Lillo Furnari – A conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, domenica 25 gennaio, il neo eletto cardinale Gualtiero Bassetti, e arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve, ha invitato a cena gli organizzatori dell’evento: il pastore valdese Pawel Gajewski, me (pastore avventista emerito, ndr) e mia moglie, il Presidente della Chiesa ortodossa greca d’Europa, l’Ambasciatore di Creta, l’Ambasciatore di Malta e altri responsabili.

In quella circostanza, il cardinale ha chiesto espressamente di incontrarmi e così, martedì 16 febbraio, alle ore 18.00, sono andato a trovarlo nella sede vescovile di Perugia.

Era mio desiderio far conoscere meglio la nostra Chiesa, infatti ho portato con me quattro pubblicazioni. Due numeri della rivista Coscienza e Libertà, per far conoscere il nostro impegno, in questo campo, a favore della libertà religiosa, La Speranza dell’uomo di Ellen G. White e un tascabile che presenta la Chiesa cristiana avventista e il nostro impegno nell’ambito sociale, oltre al nostro credo religioso.

Il colloquio è durato circa 25 minuti ed è stato sereno, rispettoso, concreto e fraterno. Abbiamo parlato del battesimo biblico per immersione, della consacrazione al ministero pastorale, della giustificazione per fede e dell’ubbidienza ai 10 comandamenti secondo la Bibbia e non secondo il catechismo cattolico. Su certi punti non ha replicato. Sulla giustificazione per fede, invece, si è detto perfettamente d’accordo affermando che la Chiesa cattolica sta cambiando a tal punto che se Lutero fosse vivo oggi, non avrebbe fatto la Riforma.

Ha detto che avrebbe letto i libri che gli ho lasciato e quello sulla nostra Chiesa sarebbe stato il primo. A sua volta mi ha donato una pubblicazione dove sono raccolti diversi suoi discorsi pubblici, dal titolo La gioia della Carità.

Ci siamo ripromessi di incontrarci nuovamente per continuare il nostro dialogo. Salutandomi in modo affettuoso e prendendomi sotto braccio, mi ha detto: «Pastore preghi per me».

«A mia memoria», ha commentato Giovanni De Meo, membro della chiesa cristiana avventista di Perugia, ricercatore ed esperto della storia della denominazione avventista italiana, «credo che sia la prima volta, almeno in Italia, che un così alto prelato cattolico parli, nella sua sede vescovile, e in modo così personale e così a lungo, con un pastore avventista.

In precedenza solo Gianfranco Rossi, nell’ottobre del 1986, ha avuto un incontro fugace con Giovanni Paolo II in Vaticano e anche in quell’occasione la pubblicazione donata fu un numero di Coscienza e Libertà.