Un mandato rinnovato
19 Novembre 2025

In collaborazione con la redazione della rivista Il Messaggero Avventista.

Un mandato rinnovato
19 Novembre 2025

In collaborazione con la redazione della rivista Il Messaggero Avventista.

Il Dio delle Scritture ci chiama a una vita ricca di significato. A una missione da condividere con chi incontriamo, nell’abbraccio di Gesù e con il sostegno dello Spirito. 

Non c’è bisogno di ascoltare a lungo il past. Erton Köhler, nuovo presidente della Chiesa avventista mondiale (o Conferenza Generale), per sentirgli dire che la nostra denominazione è radicata nella Bibbia e focalizzata sulla missione. Anche coloro che lavorano a stretto contatto con Köhler usano le stesse parole. Si tratta di un mandato rinnovato.

In questo periodo sto leggendo il libro biblico di Geremia. A differenza di molti altri profeti, Geremia esprime i sui suoi pensieri e sentimenti mentre comunica i messaggi di Dio al regno di Giuda, allora moralmente decadente, nel VI secolo a.C. Il profeta ricorda al popolo che l’idolatria lo avrebbe distrutto. Le persone erano violente e avide, non si prendevano cura degli oppressi, come gli orfani, le vedove e gli stranieri. In più, sacrificavano i loro figli agli idoli.

Geremia era un giovane sacerdote e profeta, e persino i parenti e gli amici si opponevano ai suoi avvertimenti. Complottarono contro di lui, bruciarono i suoi scritti profetici, lo gettarono in una cisterna asciutta e lo schernirono con canti sprezzanti.

Essere profeta non era facile. In uno di quei momenti, mentre condivideva la difficoltà della sua missione, Geremia scriveva: “Se dico: ‘Io non lo menzionerò più, non parlerò più nel suo nome’, c’è nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzo di contenerlo, ma non posso” (Gr 20:9).

Il profeta è chiaro, può concentrarsi sulla sua impegnativa missione perché la Parola di Dio è in lui. Geremia è radicato nella Bibbia e focalizzato sulla missione. Le due dimensioni vanno di pari passo. Se siamo centrati sulle Scritture, incontreremo il Dio della Bibbia che ci chiama a una vita che ha uno scopo.

La Chiesa avventista non ha missione se non è radicata nella Bibbia. Se non conosciamo Dio e la sua verità, non abbiamo nulla di valore da dire. Se non riconosciamo la nostra identità in Gesù, non abbiamo nessuno con cui condividerla. Se non siamo uniti nello Spirito, la nostra missione è debole. Tutti possono essere coinvolti in essa perché abbiamo un messaggio che viene direttamente da Dio attraverso le Scritture.

Ogni membro del Comitato esecutivo della Conferenza Generale ha ricevuto in dono una sfera in plexiglass su un supporto, con una Bibbia aperta alla base e il globo al centro. Vi sono incise le parole: “Radicati nella Bibbia e focalizzati sulla missione”. L’ho messo sulla mia scrivania. Tuttavia, essere centrati sulla Bibbia, con lo sguardo rivolto alla missione è molto più di un soprammobile: è un mandato per me e per te come discepoli di Gesù.

Glenn Townend

[Fonte: record.adventistchurch.com, tradotto da Veronica Addazio, HopeMedia Italia].
[Immagini: Kranich17 e Veronika_Andrews, pixabay.com].

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