Marco Süss – Tra meno di dieci mesi avrà luogo l’Assemblea amministrativa dell’Unione italiana delle chiese cristiane avventiste del 7° giorno. Sarà un momento di verifica dell’operato svolto negli ultimi quattro anni e di progettualità per i prossimi cinque. Affinché l’Assemblea possa assolvere appieno il proprio compito, è necessario che le comunità scelgano con particolare cura i loro delegati. È ovvio che se ci si lascia guidare dal criterio della semplice disponibilità, molte persone capaci saranno escluse sia perché sono impegnate nel lavoro sia perché devono occuparsi dei figli o della casa.

Come Il Messaggero online dedica uno spazio alla riflessione in vista della prossima Assemblea, così dovrebbe fare ogni comunità preparandosi adeguatamente a questo importante appuntamento. Ogni democrazia si regge sull’informazione; occorre, quindi, leggere i resoconti dettagliati degli officer e dei direttori delle istituzioni e dei dipartimenti, elaborare nuove strategie e proporre nuovi piani da sottoporre alle commissioni dell’Assemblea, dopo averli discussi in riunione amministrativa della comunità locale.

Solo dopo aver esaminato insieme ogni aspetto delle attività svolte nell’ultimo quadriennio e deliberato le proposte da presentare, si potrà procedere, con spirito di preghiera, alla scelta dei  delegati più adatti, i quali, con spirito di servizio, si apprestano a rappresentare la comunità nel suo insieme. La scelta migliore scaturirà da una meticolosa preparazione che deve coinvolgere tutte le sorelle e tutti i fratelli.

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