Michele Abiusi – Vorrei rievocare, in occasione della Pasqua, il sabato particolare che i discepoli e i nemici del Signore vissero a Gerusalemme dopo la crocifissione di Gesù. Mentre tutti sembravano confusi… “C'era un uomo, di nome Giuseppe, che era membro del Consiglio, uomo giusto e buono, il quale non aveva acconsentito alla deliberazione e all'operato degli altri. Egli era di Arimatea, città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. E, trattolo giù dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo mise in una tomba scavata nella roccia, dove nessuno era ancora stato deposto. Era il giorno della Preparazione, e stava per cominciare il sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea, seguito Giuseppe, guardarono la tomba, e come vi era stato deposto il corpo di Gesù. Poi, tornarono indietro e prepararono aromi e profumi. Durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento” (Luca 23: 50-56).

La pietra era un sistema usato normalmente, a quel tempo, per chiudere un’apertura. Ben presto tutti si misero in agitazione a causa di quella pietra. 
“L'indomani, che era il giorno successivo alla Preparazione, i capi dei sacerdoti e i farisei si riunirono da Pilato, dicendo: ‘Signore, ci siamo ricordati che quel seduttore, mentre viveva ancora, disse: Dopo tre giorni, risusciterò. Ordina dunque che il sepolcro sia sicuramente custodito fino al terzo giorno; perché i suoi discepoli non vengano a rubarlo e dicano al popolo: È risuscitato dai morti; così l'ultimo inganno sarebbe peggiore del primo’. Pilato disse loro: ‘Avete delle guardie. Andate, assicurate la sorveglianza come credete’. Ed essi andarono ad assicurare il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia” (Matteo 27:62-66).

La logica dei nemici di Gesù era la stessa di Gamaliele: anche Giuda e Teuda evevano detto di essere il Messia, ma con la loro morte tutto era finito nel nulla. Se Gesù era veramente morto, allora il cristianesimo sarebbe morto con lui! La pietra doveva rimanere al suo posto. I nemici di Gesù avevano voluto ucciderlo ed ora lo volevano mantenere morto. La tomba venne sigillata con il sigillo di Cesare, segno della più alta autorità. Una guardia corazzata, con la sua lancia, avrebbe certo scoraggiato qualche fanatico… La pietra sarebbe rimasta al suo posto!

Vi era un altro gruppo che si preoccupava di quella pietra. “Passato il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome comprarono degli aromi per andare a ungere Gesù. La mattina del primo giorno della settimana, molto presto, vennero al sepolcro al levar del sole. E dicevano tra di loro: ‘Chi ci rotolerà la pietra dall'apertura del sepolcro?’ (Marco 16:1-3).

Esse sapevano di non avere sufficiente forza fisica. Il fatto che portavano aromi dimostra che non si aspettavano una risurrezione, né tantomeno pensavano di rubare il corpo. Queste donne ci insegnano qualcosa: se una religione è basata su un fondatore morto, tutto quello che si può sperare è di ungerne il corpo e divenire dei nostalgici. Molte persone adorano un Cristo morto, circondato da una liturgia artistica, ma che non è il Salvatore. E se non lo desideriamo, allora dovremmo cercare di tenere anche noi quella pietra chiusa!

I discepoli erano scoraggiati dopo la crocifissione; nessuno credeva realmente alla risurrezione. “Ed ecco si fece un gran terremoto; perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e vi sedette sopra. Il suo aspetto era come di folgore e la sua veste bianca come neve. E, per lo spavento che ne ebbero, le guardie tremarono e rimasero come morte” (Matteo 28:2-4).

Quando Dio decise di rotolare via la pietra, non fu un problema. Egli risuscitò suo Figlio e l’angelo si sedette su quella pietra per dimostrare che gli accorgimenti umani non sono nulla per Dio. Ciò che Roma aveva sigillato fu abbattuto in un momento.

La Pasqua è il sigillo infranto, la pietra rotolata, le guardie tramortite e Gesù risorto.

È il nostro passaggio a Dio attraverso l’unico mediatore vivente. L’opera di Dio vuole continuare con noi.
“Io darò loro un medesimo cuore, metterò dentro di loro un nuovo spirito, toglierò dal loro corpo il cuore di pietra, e metterò in loro un cuore di carne, perché camminino secondo le mie prescrizioni e osservino le mie leggi e le mettano in pratica; essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio” (Ezechiele 11:19-20).    Forse finora abbiamo impedito a Dio di regnare nella nostra vita. Ora lui vuole smuovere la pietra dal nostro vecchio cuore. Abbiamo bisogno di cambiare e Dio è pronto ad aiutarci, a rotolare via la pietra per darci un cuore di carne e renderci creature nuove.

La Pasqua è la nostra risurrezione spirituale.

Chiediamo a Dio: “Signore, porta via la pietra della porta del mio cuore ed entra come Signore e colui che perdona”.

 

 

 

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