L’autrice del romanzo ci racconta degli anni vissuti nel Donbass e di come le cose sono degenerate nel tempo fino ad arrivare alla "guerra invisibile" .
I campi di sterminio nazisti avevano una loro colonna sonora. Ad Auschwitz, Terezin, Buchenwald e Dachau si faceva musica per molti motivi. Nei campi di sterminio si incontrarono musicisti di grande valore che riuscirono a produrre opere di notevole qualità.
Alessia Calvagno ne ha parlato con Roberto Franchini – giornalista, scrittore e saggista – autore del libro “L’ultima nota. Musica e musicisti nei lager nazisti” (Marietti 1820).