Motivo d’amore: una testimonianza dal Kerala (1)

Motivo d’amore: una testimonianza dal Kerala (1)


Nel Kerala, regione meridionale dell’India, paradiso solo naturale, opera un’associazione: Italia solidale. In questo numero ascoltiamo la testimonianza di una ragazza indiana di 23 anni che riesce a sfuggire all’inferno sociale del Kerala e scopre la sua dignità irrinunciabile. Prima parte.

Editoriale – Identità e unità in Cristo

Editoriale – Identità e unità in Cristo


La nostra società è spesso conflittuale. Il disaccordo si manifesta in vari campi e a più livelli nell’affermazione dell’identità individuale o di gruppo. Ci sono comunque occasioni come la Festa della Repubblica del 2 giugno in cui si cerca la conciliazione tra identità e unità; un’occasione che dovrebbe rappresentare la festa di tutti gli italiani. I fatti politico-istituzionali degli ultimi giorni ci mostrano tuttavia uno scenario diverso, fragile, contorto. Senza entrare nelle discussioni di parte, sforziamoci di guardare in alto. Come credenti abbiamo un conforto e una consolazione. Dio ci invita all’unità, al rispetto, alla concordia e a usare le parole giuste. A tendere a un’unità, a un’identità superiori e a fare la nostra parte. Su questi spunti ascoltiamo Veronica Addazio, vice direttrice nazionale di Radio Voce della Speranza e coordinatrice della stazione di Roma.

Buongiorno con l’Edicola RVS del 31 maggio 2018

Buongiorno con l’Edicola RVS del 31 maggio 2018


In questo numero Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano alcuni articoli pubblicati sui giornali di questi giorni con Valdo Spini, presidente della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli, con il parlamentare David Ermini, con Sergio Gatteschi, presidente di Amici della Terra – Toscana, e con l’analista per le aziende Diego Vanni Macaluso. Tra i temi affrontati: gli sviluppi preoccupanti della situazione politica italiana e l’inasprimento e volgarizzazione del dibattito politico nei social media, la controversia sul progetto del termovalorizzatore nella piana di Firenze, la crisi della società brasiliana.

Avanti Mafia! (Perché le Mafie hanno vinto). Il nuovo libro di Saverio Lodato

Avanti Mafia! (Perché le Mafie hanno vinto). Il nuovo libro di Saverio Lodato


Saverio Lodato è tra le più autorevoli firme del giornalismo italiano in materia di mafia e di antimafia. Ha iniziato a scrivere nel 1979 sul quotidiano “L’Ora”. Per trent’anni inviato de “l’Unità” a Palermo, oggi scrive sul sito www.antimafiaduemila.com. A Palermo c’eravamo anche noi di Radio Voce della Speranza alla presentazione del suo ultimo libro dal titolo “Avanti mafia! (Perché le mafie hanno vinto)”, Corsiero Editore. In questo servizio, Mario Calvagno introduce la voce dell’autore che domenica 27 maggio è intervenuto alla biblioteca Casa Professa, nel capoluogo siciliano. Dopo le parole di Lodato, segue la lettura di un suo articolo scritto subito dopo la morte di Totò Riina e letto in questa occasione dall’attore Carmelo Galati.

Sinossi del libro

2012-2018. Anni di fatti, inchieste, stravolgimenti politici, promesse, rivelazioni ed evoluzioni. Anni di mafia e di antimafia. Un fenomeno quello della criminalità organizzata che, nonostante gli arresti continui, resiste da oltre centocinquant’anni di storia d’Italia. Un fenomeno che mostra sempre più quei sintomi, fino quasi a confondersi con quell’altra metastasi chiamata corruzione. Lo dicono gli addetti ai lavori e lo dimostrano i numeri.

In questo spazio-tempo si inserisce l’occhio dell’osservatore esterno che si trova ad analizzare gli accadimenti. La penna è quella di Saverio Lodato che di questi temi, con analisi spesso spietate, si è occupato a lungo nella propria carriera di giornalista e scrittore. È così che nasce questa raccolta di articoli.

È l’occasione per offrire un punto di vista ulteriore, magari “controcorrente” su argomenti sempre più spesso accantonati dal grande mainstream. Un modo per ribadire che ad oltre vent’anni dalle stragi che hanno insanguinato il Paese nei primi anni Novanta, c’è ancora molto da fare e che “antimafia” non è una parola morta. Perché, come spiega lo stesso Lodato “il bello non è scrivere per scrivere. Il bello è scrivere per scrivere ciò che si pensa”. Fonte: Antimafia2000

Daniele in breve. Le motivazioni più che le parole

Daniele in breve. Le motivazioni più che le parole

Francesco Zenzale – “Egli mi disse: Non temere, Daniele, poiché dal primo giorno che ti mettesti in cuore di capire e di umiliarti davanti al tuo Dio, le tue parole sono state udite ed io sono venuto a motivo delle tue parole” (Da 10:12).

Nel libro biblico di Michea, Dio invita quelli che hanno imparato ad apprezzare il suo amore a “praticare la giustizia, amare la pietà, camminare umilmente con il tuo Dio” (Mi 6:8, Cei). Credo che Daniele abbia pienamente soddisfatto questo desiderio di Dio. Indubbiamente il primo a trarne vantaggio è stato il profeta stesso, se consideriamo lo svolgimento del suo percorso di vita e il compiacimento di Dio, il quale con trasporto emotivo gli dice che è “molto amato”.

A questi tratti caratteriali, il testo introduttivo della nostra breve riflessione ne aggiunge un altro: il desiderio di capire. La volontà di comprendere è intimamente legata all’umiltà, alla consapevolezza che vi è sempre qualcosa da imparare, da afferrare, nonostante la saggezza acquista nel corso degli anni. Con Dio e con la vita non si finisce mai di studiare. In tal senso gli orizzonti del sapere si ampliano e si arricchiscono.

L’angelo fa presente che le parole di Daniele “sono state udite” dal cielo, che è stato inviato da Dio “a motivo delle sue parole”. Ciò significa che Dio non risponde perché incentivato dalla moltitudine delle parole o per le spasimanti preghiere, ma per il loro contenuto. In altre parole, Dio non è interessato tanto al lessico o al tempo che dedichiamo alla preghiera, quanto alle motivazioni o a ciò che le parole esprimono.

“Parole parole” è uno dei grandi successi discografici di Mina. Fu interpretata dalla cantante in coppia con l’attore Alberto Lupo (voce recitante). Un duetto il cui tema è una storia d’amore che si trascina vuota e senza passione, riempita solo da vane parole e lodi melense. Lei reagisce ai futili complimenti dicendo che preferirebbe gesti d’affetto concreti, ma lui rimane sordo e resta in contemplazione della sua amata.

Anche noi, forse, ci troviamo nella stessa condizione della voce narrante. Parole ampollose, assillanti, incongruenti, puerili e distanti dalla propria e altrui realtà, e dal cielo. Prive di concretezza e di quella determinazione tale da permettere allo Spirito Santo di cambiare veramente la nostra vita o di avere la gioia di ascoltare le medesime parole che Dio rivolse a Daniele: “uomo grandemente amato […] io sono venuto a motivo delle tue parole”.

Ho l’impressione che si dia poca importanza al contenuto o al significato delle parole e, per trasposizione, anche al parlare di Dio. La stessa liturgia è sminuita dalla moltitudine di parole che fluiscono non da un cuore consapevole del loro significato, ma da una ritualizzata abitudine (cfr. Pr 29:20; Ec 3:7). In tal senso la parola acquista una valenza negativa anche agli occhi di Dio (cfr. Mt 6:7-8).

Che il nostro “parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come… rispondere a ciascuno” (Cl 4:6). Impariamo a parlare e ad agire «come persone che devono essere giudicate secondo la legge di libertà» (Gm 2:12).

 

 

Le emozioni del cuore: solitudine e fragilità umana

Le emozioni del cuore: solitudine e fragilità umana


Inizia una nuova miniserie dedicata alle emozioni, ai sentimenti, alle tematiche che toccano il cuore. Insieme al pastore avventista Paolo Todaro, affrontiamo una condizione interiore che contraddistingue la nostra società, soprattutto chi vive nelle grandi città e i più giovani in particolare: la solitudine. Perché ci sentiamo soli? Qual è la causa? Come possiamo superare questo sentire? La solitudine ha sempre un’accezione negativa?

Sentirsi soli, ci fa sentire fragili, piccoli, abbandonati. Ma c’è una luce e una speranza che consola i nostri cuori. La chiave di volta, per i credenti, è rappresentata da Gesù, Dio fatto uomo, che dà senso alle nostre vite, nei momenti più bui come in quelli gioiosi.

Televisione – Protestantesimo

Televisione – Protestantesimo

Domenica 3 giugno, alle ore 00.25 della notte, su Rai 2, la rubrica Protestantesimo trasmette una nuova puntata dal titolo “Di quanta acqua abbiamo bisogno per vivere”. Tutto quello che consumiamo o usiamo ha bisogno di acqua per essere concepito: un uovo, un telefonino, una T-shirt. Tutte cose che senza l’acqua non esisterebbero. Come possiamo diminuire il consumo di questo bene così prezioso per la nostra vita? Quali contributi è in grado di offrire il mondo protestante, che spesso ha messo l’acqua al centro della sua riflessione religiosa?

Un esempio è il progetto “Acqua nella Bibbia” a cura dell’associazione laica di cultura biblica “Biblia”, al fine di educare le giovani generazioni al consumo responsabile dell’acqua.

Le repliche della puntata andranno in onda lunedì notte, 4 giugno, alle 00.25; e lunedì 11 giugno, alle 7.20 del mattino, sempre su Rai 2.

Per rivedere tutte le puntate andate in onda dal 2013 a oggi: VIDEO

Protestantesimo su Facebook

Alcol dipendenti, un’emergenza sociale e sanitaria

Alcol dipendenti, un’emergenza sociale e sanitaria


All’interno de “L’Ornitorinco”, Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano Emanuele Scafato, medico, direttore dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto superiore di sanità. Il tema della puntata è dedicato all’Alcohol Prevention Day 2018, l’evento organizzato dall’Istituto superiore di sanità il 16 maggio scorso, durante il quale sono stati presentati alcuni dei dati elaborati dall’Osservatorio nazionale alcol acquisiti e trasmessi dal Ministro della Salute nella Relazione annuale al Parlamento.

Sono circa 35 milioni gli italiani sopra gli 11 anni di età che consumano bevande alcoliche (20 milioni di uomini e 15 di donne); di questi più di 8,6 milioni (il 23,2% dei maschi e il 9,1% delle femmine) hanno una modalità del bere a rischio. Il dato più allarmante riguarda i minori (circa 800 mila) ai quali la vendita e somministrazione di bevande alcoliche sarebbe vietata sino ai 18 anni, e i giovani sino ai 24 anni di età (altrettanti), altrettanti giovani sino ai 24 anni di e gli anziani (2,7 milioni).

L’esposizione all’alcol è causa di circa 41 mila accessi nei Pronto soccorso, con diagnosi principale di abuso di alcol episodico, e di 57 mila ricoveri ospedalieri, il 42% dei quali ha come diagnosi principale una condizione alcol-correlata.

Prima visione – “Solo: A Star Wars Story”

Prima visione – “Solo: A Star Wars Story”


In questo numero di Prima Visione, parliamo con Peter Ciaccio, dell’associazione protestante Cinema Roberto Sbaffi, di Solo: A Star Wars Story, un film di genere azione, fantascienza, avventura del 2018, diretto da Ron Howard, con Alden Ehrenreich e Woody Harrelson.

Solo: A Star Wars Story, il film diretto da Ron Howard, è il secondo spin-off della saga di Star Wars dedicato alle avventure di un giovane Han Solo, portato sullo schermo da Alden Ehrenreich.
Molti anni prima di incontrare Luke Skywalker e il Maestro Jedi Obi-Wan Kenobi nell’affollata Cantina di Mos Eisley, sul pianeta Tatooine, il cinico e scaltro contrabbandiere spaziale bazzicava già i locali più malfamati della galassia in compagnia del fedele wookiee, Chewbecca, e del suo mentore, un incallito criminale di nome Beckett, interpretato nel film dall’attore Woody Harrelson.
Gli insegnamenti del malvivente (ingannare, truffare e sgraffignare) forniscono ad Han gli strumenti per costruirsi da solo la propria fortuna: nel rischioso torneo di carte citato nella trilogia originale, il futuro pilota dell’Alleanza Ribelle la spunta sul famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian (Donald Glover) sottraendogli l’adorato Millennium Falcon.
(dal sito comingsoon.it)

Buongiorno con l’Edicola RVS del 31 maggio 2018

Buongiorno con Edicola RVS del 30 maggio 2018


In questo numero Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano alcuni articoli pubblicati sui giornali di questi giorni con Severino Saccardi, direttore della rivista Testimonianze, e con Andrea Masullo, direttore scientifico di GreenAccord. Tra i temi affrontati: le preoccupazioni per gli sviluppi della crisi di governo e l’emergenza degli squilibri ambientali a livello locale e planetario.

Sfogliando il giornale: “Mi odiate, non piangerete”

Sfogliando il giornale: “Mi odiate, non piangerete”


Prendendo spunto dalla vicenda del suicidio di un’adolescente e del suo messaggio rivolto ai propri genitori (“Mi odiate, non piangerete”), Samuele Orsucci, psicologo e psicoterapeuta, ci offre alcune riflessioni sul drammatico disagio degli adolescenti in un contesto familiare senza affetto né rispetto.

Passa la speranza! Mila Olynik Biscardi

Passa la speranza! Mila Olynik Biscardi


In questa puntata di Passa La Speranza! Claudio Coppini ha intervistato Mila Olynik Biscardi studentessa al quinto anno della Facoltà avventista di teologia di Firenze. Mila, originaria dell’Ucraina e nata in una famiglia avventista, all’età di dieci anni si è trasferita con sua madre in Italia, ad Alessandria, dove ha iniziato a frequentare la chiesa avventista locale. Qui si è inserita subito nei gruppi giovanili della comunità e degli scout, sentendo crescere in lei il desiderio di battezzarsi e di servire il Signore. Terminato il liceo, dopo una serie di incontri ha maturato una decisione che già aveva nel cuore e si è iscritta alla Facoltà avventista di teologia di Firenze.

“Quelli passati nel Campus sono anni che ti formano sotto tutti i punti di vista”, ci spiega Mila. Quando è affiorato qualche momento di difficoltà, il sostegno di babbo Enzo e l’amore di sua madre le hanno dato la spinta per superare la crisi. Mila è una donna solare e sempre disponibile per gli altri; tra qualche mese finirà gli studi e presenterà la sua tesi sulla Chiesa avventista russa, poi sarà pronta ad offrire il suo servizio pastorale per il Signore ed a passare la speranza!

Passa la speranza! è un programma a cura di Claudio Coppini del Centro di produzione RVS di Firenze. Nel corso del programma offriamo gratuitamente, a chiunque ce ne farà richiesta (anche nei giorni successivi), il libro: Incontri con Cristo di Roberto Badenas (traduzione italiana di Raffaele Battista), un tascabile della collana Segni dei tempi.

Come è nato questo progetto radiofonico? Abbiamo pensato che raccontare i percorsi di fede e di vita dei membri della Chiesa avventista di Firenze e degli studenti della Facoltà di teologia, sarebbe potuta diventare per tutti un’opportunità di fraternità, di crescita umana e cristiana. Parlare di Cristo e del nostro incontro con Lui è sempre motivo di unione e aiuta a superare difficoltà e incomprensioni.

Pin It on Pinterest