In questa seconda parte della storia di Ruth e della suocera Naomi, le due donne ritornano da Moab in Israele, entrambe vedove e povere. Il racconto biblico introduce una istituzione tipica ebraica che è quella del Go’el, e anche un nuovo protagonista, Boaz, parente di Naomi. Chi era il Go’el? Era qualcuno che prendeva a cuore la sorte di un proprio congiunto caduto in disgrazia e lo aiutava a recuperare la propria condizione. Il Go’el Assoluto è Dio, che ha risollevato le sorti di tutta l’umanità, di ciascuno di noi, donando la salvezza per grazia mediante la fede in Gesù.
Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano Franco Evangelisti di Guerrino, pastore delle chiese avventiste di Cremona, Mantova e Parma.
Nel periodo successivo a quello in cui le dodici tribù del popolo ebraico hanno preso possesso del paese di Canaan, la terra promessa da Dio, l’esperienza di vita nomadica si trasforma in esperienza di vita stanziale. I mutamenti nel contesto sociale e territoriale, lasciare Israele per andare a vivere in un’altra nazione, una nazione straniera, per giunta come Moab, comportavano delle scelte difficili. È in questo contesto che nasce un’amicizia, un affetto profondo fra una nuora e una suocera, Ruth e Naomi. Come avviene? Quali sono le implicazioni anche per noi, e per l’umanità intera?
Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano Franco Evangelisti di Guerrino, pastore delle chiese avventiste di Cremona, Mantova e Parma.
