Uragano Melissa. Continuano gli aiuti in Giamaica
7 Novembre 2025

In collaborazione con la redazione della rivista Il Messaggero Avventista.

Uragano Melissa. Continuano gli aiuti in Giamaica
7 Novembre 2025

In collaborazione con la redazione della rivista Il Messaggero Avventista.

I dirigenti della Regione interamericana si uniscono ai leader della chiesa avventista locale per portare sollievo, incoraggiamento e impegno nella ricostruzione.

La parola “disastro” non è sufficiente a descrivere la portata della distruzione lasciata dall’uragano Melissa in Giamaica. Lo ha affermato il past. Glen Samuels, presidente della Federazione delle chiese avventiste della Giamaica occidentale, davanti alle macerie degli edifici ecclesiali cinque giorni dopo il passaggio della tempesta.
“Ho vissuto Gilbert” ha detto riferendosi all’uragano del 1988, impresso nella memoria dei giamaicani per la distruzione che ha causato “ma Gilbert è stato niente in confronto a questo”.

Melissa, di categoria 5, si è abbattuto sull’isola caraibica il 28 ottobre; ha raso al suolo case e edifici, distrutto infrastrutture e isolando intere comunità, rimaste senza energia elettrica né comunicazioni. Tra le decine di morti, è stato confermato il decesso di cinque membri di chiesa nella parte ovest del Paese.

Il 2 novembre, i dirigenti avventisti della Giamaica e della Regione interamericana (IAD) si sono recati nelle zone più colpite per esprimere solidarietà alla popolazione e assicurare assistenza e soccorso alle migliaia di residenti sfollati. Intanto, i pastori delle comunità locali continuano a lavorare per localizzare i membri della chiesa devastata di St. Elizabeth, dove molti rimangono senza elettricità e acqua corrente.

Risposta immediata e mobilitazione
“Questa è una delle crisi più strazianti che abbiamo affrontato”, ha affermato Everett Brown, presidente dell’Unione avventista giamaicana “Non abbiamo mai visto nulla del genere nella nostra generazione. I bisogni più grandi in questo momento sono cibo, acqua e un alloggio almeno provvisorio”.

“Prima dell’uragano” ha continuato “avevamo stoccato generi alimentari per un valore di mezzo milione di dollari giamaicani nelle cinque sedi delle Federazioni avventiste, e, subito dopo l’uragano, ADRA e l’Unione hanno cominciato a distribuire i rifornimenti”.

Oltre 150 chiese avventiste hanno riportato danni significativi in tutta l’isola, in particolare a St. Elizabeth, St. Mary e Westmoreland. Quasi 200.000 membri sono stati colpiti, degli oltre 340.000 avventisti del settimo giorno in Giamaica.

“Abbiamo in programma una massiccia distribuzione di cibo e acqua anche questa settimana” ha detto Brown “Molte persone hanno fame, dormono su materassi bagnati e non hanno nessun altro posto dove andare”.

L’impegno di ADRA
L’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (ADRA), sia a livello internazionale che regionale, è presente sul campo per fornire assistenza logistica e coordinamento degli approvvigionamenti. Rubén Ponce, coordinatore della risposta alle emergenze di ADRA International in Giamaica e direttore di ADRA Messico, ha sottolineato che la collaborazione con le chiese è stata immediata e coesa.

Gli avventisti aprono le loro case agli sfollati, svolgono volontariato nei rifugi e mobilitano risorse in tempi record” ha sottolineato Ponce “È una testimonianza del loro spirito di servizio”.

Chiese come centri di speranza
Nella Federazione avventista della Giamaica occidentale, Samuels e i suoi colleghi hanno trasformato gli edifici della denominazione in centri di stoccaggio e distribuzione.
“Abbiamo ordinato generi alimentari per un valore di circa 70.000 dollari, ma sono appena sufficienti” ha spiegato “Cerchiamo anche di procurarci ulteriori rifornimenti mentre valutiamo la quantità di materiali necessari a ricostruire i tetti delle case”.

Per ripristinare le comunicazioni, la Federazione ha installato punti di ricarica alimentati a energia solare in ogni distretto di chiese, così i residenti possono connettersi con le loro famiglie.

“Il silenzio è stato devastante” ha ricordato Samuels “Abbiamo pastori che ancora non riescono a raggiungere le loro chiese. Eppure, anche tra le macerie, le persone si riuniscono per pregare”. E la cura pastorale va oltre i bisogni materiali.

Nei giorni successivi alla tempesta, Balvin Braham, vicepresidente della Regione interamericana della Chiesa, che presiede anche il comitato regionale di gestione delle crisi, ha coordinato incessantemente gli aiuti. Ha mantenuto un contatto costante con le autorità locali per ottenere le autorizzazioni di volo così da predisporre, in collaborazione con Adventist World Aviation (Aviazione avventista mondiale), un aereo dedicato al trasporto di rifornimenti e di personale, che possa raggiungere le comunità remote. Inoltre, collabora con la Regione nordamericana della denominazione nella mobilitazione di volontari qualificati per la ricostruzione delle chiese e case devastate dall’uragano Melissa.

Guardando al futuro
Nonostante la situazione molto difficile, la speranza rimane forte. Le chiese al di fuori delle zone colpite dal disastro hanno organizzato raccolte di generi alimentari, è gli avventisti all’estero, in Inghilterra, Canada e Nord America, hanno promesso il loro sostegno.

Mentre osservava i volontari caricare scatoloni e teloni sui camion di aiuti in partenza dalla sede della Federazione, Samuels non ha potuto fare a meno di dire a bassa voce: “”Non possiamo sostituire tutto ciò che hanno perso, ma possiamo portare la luce dove si è posata l’oscurità. Ed è per questo che esiste la chiesa”.

“Il bisogno è immenso” ha concluso “Le persone sono traumatizzate. Lo si vede dai loro volti. Hanno perso tutto… Ora dobbiamo provvedere alle necessità primarie e ai rifugi, per passare subito dopo a fornire servizi di consulenza”.

Anche la casa di Samuels è stata allagata ed è ancora senza acqua ed elettricità, ma lui non si è ancora fermato a valutare cosa ha perduto. La sua priorità, ha spiegato, è stata quella di ascoltare i membri di chiesa, identificare i più vulnerabili, pregare con loro e fornire supporto in questi giorni di incertezza.

[Fonte: adventist.news. Traduzione e adattamento: Lina Ferrara, HopeMedia Italia]
[Foto: Regione interamericana

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