Michele Abiusi – Cosa dice di meraviglioso la Bibbia riguardo al futuro del nostro pianeta e della nostra vita? Siamo così abituati alle cattive notizie da essere diventati tutti un po’ pessimisti, e quando qualcuno ci trasmette delle buone notizie ci mettiamo subito sulla difensiva, increduli. Ogni giorno siamo informati di omicidi della malavita organizzata e di drammi all’interno delle famiglie. Le guerre e gli atti di terrorismo mantengono alta la paura in ogni nazione. Le malattie più temute colpiscono tutti, poveri e ricchi, credenti e non. E poi c’è l’inquinamento di ogni tipo, il buco dell’ozono, i gas tossici delle fabbriche e delle auto che rendono invivibili le nostre maggiori città. Gli ambientalisti si attendono la fine della vita sul nostro pianeta entro pochi decenni, a meno che l’umanità non cambi direzione. È possibile allora che la Parola di Dio abbia delle buone notizie riguardo al futuro di questo nostro mondo?

Nel libro dell’Apocalisse, Gesù stesso rivelò a Giovanni cosa avverrà dopo il ritorno di Cristo e dopo la resurrezione dei morti: “Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c’era più. E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scender giù dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii una gran voce dal trono, che diceva: ‘Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate’” (Apocalisse 21:1-4).

Giovanni informa che ci sarà una nuova terra. Quello che ha visto è così diverso da ciò a cui siamo abituati che scrive: la prima terra non ci sarà più. Addirittura, il mare scomparirà. Il mare era concepito come qualcosa di pericoloso, di non controllabile, di malvagio soprattutto quando la tempesta infuriava. Con questo il profeta voleva dire che non ci sarà più niente che ci farà paura, neppure le sconfinate distese oceaniche.

“Non ci sarà più notte; non avranno bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli” (Apocalisse 21:23).
Anche la notte, che nell’antichità portava con sé paure e terrori, non esisterà più. Il Signore sarà la luce per l’umanità. E non avremo più paura del buio. La nuova Gerusalemme scenderà dal cielo come una sposa pronta per incontrare il suo sposo. Questa è un’immagine tipica della Bibbia: Gerusalemme è la città, la casa dei credenti, anzi rappresenta gli stessi credenti che finalmente si riuniranno al Creatore dell’universo, da sempre il loro promesso sposo. Dio attende con ansia il giorno in cui potremo vivere insieme in una terra dove non ci sarà più né il male, né la malattia, né la morte. Da quando gli esseri umani si sono ribellati a Dio, è iniziata la loro fuga. Ma Gesù ci ha cercato in tutti i modi, addirittura venendo tra di noi come uno di noi, per invitarci alla festa nuziale nella quale noi, i credenti, saremo la sua sposa.

È interessante notare come Giovanni ci informi su ciò che non aveva visto nel nuovo mondo e a cui era abituato: il dolore, le grida, i pianti. Questi non ci saranno più. La cosa che più contava per lui era la fine della sofferenza. Gesù aveva fatto una promessa: “Io vado a prepararvi un luogo. Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi” (Giovanni 14:2,3). E finalmente si realizzerà!

Vedremo il nostro Signor Gesù Cristo e vivremo con lui per sempre, per l’eternità. Un mondo senza guerre, senza morte, senza malattia, senza corruzione. Un mondo di giustizia, di amore, di pace. Un mondo dove non ci sarà bisogno di avvocati, di medici, di politici, di poliziotti. Un mondo dove non ci saranno fabbriche di armi e di veleni. Forse lo stesso Giovanni era sorpreso da tanta meraviglia.

Per questo, durante la sua visione del futuro una voce gli disse: “E colui che siede sul trono disse: ‘Ecco, io faccio nuove tutte le cose’. Poi mi disse: ‘Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veritiere’, e aggiunse ‘Ogni cosa è compiuta. Io sono l’alfa e l’omega, il principio e la fine’” (Apocalisse 21:5, 6). Scrivi Giovanni, perché queste cose che sembrano impossibili sono vere e si realizzeranno un giorno. Chi te lo dice è Dio stesso, l’alfa e l’omega, il principio e la fine, il Creatore, l’Eterno, colui che sa ogni cosa.

“A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell’acqua della vita” (v. 6).
Dopo aver descritto il nuovo mondo, Dio parla agli assetati, cioè a coloro che veramente desiderano e sinceramente aspettano questo nuovo mondo; Dio parla a coloro che cercano la vita, a coloro che lottano per la pace, per la giustizia, a coloro che sanno amare con tutte le loro forze. A questi Dio offre l’acqua della vita, cioè la vita eterna. È un dono. Gratuitamente il Signore ci dà la vita. Non devo pagare il perdono, non devo pagare il paradiso, non devo acquistarmi il favore di Dio, perché lui già mi ama come nessun padre sa amare. Non ho bisogno di raccomandarmi a dei mediatori perché Gesù mi è vicino, mi ascolta ed è sensibile ai miei bisogni, più di qualunque altro.

“Chi vince erediterà queste cose, io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio” (v. 7).
Eppure, malgrado la vita sia un dono offerto dal Creatore, coloro che la riceveranno saranno dei “vincitori”; ciò significa che avranno lottato contro se stessi, contro l’incredulità, le filosofie, l’orgoglio e l’ignoranza, tutti figli della nostra società.

“Io, Giovanni, sono quello che ha udito e visto queste cose” (Ap 22:8).
Sì, Giovanni ha visto cose straordinarie. È come se avesse intrapreso un viaggio nel futuro e si è trovato improvvisamente nel nuovo mondo. Poi, ritornato, ha scritto, due mila anni fa circa, questa verità che ci è stata fedelmente tramandata per ritrovare la speranza.
E tu, vuoi vivere eternamente in questa nuova terra? Allora accetta Gesù come tuo Salvatore e Padre e segui le indicazioni che troverai nella Bibbia. Non perderai la strada.

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