Gli scout sostengono i progetti umanitari di Adra. Anteprima sul musical di sabato sera.

Notizie Avventiste – Durante il Camporee, i dirigenti sottolineano con forza l’approccio globale e olistico del movimento degli scout avventisti. L’obiettivo centrale è che i giovani approfondiscano la loro conoscenza e relazione con Gesù. Ma gli aspetti fisici, intellettuali e sociali hanno un posto importante nell’approccio a tutte le iniziative. Nell’ampio spazio del campus di Friedensau, dal 31 luglio teatro di questo evento internazionale, si moltiplicano i punti di attività dove ogni mattina e pomeriggio arrivano con entusiasmo gli Esploratori (scout dai 12 ai 15 anni).

Il terzo giorno si è distinto per la Delegation Challenge, un’attività in cui sono stati formati gruppi di dieci ragazzi e ragazze di almeno tre diverse delegazioni, con il compito di completare tredici mansioni insieme. La capacità di interagire e cooperare, mettendo da parte le differenze culturali e valorizzando l’unità nel movimento, sono obiettivi facilmente raggiungibili per questi giovani aperti e solidali.

Ci sono anche attività speciali che portano particolare interesse e gioia. Qui troverai ad esempio l’equitazione, il calcio con le bolle e il trampolino elastico. Per partecipare, gli scout dovranno utilizzare i talenti acquisiti partecipando ai workshop.

I workshop sono attività centrali nello sviluppo dello spirito e delle abilità degli Esploratori; sono suddivisi in cinque aree che prendono il nome da luoghi biblici. Qui i giovani imparano di più sul movimento, sviluppano e applicano le conoscenze del mondo e della società in modo divertente e didattico. Quattro di questi workshop sono organizzati dall’agenzia umanitaria avventista Adra Europa, con la collaborazione diretta di Adra Germania.

Clicca qui per guardare il video della terza giornata.

Il lato sociale 
Per la seconda volta, il Camporee è anche un luogo in cui gli scout sostengono direttamente uno progetto speciale di Adra con la loro azione e attraverso la loro decisione personale. Seguendo i workshop, si guadagnano i talenti (in forma di sfere colorate) che possono poi essere utilizzati per partecipare ad attività speciali o acquistare prodotti nella City Life, l’area social del campo. Ma ognuno può anche decidere di donarli ad Adra. Ogni sfera colorata vale 2 euro e una Golden Card del valore di 25 euro, offerta da un donatore ai progetti.

João Martins, direttore di Adra Europa e scout da sempre, presenta i progetti e rileva l’enorme importanza della formazione alla responsabilità personale e sociale che il movimento scout avventista sviluppa nei giovani. Ad aiutarlo nei workshop vi è anche Viktoria Pedchen, giovane rifugiata ucraina, trasferitasi in Germania nel 2022. La sua vita è cambiata a causa della guerra e ha deciso di cambiare la vita degli altri attraverso la pace e il servizio.

Nel 2019, il Camporee in Portogallo ha incassato 80mila euro. Nota bene: sono 80.000 euro in piccole sfere donate dai ragazzi di loro spontanea volontà, rinunciando a prodotti e attività di cui potevano godere, in modo che i bambini di São Tomé, ai quali era rivolto il progetto Adra, potessero avere accesso a un’istruzione migliore. Che bell’esempio, vero?

Quest’anno le aspettative non sono da meno. E anche la disponibilità a contribuire cresce ogni giorno. Gli Esploratori, insieme con Adra, cambiano il mondo, una vita alla volta, con giustizia, compassione e amore.

Clicca qui per guardare l’intervista in inglese a João Martins.

Una sola volta nella vita 
Ci vogliono anni per organizzare un Camporee e sono centinaia le persone coinvolte, tra dirigenti, staff e volontari. Per 6 giorni, quasi 2800 persone condividono uno spazio dove dormono, mangiano, partecipano ad attività, fanno esercizio; uno spazio che necessita di organizzazione, pulizia, manutenzione, sicurezza e assistenza medica. E in cui c’è un palcoscenico multimediale, logistico, tecnologico, servizi di supporto umano e tanto altri. Tutto richiede molto lavoro, tempo, impegno, dedizione e, naturalmente, pazienza in abbondanza.

Tra gli organizzatori vi è Ruben Grieco, direttore del Dipartimento per la Gioventù delle due Unioni avventiste in Germania e anche delle Comunicazioni. Incarna e applica la sua vasta visione, la sua esperienza pratica e la sua straordinaria passione in tutto ciò che fa. Nella sua vita ha partecipato a diversi di questi eventi come animatore, accompagnatore e organizzatore. Alla domanda “Qual è stato il miglior Camporee?”, non ha dubbi. “Ogni Camporee è il migliore e il più speciale per ciascun Esploratore”, dice. E questo perché, essendo un evento che si svolge ogni quattro, “quasi tutti hanno l’opportunità di viverne uno solo “. E spiega che questa settimana può fare la differenza nei ragazzi ed è per fare questa differenza che ogni organizzatore lavora.

Tutti i leader si riferiscono al tema del Camporee nella sua formulazione più breve “Seguimi”. Ma Ruben pone l’accento sulla seconda parte che dà significato e scopo: “Condividi la tua storia. Racconta di Gesù nella tua vita”, afferma con convinzione. E agisce di conseguenza.

Clicca qui per guardare l’intervista in inglese a Ruben Grieco.

Sabato sera il musical su Gesù 
In questi giorni, un cast di 83 persone ha mostrato lentamente, nelle prove, il musical che verrà presentato sabato, ultimo giorno del Camporee. Saray Vega è la regista di “Jesus, The Musical” (Gesù, il musical); è una perfezionista, attenta ai dettagli, un tratto indispensabile quando si mettono insieme musica, luci, guardaroba e persone sul palco in modo artistico e armonioso.

L’idea di realizzare un musical sulla vita di Gesù è nata quando ha ascoltato per la prima volta il CD “Jesus” del gruppo Canta y Rie, nel 2015. Ha immaginato che questi canti prendessero vita in un’opera musicale. Nel 2013, la comunità della chiesa avventista di lingua spagnola a Ginevra aveva eseguito il musical “Il principe d’Egitto”, sulla vita di Mosè. Saray sapeva che, con le persone di talento presenti nella loro chiesa, avrebbero potuto creare qualcosa di grande “e condividere la vita di Gesù, con l’obiettivo di portare il suo messaggio alle persone in modo contemporaneo”.

Con il sostegno del marito, Antonio Gonzalez (direttore tecnico), questa infermiera di professione ha intrapreso un lavoro di creazione, organizzazione e leadership, unendo attorno a sé amici, conoscenti e membri della chiesa di Ginevra, tra cui Renée Reynolds (direttore vocale e musicale), Eloi Comabella (produzione audiovisiva e design grafico), Luis Anton (coreografia e messa in scena), Noemi Aloy (logistica, costumi e oggetti di scena) e Ana Anton (coreografia e messa in scena).

Il punto d’incontro è diventato il Campus Adventiste du Salève, nei pressi di Ginevra ma in Francia, dove si sono svolte le prove, la preparazione dei materiali e la logistica.

“Siamo molto grati al Campus. È diventato la casa da cui usciamo per condividere Gesù” afferma Saray. Il cast è formato da persone provenienti da 23 Paesi, dall’Argentina alla Polinesia, dalla Germania allo Zambia, di età, interessi e professioni diverse. Sono uniti dallo scopo comune di far conoscere meglio Gesù e la sua storia agli spettatori. E lo hanno realizzato.

Dopo aver tradotto i testi in francese e creato la coreografia, si sono esibiti più volte nella zona di Ginevra, con più di 2.000 persone che li hanno sentiti cantare e li hanno visti recitare la vita di Gesù nel 2016 e nel 2017. Perché questo lavoro? “Perché Gesù se lo merita” ribadisce Saray.

Grazie al Dipartimento per la Gioventù della Regione intereuropea (Eud) della Chiesa avventista, sono stati possibili traduzione e adattamento del musical in inglese. Per il gruppo è un grande privilegio esibirsi al Camporee, davanti a tanti giovani che vogliono lodare Gesù. “Siamo benedetti e molto grati!” conclude la regista.

Sabato sera, 5 agosto, alle ore 21.15, puoi guardare “Jesus, The Musical” in streaming al link: https://youtube.com/@EUDYouthMinistries

[Foto: Ângelo Bártolo, Mariana Bártolo, Simão de Abreu. Fonte: Paulo Macedo-Eud News]

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