Festival della Comunicazione, quest’anno si parla di socialità

Festival della Comunicazione, quest’anno si parla di socialità


Dal 10 al 13 settembre torna a Camogli il Festival della Comunicazione, giunto alla settima edizione. Ideato con Umberto Eco, diretto da Rosangela Bonsignorio e Danco Singer e organizzato da Frame in collaborazione con il Comune di Camogli, il Festival di quest’anno ha come motivo guida il tema “Socialità”. Oltre 100 grandi ospiti – protagonisti del mondo scientifico, culturale, tecnologico, artistico, economico, imprenditoriale, dello spettacolo e dell’intrattenimento – dispiegheranno il tema in una tela ricchissima, attraversando i generi e i toni più svariati.

Alessia Calvagno ne ha parlato con Gianluca Dotti, responsabile dell’Ufficio stampa del Festival della Comunicazione.

Info: festivalcomunicazione.it

Slegateli ma soprattutto comprendeteli!

Slegateli ma soprattutto comprendeteli!


Che cos’è rimasto, del «Dottore dei matti»? Sono passati quarant’anni dal calvario dell’agosto 1980 in cui Franco Basaglia si spense fiato dopo fiato, incurabile, nella sua casa nel sestiere di San Marco il giorno 29. «Tantissimi lo hanno letto, tanti lo hanno conosciuto, tanti lo hanno amato e tanti lo hanno anche odiato, perché in maniera semplice, bonaria, ironica questo veneziano aveva ribaltato un mondo», scrisse «Lotta Continua». Ribaltato come? Nel modo giusto o sbagliato? Polemiche roventi. Nel mondo intero. Per decenni. Con diffusi rimpianti per come era «prima» (dall’articolo di Gian Antonio Snella dal titolo “E Franco Basaglia slegò i matti”, pubblicato sul Corriere della Sera del 17 agosto 2020).
In questo numero di Sfogliando il giornale Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano lo psichiatra e psicanalista Giovanni Varrasi sul tema della malattia mentale e sulla riforma di Franco Basaglia, morto 40 anni fa e autore della legge che abolì nel 1978 i manicomi in Italia.

(Nella foto lo psichiatra Franco Basaglia)

Nascerà a Firenze il Museo della lingua italiana. Intervista a Luca Serianni

Nascerà a Firenze il Museo della lingua italiana. Intervista a Luca Serianni


Il Museo della lingua italiana vedrà la luce a Firenze a marzo 2021, grazie a un finanziamento di 4,5 milioni da parte del Ministero dei Beni culturali. Nel 2003 gli Uffizi avevano ospitato la mostra “Dove il sì suona”, che si proponeva di illustrare l’evoluzione della nostra lingua attraverso i secoli. Da lì l’idea di creare un museo stabile, aperto tutto l’anno, nel quale il visitatore possa percepire la complessità del fenomeno lingua e una serie di fenomeni non linguistici che però la lingua si incarica di veicolare.

Alessia Calvagno ne ha parlato con Luca Serianni, professore emerito di Storia della lingua italiana. Socio dell’Accademia dei Lincei e dell’Accademia della Crusca, coordina la commissione nominata dal Ministero dei Beni culturali per il Museo della lingua italiana.

Adolescenza patologica o vecchi nodi sociali e culturali che giungono al pettine?

Adolescenza patologica o vecchi nodi sociali e culturali che giungono al pettine?


In questo numero di Sfogliando il giornale prendendo spunto da un articolo di Massimo Recalcati dal titolo “I negazionisti puberali” (Repubblica, 11 agosto 2020), Roberto Vacca e Claudio Coppini riflettono con lo psicologo e psichiatra Giovanni Varrasi su un fenomeno sempre più evidente nel nostro Paese (e nel resto del mondo): aumenta infatti il numero di coloro che per motivi ideologici sostiene che il covid-19 sia solo una bufala per avallare un esercizio autoritario del potere, o che semplicemente, per indifferenza o incoscienza, sceglie di ignorare le raccomandazioni del mondo scientifico.
Massimo Recalcati definisce quest’atteggiamento “adolescenza patologica”, ma forse- secondo Varrasi – ignora troppi problemi di ordine politico, sociale ed economico alla base della rabbia dei “negazionisti” del Covid.

La corte europea processerà l’Italia sulla libertà religiosa?

La corte europea processerà l’Italia sulla libertà religiosa?


Un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo è stato presentato dall’avv. Pier Francesco Poli per conto del sig. Abu Hanif Patwery, cittadino bengalese residente a Milano, che era stato condannato a 6 mesi di carcere e 9 mila euro di multa in quanto presidente dell’associazione di via Cavalcanti a Milano che ospitava la preghiera islamica. La Corte Europea ha ritenuto ammissibile il ricorso.

La destinazione per culto sovente non viene concessa e pregare laddove c’è diversa destinazione urbanistica costituisce un abuso edilizio, punito penalmente, quindi pregare diventa un reato. Tra gli abusi edilizi spesso contestati vi è la realizzazione di spazi per le abluzioni, fattispecie che riguarda il caso di via Cavalcanti.

La responsabilità penale della violazione urbanistica ricade sul presidente dell’associazione dentro i cui locali viene consentita la preghiera e per questo il sig. Patwery è stato condannato.

Sia la Corte d’Appello che la Corte di Cassazione hanno respinto il ricorso contro la sentenza del Tribunale di Milano. Il ricorso alla Corte Europea ha superato invece il primo vaglio di ammissibilità, uno step che circa il 90% dei ricorsi non supera. Nel merito il ricorso presentato cita anche un precedente pronunciamento della Corte Europea su un ricorso analogo presentato dai Testimoni di Geova contro la Turchia, quindi le probabilità sembrano essere a favore del sig. Patwery.

La tesi sostenuta in questo caso è che con il vuoto normativo italiano in materia di libertà di culto e con le forti limitazioni nell’edilizia di culto poste in essere dalla legge anti-moschee della Lombardia è praticamente impossibile realizzare un edificio adibito alla preghiera, negando di fatto un diritto fondamentale.

L’aggravante per l’Italia sarebbe che si può arrivare alla condanna penale di chi mette in pratica soluzioni per sopperire alla grave privazione di una libertà fondamentale, commettendo illeciti di gran lunga meno gravi della violazione da parte dello Stato rispetto alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo sottoscritta dall’Italia (tratto dall’articolo dal titolo Negato il culto ai musulmani, la Corte Europea processerà l’Italia di Francesco Tieri sulla rivista La Luce del 15 07 2020).

Parliamo di questa vicenda giudiziaria, di libertà di culto e di diritti negati alle comunità islamiche con Francesco Tieri, autore dell’articolo e attivista islamico del Lazio.

E i passanti la filmavano…

E i passanti la filmavano…


«Io non so come mi sarei comportata di fronte alla drammatica scena di una povera donna che si dà fuoco, se da Wonder Woman avessi avuto la prontezza di intervenire o se fossi rimasta sotto choc. Ma tra il rimanere sotto choc e il tirare fuori i telefonini per riprendere quella drammatica scena, ce ne passa. Cosa siamo diventati? È molto triste».

La voce della sindaca di Crema, Stefania Bonaldi, è un mix di incredulità e indignazione per quanto accaduto alle 13 di sabato in un campo vicino ad un ristorante, nel quartiere di Ombriano.

Una donna tra i 30 e i 40 anni, ospite di una comunità terapeutica psichiatrica della zona, è uscita, ha raggiunto il campo, si è cosparsa di liquido incendiario e si è data fuoco. Un passante è immediatamente sceso dalla macchina e ha tentato di spegnere le fiamme con un asciugamano da palestra. Intanto, altre persone con il telefonino in mano sono rimaste nel parcheggio vicino al ristorante. Per la donna non c’è stato nulla da fare.

Il soccorritore, sconcertato, ha scritto alla sindaca Bonaldi che, d’accordo con lui, ha pubblicato un post su Facebook con il suo racconto, poi confermato ai poliziotti. «La signora bruciava ed io ero l’unico che cercava di fare qualcosa – ha scritto l’ uomo -. In compenso, una ventina di persone con il telefonino riprendevano la scena. Poi si è avvicinato uno con un estintore: non sapeva cosa fare. Ho spento tutto con l’ estintore. La gente con il telefonino dal parcheggio mi ha lasciato di sasso. Sono arrivati solo alla fine, quando ormai avevo spento tutto per curiosità! Si parla di un essere umano, ma quelle persone con il telefonino cosa facevano, riprendendo?».
(da un articolo di Francesca Morandi, dal titilo “Si dà fuoco, muore in strada e i passanti la filavano”, pubblicato sul Corriere della Sera del 2 agosto 2020).

Claudio Coppini e Roberto Vacca ne hanno parlato con lo psicologo e psichiatra Giovanni Varrasi.

(Nella foto la sindaca di Crema, Stefania Bonaldi)

Sfogliando il giornale, con Cristian Nani di Porte Aperte Italia

Sfogliando il giornale, con Cristian Nani di Porte Aperte Italia


Sono due i comunicati di Porte Aperte Italia che commentiamo quest’oggi con Cristian Nani, direttore di Porte Aperte Italia.

La crisi causata dal Covid19 impedisce la fuga dei nordcoreani, ma non sono stati ancora riportati casi ufficiali nel paese. La pandemia di Coronavirus, con i confini ufficialmente chiusi e l’incremento delle misure di sicurezza, ha reso più arduo che mai il fenomeno della fuga dal paese di cittadini nordcoreani. Il Ministero dell’Unificazione in Corea del Sud ha dichiarato che solo 12 fuggitivi nordcoreani sono riusciti ad arrivare a Seul da aprile a giugno 2020 (7 in aprile, 2 in maggio e 3 in giugno). L’anno scorso, durante lo stesso periodo, 320 nordcoreani erano arrivati in Corea del Sud.

La Commissione Europea ha deciso di rinnovare la posizione dell’Inviato Speciale per la Libertà Religiosa solo poche settimane dopo aver dichiarato che non lo farà nel futuro prossimo.
“Abbiamo deciso oggi di rinnovare la funzione dell’Inviato Speciale per la promozione della libertà di religione o di credo al di fuori dell’UE”, ha twittato ieri, 8 luglio, il vicepresidente dell’UE Margaritis Schinas. “La nomina dimostra la nostra determinazione a garantire che i diritti di TUTTE le fedi e le credenze siano rispettati in tutto il mondo”, ha detto Schinas, che
detiene anche il portafoglio della Commissione per la promozione dello stile di vita europeo. In una lettera del mese scorso, la Commissione aveva annunciato che non avrebbe nominato un Inviato Speciale sulla Libertà di Religione o di Credo al di fuori dell’UE “all’interno dello stesso dipartimento” in questo momento. Il ruolo è stato creato nel 2016 nel dipartimento “Partnership Internazionali” e il suo primo inviato è stato il politico slovacco Ján Figel’, il cui mandato è terminato il 30 novembre 2019. A lui è stato riconosciuto il merito di aver posto saldamente la libertà religiosa come diritto umano nell’agenda dell’Ue e di aver svolto un ruolo vitale nella liberazione della donna cristiana pakistana Assiya Noreen, più conosciuta come Asia Bibi, accusata di blasfemia contro l’Islam.

Porte Aperte è un’organizzazione evangelica al servizio dei cristiani perseguitati nel mondo. Da oltre 60 anni è impegnata nella ricerca sul campo di cause e soluzioni alla persecuzione, fornendo supporto materiale, aiuti di emergenza, letteratura, formazione e assistenza ai cristiani che soffrono a causa della loro fede.

(NELLA FOTO: Scene di vita quotidiana a Chongjin, in Corea del Nord)

Il pangolino, la pandemia e il futuro dell’umanità

Il pangolino, la pandemia e il futuro dell’umanità


Prendiamo spunto dall’articolo di Alessandro Sala sul corriere.it dal titolo: “Coronavirus e altre epidemie: perché sono legate ai cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità”.
Fa riferimento allo stretto legame esistente fra “la perdita di biodiversità, i cambiamenti climatici, le alterazioni degli habitat naturali e la diffusione delle zoonosi, ovvero le malattie trasmesse dagli altri animali all’uomo e di cui anche l’attuale coronavirus che è diventato pandemia fa parte. E per capirlo basterebbe pensare al pangolino. […] Secondo alcuni studi potrebbe essere stato proprio lui la specie «ospite» che ha consentito il transito del coronavirus dal pipistrello all’uomo”.
“Sempre l’uomo ha pensato bene di catturare specie animali selvatiche per farne cibo o per la realizzazione di prodotti derivanti da varie parti dei loro corpi. Del resto, sembra ormai assodato che l’origine dell’attuale coronavirus sia da ricercare nel mercato di animali vivi di Wuhan, uno dei tanti «wet market» cinesi in cui la fauna anche selvatica viene esposta viva e poi macellata al momento”.

Non era così alla creazione, quando Dio stesso disse: «Ecco io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra e ogni albero che abbia frutti portatori di seme; questo vi servirà di nutrimento. E a ogni animale della terra, a ogni uccello dei cieli e a tutto ciò che si muove sulla terra ed ha in sé un soffio di vita, io do ogni erba verde per nutrimento» (Genesi 1:29,30; cfr. anche Gen. 7:2; Sal. 104:25).
Se non cambiamo le nostre attuali scelte, il futuro che abbiamo davanti a noi non è roseo.

Intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini.

Foto di copertina: ID 174263131 © Charoenchai Tothaisong | Dreamstime.com
Immagine interna: ID 181915840 © Charoenchai Tothaisong | Dreamstime.com

Sfogliando il giornale, con Cristian Nani di Porte Aperte Italia

Sfogliando il giornale con l’on. Stefano Ceccanti – 13 luglio 2020


In questo numero Roberto Vacca intervista su vari temi di attualità l’on. Stefano Ceccanti, professore ordinario di Diritto Pubblico Comparato, Deputato e Capogruppo PD alla Commissione Affari Costituzionali.
Tra i temi affrontati: stato di emergenza prolungato, le polemiche sul Mes, proposta di legge contro l’omofobia, progetti controversi per una nuova legge elettorale.

Aiutare il prossimo ci aiuta a essere chiesa

Aiutare il prossimo ci aiuta a essere chiesa


Raccogliamo il punto di vista del pastore delle Chiese cristiane avventiste di Cremona, Mantova e Pavia sul modo di relazionarsi dei membri il sabato, in presenza, con la nuova modalità di essere chiesa rispettando le normative di sicurezza.
Inoltre, come volontari, attraverso le sezioni locali di ADRA Italia (Agenzia avventista per lo sviluppo e il soccorso), tanti di loro continuano a collaborare con il territorio per soddisfare i bisogni delle persone più fragili. Si sono creati dei veri legami di collaborazione fra l’Opera Sociale Avventista e le Istituzioni locali. Esperienze umane che creano empatia col prossimo e danno soddisfazione.

Mario Calvagno e Carmen Zammataro, intervistano il pastore Franco Evangelisti di Guerrino, referente per la Terza età del Dipartimento Ministeri della Famiglia e della Terza età dell’Unione italiana delle chiese cristiane avventiste per il Centro-Nord Italia.

Foto: ID 180310448 © Olga Ternavskaia | Dreamstime.com

Dio, l’arte e Morricone

Dio, l’arte e Morricone


Ennio Morricone ci ha lasciati il 6 luglio 2020. Compositore, direttore d’orchestra, musicista, arrangiatore conosciuto in tutto il mondo per i grandi successi ottenuti con le sue colonne sonore di oltre 500 film e serie TV. Il suo genio e la sua creatività sono stati paragonati a quelli di Mozart e di Beethoven. Tantissimi i premi, le onorificenze e i riconoscimenti ottenuti nell’arco della sua carriera iniziata nel 1946, a 18 anni.
Questo il tema di partenza dell’intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini.
Pur con i nostri limiti e i nostri difetti, è Dio che ci dona le capacità che abbiamo, nel campo artistico come in settori diversi della vita. Siamo per questo chiamati a condividerle con gli altri.

“Il Signore parlò ancora a Mosè, dicendo: ‘Vedi, io ho chiamato per nome Besaleel…; l’ho riempito dello Spirito di Dio, per dargli sapienza, intelligenza e conoscenza per ogni sorta di lavori, per concepire opere d’arte’ […]” (Esodo 31:1-6).

“Dio diede a Salomone sapienza, una grandissima intelligenza e una mente vasta com’è la sabbia che sta sulla riva del mare. La saggezza di Salomone superò la saggezza di tutti gli orientali e tutta la saggezza degli Egiziani […]” (1 Re 4:29-34).

Foto: ID 30449245 © Denis Makarenko | Dreamstime.com
Ennio Morricone insieme al regista Giuseppe Tornatore al Festival Internazionale del Cinema di Berlino del 2013

Sfogliando il giornale – Omaggio a Ennio Morricone

Sfogliando il giornale – Omaggio a Ennio Morricone


È morto a 92 anni Ennio Morricone, grande compositore, direttore d’orchestra e autore tra le più famose colonne sonore per il cinema. In carriera Morricone ha scritto musiche per oltre 500 film, conquistando l’ultimo Oscar per la colonna sonora di The Hateful Height nel 2016, dopo aver ricevuto la statuetta alla carriera nel 2007. Pochi giorni fa Morricone era rimasto vittima di un incidente nel quale si era fratturato il femore. Oltre a questo il maestro è stato anche un uomo di grande fede. Roberto Vacca e Claudio Coppini hanno intervistato Ismaele Di Maggio, credente evangelico e grande appassionato di musica.

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