Racconti al caminetto: “Pandagian”

Racconti al caminetto: “Raperonzolo”


“Raperonzolo”, una favola dei fratelli Grimm, letta da Gabriele Giaffreda

Racconti al caminetto: “Pandagian”

Racconti al caminetto: “Il vento in tribunale”


“Il vento in tribunale”, una fiaba vietnamita, letta da Gabriele Giaffreda

Racconti al caminetto: “Pandagian”

Racconti al caminetto: “Lo strano fiore”


“Lo strano fiore”, una favola letta da Gabriele Giaffreda

Racconti al caminetto: “Pandagian”

Racconti al caminetto: “Il principe Granchio”


“Il principe Granchio”, una favola di Italo Calvino, letta da Gabriele Giaffreda

Racconti al caminetto: “Pandagian”

Racconti di viaggio: “Godasiyo, la donna capo”


“Godasiyo, la donna capo”, una fiaba degli indiani d’America, letta da Gabriele Giaffreda

Racconti al caminetto: “Pandagian”

Racconti al caminetto: “L’usignolo dell’imperatore”


“L’usignolo dell’imperatore”, una favola di Hans Christian Andersen, letta da Gabriele Giaffreda

Il futuro del Maggio musicale fiorentino a rischio

Il futuro del Maggio musicale fiorentino a rischio


Il Maggio musicale fiorentino e’un’istituzione culturale non solo di Firenze, ma dell’Italia intera, ed e’ a rischio chiusura. Su questa vicenda, non del tutto chiara quanto alle responsabilita’ e ai progetti per il futuro, e in generale sull’importanza della cultura anche in un momento di crisi economica, abbiamo intervistato lo scorso 24 aprile Claudio Fantoni, uno dei dipendenti del Maggio musicale, gia’ assessore al Comune di Firenze

Se tu vuoi… puoi fare la differenza

Se tu vuoi… puoi fare la differenza


Che bello sentire Claudio Coppini e Laura Ferraresi parlare di una grande famiglia, quella dell’umanita’, dove figli, figlie, mamme, padri, nonni, nonne sono sparsi in tutte le parti del globo terrestre. E come e’ possibile rimanere indifferenti se un membro della nostra famiglia soffre?

Grazie a “RadioReach”, sulle frequenze di RVS, Claudio e Laura ci parlano dei nostri bambini in Africa, dei nostri “figli a distanza” che sono sostenuti grazie agli interventi di Reach Italia, consentendo loro di frequentare la scuola, avere almeno un pasto nelle mense scolastiche e cure mediche. L’associazione, però, porta avanti non solo il sostegno a distanza, ma con il progetto “Mangio Anch’io” viene garantito un pasto completo a tutti i bambini che frequentano la scuola, anche a quelli che non sono sostenuti a distanza. Continuate ad ascoltare Claudio e Laura che vi terranno aggiornati e informati su ogni iniziativa della Reach ogni lunedì mattina dalle 11.00 alle 11.30 sulle frequenze di RVS 92.4 FM, e potete parlare con loro chiamando lo 055/414040. Ti aspettiamo lunedì prossimo, non mancare!

Un’Assemblea matura

Un’Assemblea matura

Marco Süss – Tra meno di dieci mesi avrà luogo l’Assemblea amministrativa dell’Unione italiana delle chiese cristiane avventiste del 7° giorno. Sarà un momento di verifica dell’operato svolto negli ultimi quattro anni e di progettualità per i prossimi cinque. Affinché l’Assemblea possa assolvere appieno il proprio compito, è necessario che le comunità scelgano con particolare cura i loro delegati. È ovvio che se ci si lascia guidare dal criterio della semplice disponibilità, molte persone capaci saranno escluse sia perché sono impegnate nel lavoro sia perché devono occuparsi dei figli o della casa.

Come Il Messaggero online dedica uno spazio alla riflessione in vista della prossima Assemblea, così dovrebbe fare ogni comunità preparandosi adeguatamente a questo importante appuntamento. Ogni democrazia si regge sull’informazione; occorre, quindi, leggere i resoconti dettagliati degli officer e dei direttori delle istituzioni e dei dipartimenti, elaborare nuove strategie e proporre nuovi piani da sottoporre alle commissioni dell’Assemblea, dopo averli discussi in riunione amministrativa della comunità locale.

Solo dopo aver esaminato insieme ogni aspetto delle attività svolte nell’ultimo quadriennio e deliberato le proposte da presentare, si potrà procedere, con spirito di preghiera, alla scelta dei  delegati più adatti, i quali, con spirito di servizio, si apprestano a rappresentare la comunità nel suo insieme. La scelta migliore scaturirà da una meticolosa preparazione che deve coinvolgere tutte le sorelle e tutti i fratelli.

Un’Assemblea matura

Speciale Assemblea. Perché è importante l’Assemblea amministrativa?

Giuseppe Marrazzo – Fin dalle sue origini, la chiesa avventista ha rifiutato il sistema organizzativo basato sul carisma di una singola persona e ha aderito al sistema sinodale e conciliare nella scelta di una leadership fondata sulla dinamica comunitaria, che prende decisioni in comitati, commissioni e assemblee.

Questa procedura potrà forse apparire lenta e farraginosa rispetto alla rapidità con cui può decidere un singolo individuo, come per esempio il titolare di un’azienda. Il sistema autocratico, però, può con la stessa rapidità scivolare verso una forma di autorità autoreferenziale e narcisistica, mentre la dinamica comunitaria, basata sul principio che un gruppo possiede maggiori elementi di verifica interna, chiama in causa la capacità di tutti nel comunicare e interpretare al meglio e responsabilmente gli obiettivi della chiesa.

L’Assemblea che si costituirà per alcuni giorni in febbraio 2014, con la presenza dei delegati di tutte le comunità avventiste, avrà il compito di compiere scelte responsabili, ma la responsabilità sarà esercitata con maggiore accuratezza se maggiori saranno le informazioni acquisite da ogni singolo delegato. Urgono «delegati informati».

Per rendere più agevoli i lavori dell’Assemblea è necessario che ogni delegato conosca bene le procedure e le regole esplicite (e implicite), comprenda e apprezzi le dinamiche organizzative, contribuisca a fare proposte concrete da realizzare, condizioni permettendo, nel quinquennio successivo, ma più di ogni cosa il delegato dovrà sviluppare alcune qualità indispensabili per realizzare con efficacia il senso comunitario.

1. Prima di tutto l’Assemblea, oltre a essere un incontro comunitario, è anche un incontro con Dio e la sua Parola. La Scrittura ci incoraggia ad avere una spiccata sensibilità verso le esigenze altrui con mente ricettiva e pronta ad ascoltare prima di parlare. Pertanto ogni delegato dovrebbe coltivare un atteggiamento empatico con il quale sarà possibile capire meglio le motivazioni altrui, perché spesso l’altro vive e vede la realtà in modo diverso da come posso viverla e vederla io.

2. Ogni persona, volente e nolente, esercita un influsso sugli altri, nel bene e nel male; ognuno di noi può persuadere e incoraggiare, se sapremo comunicare in modo argomentativo e serenamente, anche quando dissentiamo o riproviamo un certo comportamento. Ogni delegato infatti può ispirare gli altri ad avere una visione convincente; per questo occorre esprimere il proprio contributo con un tono emotivo positivo.

3. Infine, ognuno dovrebbe essere pronto a trarre il meglio dalle persone come fece Gesù quando scelse i dirigenti (gli apostoli) per la più grande opera mai esistita al mondo. I discepoli erano semplici «pescatori» incolti, uno era perfino «pubblicano», categoria alquanto criticata, ma tutti erano motivati dal desiderio non solo di lavorare con spirito di gruppo ma soprattutto di realizzare il piano divino. Questo vale sia per i lavori comuni in Assemblea, sia per quelli delle commissioni.

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