Maol/Ann – Nel triste bilancio dei 148 studenti cristiani uccisi, il 2 aprile, da uomini armati che hanno fatto irruzione nell’Università di Garissa, in Kenya, vi sono anche 10 avventisti.
Tra i morti vi è Eric Nyumbuto, leader della chiesa avventista del campus, gestita da studenti.
Stanley Rotich, membro della chiesa avventista di Garissa, ha riferito che si trovava in un edificio vicino quando ha sentito gli spari; ha pensato allora di chiamare Nyumbuto, ma la conversazione si era interrotta bruscamente perché i telefoni erano stati staccati. Aveva poi appreso che l’amico era morto.
Durante l’attacco, 500 studenti sono riusciti a fuggire e molti sono rimasti gravemente feriti. Philmon Okal, membro della chiesa avventista di Garissa, è stato uno dei primi poliziotti arrivati sul posto.
“Le parole non possono descrivere quanto sia stato orribile questo evento. Ma ciò che è accaduto mi fa pensare che il ritorno di Gesù è molto vicino”, ha affermato Okal, “In quel giorno la violenza, la morte e la distruzione non esisteranno più”.
Diverse persone, ritenute complici dell’attacco, sono già state arrestate e il governo del Kenya ha promesso una giustizia rapida. Questo è il peggiore attacco mortale avvenuto nel paese in circa due decenni. Il gruppo che ha rivendicato la responsabilità del massacro è lo stesso che ha attaccato il Westgate Mall a Nairobi, nel 2013.
La Chiesa avventista del settimo giorno esprime cordoglio per la morte degli studenti uccisi la settimana scorsa.
“Siamo straziati per questa perdita insensata e vi chiediamo di pregare per le famiglie delle vittime e per tutti coloro che sono stati coinvolti in questa terribile tragedia”, hanno affermato i membri della chiesa avventista di Garissa.