La Bibbia ci incoraggia a tenere occhi e cuore fissi sul ritorno di Gesù. Ad amare, ad adoperarci per il bene e la pace. Come si fa a restare fiduciosi nonostante tutto quello che succede oggi?
Mentre il nostro mondo vacilla sull’orlo dell’instabilità e della confusione da un punto di vista morale, molti si chiedono come noi, in quanto cristiani avventisti del settimo giorno, dovremmo vivere come chiesa del rimanente (che osserva i comandamenti di Dio e ha fede in Gesù, ndt). Aneliamo al ritorno di Cristo, proclamiamo i messaggi dei tre angeli (Apocalisse 14:6-13) e ci teniamo stretti alla beata speranza. Eppure, ogni giorno porta con sé impegni di lavoro e familiari, un flusso continuo di notizie e la realtà della vita quotidiana.
Come possiamo bilanciare adesso, nel presente, l’attesa del ritorno di Cristo con una vita fedele? Le Scritture offrono indicazioni chiare e pratiche.
Ecco, allora, quattro passi biblici fondamentali che ci incoraggiano a condurre una vita equilibrata, ricolma di speranza e impegnata, mentre ci prepariamo alla seconda venuta di Gesù.
– “Così parla il Signore degli eserciti, Dio d’Israele, a tutti i deportati che io ho fatto condurre da Gerusalemme a Babilonia: ‘Costruite case e abitatele; piantate giardini e mangiatene il frutto; prendete mogli e generate figli e figlie; prendete mogli per i vostri figli, date marito alle vostre figlie perché facciano figli e figlie; moltiplicate là dove siete, e non diminuite. Cercate il bene della città dove io vi ho fatti deportare, e pregate il Signore per essa; poiché dal bene di questa dipende il vostro bene'” (Geremia 29:4-7).
Anche se viviamo in un mondo ferito e spiritualmente ostile, Dio ci chiama a vivere bene e a contribuire alla crescita delle nostre comunità. Costruite case. Crescete famiglie. Piantate giardini, sia in senso letterale che metaforico. Siate persone di pace, cercando il benessere nei luoghi in cui Dio ci ha posti.
– “Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio” (1 Giovanni 4:7).
In un’epoca di divisione e paura, l’amore resta la nostra più alta vocazione. Con gesti di gentilezza, compassione e servizio, portiamo pace ai cuori ansiosi e speranza alle anime stanche. Che possiamo essere riconosciuti come persone che amano profondamente.
– “Camminiamo infatti per fede, e non per visione” (2 Corinzi 5:7, ND).
Anche se siamo circondati da titoli allarmanti e tanta incertezza, camminiamo per fede, confidando nella mano invisibile di Dio. Il risultato è stato assicurato sulla croce. Dio rimane a capo, e le Sue promesse sono salde.
– “Tu cerca di essere degno di lode davanti a Dio, come un lavoratore che non deve vergognarsi del suo lavoro, come uno che predica la parola di verità senza compromessi” (2 Timoteo 2:15, TILC).
In tempi di smarrimento morale, la Scrittura è la nostra ancora. Dai priorità alla preghiera personale, ai momenti di devozione familiare e alla vita comunitaria di chiesa. Conosci la Parola, sperimentala e condividila con chiarezza e compassione.
Viviamo, dunque, con fede, misericordia e fiducia, grazie alla speranza che ci anima. Maranatha, il Signore viene.
[Fonte e immagine record.adventistchurch.com. Autore: Terry Johnson, presidente dell’Unione avventista australiana. Tradotto da Veronica Addazio, HopeMedia Italia]







