraverso un dialogo costruttivo.
"L'anno della pandemia ha evidenziato l'importanza dell'input religioso nelle decisioni economiche e sociali, poiché le pratiche religiose sono state spesso le prime ad essere limitate e le ultime ad essere ripristinate in molte località" ha affermato Miller “Crediamo anche che le persone e gli enti religiosi possano contribuire molto al discorso sociale e morale dei nostri giorni”.
Obiettivo del progetto, si legge sul sito della Andrews University, è monitorare l'impatto che le linee guida e le restrizioni, emanate per proteggere la salute pubblica, hanno avuto sui servizi di culto e sulle pratiche di fede di gruppi e individui religiosi. Per ora la ricerca riguarda Stati Uniti e Paesi dell’Unione Europea, ma potrebbe essere ampliata per includere altre nazioni.
In questo impegno di portata internazionale, le persone coinvolte nel progetto hanno collaborato su diversi fronti, tra cui una conferenza virtuale tenuta a dicembre 2020 e promossa dalla Andrews University, dalla Brigham Young University Law School e dall'Università di Portsmouth. L'evento ha invitato studiosi provenienti da tutti gli Stati Uniti e dal Canada a interagire con quelli europei per comprendere le somiglianze e le differenze tra chiusure pandemiche e libertà di religione nei vari Paesi.
"Questo tipo di confronto può aiutarci a capire come tutelare meglio la libertà religiosa durante le emergenze di salute pubblica" ha dichiarato Miller.
A marzo 2021, dopo il convegno di dicembre, l'International Religious Liberty Institute della Andrews University, insieme a Miller e Ferrière, è stato invitato a far parte di un gruppo di lavoro del Forum interreligioso che collabora con i leader del G-20. In questo modo, ha notato Miller, la Andrews University ha "un posto al tavolo di discussione sulle questioni relative alla libertà religiosa non solo a livello nazionale, ma anche internazionale".
I documenti definitivi verranno poi pubblicati nell’edizione speciale della rivista dell’Irla (International Religious Liberty Association). Si prevede anche la pubblicazione di un libro contenente i materiali aggiuntivi.
Il G-20 è un forum internazionale che riunisce la gran parte delle nazioni più industrializzate per discutere le principali questioni economiche mondiali ma anche problematiche di carattere diverso come, ad esempio, diritti umani e ambiente. I Paesi che ne fanno parte rappresentano oltre l’80% del Pil mondiale e il 60% della popolazione del pianeta.
La Andrews University fa parte del sistema educativo della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno.
[Foto: Andrews University News. Fonte: Adventist Review]
HopeMedia Italia – Parte dal proprio report "La tempesta perfetta. Le mani della criminalità organizzata sulla pandemia" l’idea di Libera (associazioni, nomi e numeri contro le mafie) di programmare un incontro online in cui i rappresentanti di varie confessioni religiose si interrogano su come le mafie stiano sfruttando la pandemia in corso e come impegnarsi collettivamente per contrastarle.
Interverranno: Francesca Rispoli, dell’ufficio di presidenza di Libera, che presenterà il report; Franco Evangelisti, pastore della Chiesa avventista; Svamini Hamsananda Ghiri, dell’Unione induista italiana; Giovanna Giorgetti, dell’Unione buddhista italiana; Giorgio Mortara, dell’Unione delle comunità ebraiche italiane; Faridah Peruzzi, della Comunità religiosa islamica italiana.
Notizie Avventiste – L’Università Federale della Crimea (Kfu) ha ospitato di recente un incontro del Consiglio per le relazioni interreligiose. All’evento hanno partecipato rappresentanti della città di Simferopol, vari pastori, studenti, insegnanti e scienziati.
Valentin Demidov, vicecapo dell’amministrazione comunale di Simferopol, ha consegnato diplomi e riconoscimenti di gratitudine a varie persone presenti, tra cui due pastori della chiesa avventista: Eduard Siminyuk, presidente della Missione in Crimea; e Valery Dubok, della seconda comunità avventista di Simferopol. I due ministri di culto hanno ricevuto il riconoscimento per la loro opera coscienziosa, il contributo speciale allo sviluppo della spiritualità e il lavoro attivo svolto per mantenere la pace e l’armonia interreligiosa nella città.
Gli avventisti svolgono diverse attività sociali in Crimea. Quest’anno, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Simferopol, hanno donato, tramite Adra, un lotto di mascherine riutilizzabili a un orfanotrofio nel villaggio di Lozovoe.
In seguito, su suggerimento dell’amministrazione Kfu, si è tenuto un altro incontro con gli studenti della facoltà di studi religiosi, questa volta presso la seconda chiesa avventista di Simferopol. All’evento hanno partecipato anche i docenti dell’università, il presidente del Consiglio interreligioso dell’amministrazione comunale, il presidente della Missione di Crimea, i pastori e gli anziani della chiesa. È stata l’occasione per condividere con i presenti la storia della denominazione e l’emergere delle prime comunità nel territorio della Crimea, nonché i principi biblici enunciati nel corpo dottrinale avventista. Interessante la discussione che è seguita. La chiesa ha messo a disposizione di chi lo desiderava diverse pubblicazioni.
Il tema principale all’ordine del giorno della riunione è stata la discussione del patrimonio culturale e storico della città nel rafforzare la pace interreligiosa e l’educazione spirituale e morale non solo dei residenti della Crimea, ma anche di coloro che visitano la regione.
“Il territorio di Simferopol conta un numero significativo di monumenti storici e culturali” afferma Vernadsky Olga Griva, responsabile del dipartimento di studi religiosi presso la facoltà di filosofia della Kfu “L’attenzione della comunità a tali questioni non è casuale. Una delle qualità più importanti che distingue l’uomo dal mondo animale è la sua memoria storica”.
Valentina Avdyuk – Il 23 marzo, presso l’Istituto Comprensivo «Silvio Pellico» di Camerano (AN), i ragazzi della scuola media e i loro insegnanti hanno svolto il progetto di dialogo interreligioso «Sogni di pace». Hanno invitato i rappresentanti delle diverse religioni presenti in città: A. Spina, vescovo della diocesi di Ancona-Osimo; Gionatan Breci, pastore avventista; Asmae Dachan, giornalista mussulmana; G. Pasqualini, esperto di ebraismo. Ognuno di loro, attraverso esempi di vita, immagini su zone di guerra e la Bibbia, ha trasmesso ai ragazzi l’idea che la pace sia un sogno realizzabile attraverso il dialogo e il confronto, il cui fondamento risiede nel rispetto della diversità.
Mira Fabrizi – Il 26 e 28 marzo, presso l’Aula Magna della Scuola Media Inferiore «Federico II», si è svolto un incontro di dialogo e conoscenza dal titolo «Prospettive di Pace», in cui i rappresentanti delle comunità religiose del territorio della Vallesina (cattolica, ortodossa, islamica e avventista) hanno incontrato circa 200 studenti.
Dopo un momento di presentazione da parte dei relatori, gli alunni hanno dato il via alle loro domande interessanti, appropriate e anche curiose. La prima a bruciapelo: «Cosa ne pensate l’uno dell’altro?». Il filo conduttore delle due ore di incontro è stato «Costruiamo ponti e non muri». Si è parlato di pace, di rispetto reciproco, del valore delle diversità anche in ambito religioso, sottolineando come Dio sia colui che ci rende tutti fratelli e sorelle, indistintamente!
Il 28 marzo gli stessi rappresentanti religiosi hanno incontrato i genitori degli studenti. Il dialogo ha percorso il solco della conoscenza e del rispetto, anche in ambito religioso, di come le diverse religioni, con fede nell’unico Dio, sono uno strumento unificante per la pace e il rispetto che deve incontrare la vocazione delle famiglie nell’educare alla vita i più piccoli.
È stata una bella opportunità di poter rientrare nelle scuole con questo tipo di progetto al quale siamo stati cordialmente invitati come chiesa avventista, rappresentata dal nostro pastore, Gionatan Breci.
Filippa Di Carmelo – Sabato 12 gennaio, la chiesa ha ricevuto con piacere il past. Daniele La Mantia che ha presentato il tema «Il dialogo interreligioso ed interconfessionale: ecumenismo o realizzazione del nostro mandato?». Il programma, a cui hanno partecipato oltre ai membri della comunità anche numerosi ospiti, è stato suddiviso in tre momenti: «Babilonia tra verità e tradizione»; «Babilonia e il rimanente»; «La posizione ufficiale della Chiesa avventista». Questo approfondimento, preparatorio per l’incontro Spuc che la nostra comunità avrebbe ospitato il venerdì seguente, è stato molto interessante e coinvolgente, e ci ha permesso di riflettere sulla posizione ufficiale della chiesa avventista tra Bibbia e Spirito di profezia.
Promosso e ospitato dall’Università avventista “Loma Linda”, in California, è dedicato a William Johnsson, figura importante nelle relazioni e nel dialogo interreligioso della Chiesa mondiale.
ARnews/Notizie Avventiste – L’ostilità religiosa è spesso al centro di conflitti e violenza. Il dialogo onesto e il rispetto reciproco sono elementi fondamentali per risolverli. È questo uno dei motivi che ha portato l’Università avventista “Loma Linda” (LLU), rinomata per il suo contributo in campo sanitario, a creare il William Johnsson Center for Understanding World Religions (Centro “William Johnsson” per comprendere le religioni del mondo).
L’incontro inaugurale è stato dedicato all’islam; sono intervenuti studenti e docenti che hanno evidenziato come cristiani e musulmani possono comprendersi meglio reciprocamente.
Il Centro è dedicato a William Johnsson, per il suo contributo nel promuovere la comprensione interreligiosa nella Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno.
Johnsson si è occupato per sette anni di relazioni interreligiose presso la presidenza della denominazione mondiale, dopo una prolifica carriera nell’editoria avventista. In pensione dal 2014, vive a Loma Linda, dove insegna nella facoltà di religione e continua a scrivere libri.
“La conoscenza e la passione di Johnsson per le religioni del mondo sono inestimabili per il nostro campus”, ha affermato Richard Hart, rettore dell’università.
Dello stesso parere anche Jon Paulien, decano della facoltà di religione della Loma Linda e direttore del nuovo Centro: “La facoltà lo considera una della maggiori figure avventiste della nostra epoca. Il suo lavoro presso la rivista Adventist Review e le relazioni interreligiose da lui intrecciate negli anni sono diventati veramente leggendari per noi”.
Scopo del Centro
Paulien ha osservato come sia fondamentale, per la definizione di una università, lo scambio e la comprensione delle diverse idee, ad esempio le diverse credenze religiose. “Lavorare o studiare in questa università è una vocazione, non un lavoro”, ha precisato, “Se Dio chiama i non cristiani a venire qui, alla Loma Linda, dobbiamo considerarlo un dono spirituale e possiamo anche trarre beneficio dalla testimonianza di ciò che Dio ha fatto nella loro vita”.
Ha poi aggiunto: “Inoltre, il modo più sicuro per raggiungere il cuore delle persone è attraverso la loro fede. È necessario capire il cuore dei nostri studenti e dipendenti che hanno altri sistemi di credenze, così possiamo servirli in modo appropriato”.
Inizialmente il Centro terrà due incontri all’anno, ciascuno incentrato su una religione diversa.
Durante l’evento inaugurale vi è stata particolare attenzione per la fede islamica. Il programma di due ore ha esplorato il ruolo e l’esperienza di studenti e docenti musulmani nel contesto della missione e dei valori dell’Università Loma Linda.
Gino Driussi – Le diverse fedi possono convivere pacificamente, dando così una testimonianza significativa e tutt’altro che scontata se si guarda a quello che succede nel mondo. Lo dimostra la Casa delle religioni di Berna, situata in Europaplatz, una istituzione unica nel suo genere che dalla sua apertura, nel dicembre 2014, sta suscitando un notevole interesse.
Lo ha sperimentato, lo scorso 5 novembre, un gruppo di visitatori giunti dal Ticino (ai quali si sono aggregati anche alcuni amici di Losanna, tra cui l’amico Giampiero Vassallo, e di Zurigo). La Comunità di lavoro delle Chiese cristiane nel Canton Ticino, in collaborazione con il Forum per il dialogo interreligioso e interculturale, aveva infatti organizzato una visita, cui hanno aderito una trentina di persone e che ha fatto da prologo alla Settimana delle religioni, che in Ticino si è svolta dal 7 al 13 novembre.
Gli ospiti sono stati accolti molto calorosamente da Ursula Ecclesia, responsabile delle finanze della Casa delle religioni, un ampio complesso dove si trovano anche un hotel, negozi, uffici e appartamenti. Ursula Ecclesia ha fornito in italiano esaurienti spiegazioni sull’idea che sta alla base di questo centro, su come si svolge la vita quotidiana e sulle numerose attività che lo animano.
È seguita una interessantissima visita dei diversi luoghi di culto e degli spazi comuni, dove i presenti hanno potuto esaurientemente informarsi sulle tradizioni, talvolta poco conosciute, di questa o di quella religione, perché la conoscenza reciproca fa cadere i pregiudizi e costituisce indubbiamente un arricchimento per tutti. La visita si è conclusa con un apprezzato buffet che ha permesso ai partecipanti, anch’essi appartenenti a diverse confessioni e religioni, di condividere un momento di convivialità.
Dopo una decina di anni di preparativi e tra non poche difficoltà, la “Casa delle religioni – dialogo delle culture” di Berna è stata inaugurata il 14 dicembre 2014 ed è costata 10 milioni di franchi. Inizialmente la raccolta dei fondi necessari è stata un’impresa tutt’altro che facile, ma poi sono arrivate le prime dichiarazioni d’intenti, le conferme di finanziamento e infine i contributi dei privati e di varie fondazioni, come anche il sostegno della città, del Canton Berna e delle Chiese.
Alla fine del 2012 è stato raggiunto il capitale necessario per finanziare la costruzione. Un vero piccolo miracolo, che è stato possibile anche perché le comunità che hanno accettato di entrare a far parte del progetto hanno dovuto scendere a molti compromessi. Ma con il passare degli anni che hanno preceduto la costruzione della Casa delle religioni, come ha spiegato Ursula Ecclesia, “la fiducia è cresciuta e abbiamo capito che la convivenza è possibile e che la scommessa di coabitare a lungo sotto un unico tetto non comporta la perdita della propria identità”.
L’edificio, in vetro e cemento e che si sviluppa su due piani, ospita un tempio induista, uno buddista, una moschea, una cappella cristiana (utilizzata regolarmente dai Fratelli moravi e dalla Chiesa etiope) e una sala di preghiere per gli aleviti. Al progetto sono state associate anche le comunità ebraica, baha’i e sikh, che non dispongono però di locali in quanto ne hanno già uno proprio nella città di Berna. Inoltre, gli spazi comuni comprendono una sala, un ristorante e altri locali per incontri e seminari.
Santa Abiusi – Il dipartimento dei Ministeri femminili della nostra chiesa ha celebrato la Giornata Mondiale di Preghiera, venerdì sera, 4 marzo, nella comunità luterana, che quest’anno è stata preparata dalle donne cubane sul tema «Chi accoglie un bambino accoglie me». Al suono della musica cubana, le donne di diverse generazioni hanno presentato le loro testimonianze, portando i simboli della loro terra e donando a ogni partecipante il fiore nazionale cubano, il fiore farfalla. L’incontro si è concluso con un momento conviviale, assaggiando le specialità cubane preparate per l’occasione.
Grazia D’Assoro – Anche quest’anno, la nostra chiesa ha partecipato a due incontri interconfessionali insieme alla comunità cattolica della città. Gli incontri hanno avuto luogo in due distinte giornate: il 27 gennaio, presso la chiesa cattolica; il 29 gennaio, presso la chiesa avventista. È stata l’occasione per avere momenti comuni di condivisione della fede in Cristo. Entrambi gli appuntamenti, impostati sulla lettura di salmi, preghiere e omelie, sono stati arricchiti dagli inni intonati con grande entusiasmo dall’intera comunità.
Bruna Codeluppi Santona – Dal 18 al 25 gennaio si sono tenuti alcuni incontri interconfessionali organizzati dal Consiglio delle chiese cristiane di Parma. Il primo nella chiesa metodista, con la meditazione del nostro pastore, Daniele La Mantia. Il secondo nella nostra chiesa, con la riflessione della pastora metodista, Mirella Manocchio. I canti dei cori avventista ed ecumenico, la liturgia, l’accoglienza e il momento conviviale sono stati apprezzati dai tanti partecipanti. Dopo i vespri organizzati dalle due confessioni ortodosse, abbiamo condiviso l’ultimo incontro nella cattedrale, con la partecipazione del vescovo, Enrico Solmi. I vari rappresentanti hanno offerto un breve commento ai testi biblici proposti, e poi letture dei fedeli accompagnate dal coro ecumenico.