Soggiorno di vacanza organizzato dalla Tea del Campo Nord

Soggiorno di vacanza organizzato dalla Tea del Campo Nord

Franco Evangelisti di Guerrino – Scrivo per darvi informazioni relative al soggiorno di vacanza previsto per quest’anno dal Ministero in favore della Terza Età (Tea) del Campo Nord. Come sempre ci troveremo all’Hotel Capitol di Bellaria Igea Marina da domenica 2 a domenica 16 settembre.

Oltre all’entusiasmante programma spirituale che terremo tutte le sere e ai momenti di svago vissuti in spiaggia e nelle serate ricreative, le novità di quest’anno saranno rappresentate dalla presenza nei due fine settimana del soggiorno, dalla presenza di medici specialisti in fisiatria e in oncologia, che terranno alcuni programmi gratuiti di prevenzione e di formazione per tutti coloro che interverranno, compresi gli altri ospiti della struttura alberghiera.

Il costo della pensione completa in camera doppia è di 37 euro (compreso lettino e ombrellone in spiaggia); 46 euro in camera singola. Non aspettare altro tempo. Iscriviti subito per poter partecipare a un programma bellissimo e come sempre entusiasmante!

Per ulteriori informazioni e per l’iscrizione rivolgetevi al past. Franco Evangelisti di Guerrino: cell. 333-9139678; email – franco2evangelisti@inwind.it

 

L’evangelizzazione è proselitismo?

L’evangelizzazione è proselitismo?

Luigi Caratelli – Gesù disse: «Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate» (Mt 28:18-20).

Una commissione del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), l’organismo che riunisce le diverse organizzazioni del movimento ecumenico moderno, nel 1970 produsse un documento in cui campeggiava la parola d’ordine «Common Witness» (testimonianza comune). Si ribadiva non solo l’impegno per il dialogo e la riconciliazione fra le diverse tradizioni cristiane, ma si sottolineava più decisamente il fatto che chiunque «critica… dottrine, credenze o pratiche di un’altra chiesa compie un atto di slealtà». Più specificamente si proibiva di chiamare idolatri quanti venerano icone, o la madonna e i santi; oppure di contrastare quanti credono nell’evocazione dei defunti.

Secondo tale dichiarazione, Gesù stesso avrebbe avuto seri problemi a insegnare «tutte quante le cose» che ha «comandato di insegnare ai suoi discepoli». Come pure Lutero sarebbe stato imprudente a criticare atteggiamenti e pratiche antibibliche. Problemi seri anche per coloro che avrebbero dovuto insegnare «tutte le cose» alle generazioni future, fino alla fine del mondo.

Certamente è giusto, se accetti di far parte di una «Comunità ecumenica», osservare le regole condivise. In questa ottica quindi non è giusto, né etico, partecipare alle riunioni del Cec con l’intento di portarsi a casa qualche pecora di altri ovili. Non si può fare, ed è giusto che sia così.

Ecco perché la Chiesa avventista non fa parte del Cec. Anche perché quando Gesù dice «fate miei discepoli», implicitamente invita a «fare proseliti».

Deve essere chiaro che essere chiamati a diffondere il messaggio di Cristo non ci autorizza a sciorinare, magari con aggressività, le dottrine che contraddistinguono la nostra denominazione; ma ci sprona ad avvicinare gli altri con il volto dell’accoglienza, della tenerezza, dell’amore, dell’interesse di Dio per le persone: cosa, purtroppo, non sempre tenuta in gran conto da chi dovrebbe rappresentare il vangelo totale.

Proselitismo: una parolaccia?
Per il Consiglio ecumenico delle chiese chi si prefigge di fare proselitismo, ossia di «fare discepoli» per Cristo (nel senso positivo dello stesso termine), va: «… contro lo spirito dell’amore cristiano, facendo violenza alla libertà della persona umana e distruggendo la fiducia nella testimonianza cristiana nella chiesa di origine. Il proselitismo è l’aspetto corrotto della vera testimonianza». Ossia, se io, avendone l’occasione, cerco di avvertire una persona – con il massimo rispetto – della pericolosità della idolatria sottesa alla venerazione delle «icone» o del culto della «madonna e i santi», commetterei «un atto di slealtà»? Oppure – sempre nel rispetto delle idee altrui – se mi capitasse di «contrastare quanti credono nell’evocazione dei defunti», mettendomi ancora nella posizione di chi «critica… dottrine, credenze o pratiche di un’altra chiesa», compirei sempre «un atto di slealtà»?

In sintesi: tutto quello che l’avventismo ha scoperto nel corso della sua lunga formazione teologica, deve considerarsi patrimonio che deve essere tenuto nascosto per non assommarsi tra gli operatori di «slealtà»?

Benissimo pensare in tal senso se – ripeto – in un consesso che ha adottato certe regole io mi comporti da «furbo», quindi da sleale. Ma, mi è parso di capire – spero sia solo una fallace impressione – che alcuni avventisti tendano ad applicare tale regola in qualsiasi contesto, anche quando non richiesto. C’è chi è diventato più buono e più lungimirante di Gesù stesso e, pur non partecipando mai a nessuna riunione del Cec, ha pensato che sia giusto «non pestare i piedi a nessuno», «non esporre le nostre dottrine», «occuparsi solo del sociale», «predicare solo il Cristo»; tanto, dicono alcuni, quel che conta è essere cristiani e non avventisti. Insomma hanno coperto d’un colpo il resto del vangelo.

Le priorità del Padre
È logico che sono cristiano perché annuncio, prima di tutto e più di ogni cosa, la grazia di Dio; ma proprio perché cristiano devo anche annunciare il resto, «tutte le cose» che il Signore ci ha comandato di insegnare. Anche il giudizio, che non è una pillola dolcificante, ma una grande preoccupazione di Dio: «Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio» (Gv 16:8). Il pastore riformato Matthias Zeindler si chiede incuriosito come mai «Il giudizio finale di Dio… fa parte di quelle cose di cui nel panorama religioso contemporaneo si evita di parlare», e constata che «Il tema del giudizio è del tutto assente anche dall’attuale pratica ecclesiastica».1 Naturalmente Zeindler, nel bellissimo testo in cui raccoglie le sue riflessioni, ha cura di specificare che anche il giudizio è un atto di amore di Dio poiché liberatorio e in difesa dei deboli e degli ultimi.

Ma, è ancora nella preoccupazione di Gesù presentare il vangelo nel suo «pacchetto» completo, senza adulterazioni o sconti: «Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada» (Mt 10:34-37).

L’importante è saper impugnare la «spada» giusta. Che è sempre quella della carità.

Gesù non può esser barattato con i nostri «peluche» facenti funzione di sonnifero. Egli non è solo l’Agnello, ma anche il Leone di Giuda (Ap 5:5,6). Il più bel testo del vangelo, esposto perfino negli stadi di calcio da zelanti cristiani, ricorda che «Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna» (Gv 3:16); ma se si ha cura di leggere più avanti, al versetto 36 dello stesso capitolo, scopriamo che: «Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui». È lo stesso Dio: agnello e leone. In nessun caso un «dio sonnifero» o «bonaccione»: non gli è permesso proprio dal fatto che è un Padre preoccupato di salvare, più che di giudicare e condannare.

Qualunque padre che vuole essere d’aiuto ai suoi figli è costretto a dire loro anche cose che non si dovrebbero dire, pur di salvarli. Al contrario, assumere le sembianze del «dio molle», non fa altro che perdere ciò che si voleva salvare.

Un posto per gli avventisti
I cristiani hanno, nel piano di Dio, una responsabilità stupenda e un posto straordinario. Gli avventisti non fanno eccezione, ma hanno ricevuto uno speciale favore da parte di Dio: comunicare al mondo l’ultimo suo messaggio d’amore. Ed è interessante notare che gli avventisti di oggi sono i discendenti di un grande movimento che ha visto protagonisti credenti delle più svariate fedi: ecumenismo profetico, direi. Oggi noi avventisti siamo i continuatori e i ripropositori – insieme a credenti di altre fedi – di questo «sogno di Dio»: chiamare un popolo per un tempo speciale.

Sì, perché è di questo che si tratta: saper leggere i segni profetici. Daniele annuncia una data, il 1844, oltre la quale non ci sono più date: ossia indica – per dirla con il teologo Ball – l’inizio «dell’ultimo degli ultimi giorni», o del «tempo della fine», se preferite variare ottica.

Non c’è più tempo, insiste il libro dell’Apocalisse. Ove si aggiunge che proprio i credenti dell’ultima chiesa profetica sono chiamati a predicare colui che viene a giudicare. A molti avventisti questo quadro «non quadra» più; nel senso che non si sentono più chiamati alla specificità. Sono convinti che si debba sciogliersi e confondersi – del resto come auspicato da Gesù – come il sale tra le pieghe della società. A essi basta questo: affermare le peculiarità avventiste dà loro fastidio.

E qui si giunge al nodo cruciale, al problema principe. Si tende a non predicare da «cristiani avventisti» perché c’è chi ha predicato l’avventismo con poche sfumature cristiane. Insomma dire che tal dei tali è la bestia apocalittica, pensando di riassumere così tutto il vangelo, ha messo sulla difensiva avventisti più sensibili, a tal punto che – nel gergo popolare, sempre utile – questi ultimi hanno rinunciato all’ «acqua sporca» (una predicazione aggressiva e poco rispettosa delle idee altrui), insieme al «bambino» (le verità indispensabili per i tempi ultimi).

D’altronde proprio l’agenda degli ultimi giorni, così come stilata in Apocalisse, prevede quale «predicazione ultima» nient’ altro che il «vangelo eterno». Anche perché, le cose utili indispensabili sono sempre predicate, in qualunque tempo, da cristiani attenti ai bisogni degli altri. Parafrasando Gesù, queste sono le cose che dovevamo fare (opere di bene), senza dimenticare le altre (l’annuncio di ciò che rende diversi).

Anche perché siamo responsabili non solo di quanto facciamo, ma anche di quanto non diciamo. In questo senso interpreto le parole di Ellen G. White, scritte a seguito di un sogno angosciante in cui persone di ogni ceto, ormai perdute, si rivolgevano agli avventisti dicendo: «Se eravate certi che queste cose sarebbero avvenute, perché ci avete lasciati nell’ignoranza?».2

Dire tutto ciò che ci è «stato comandato» produrrà un nuovo risveglio: «Dio – dice ancora Ellen G. White – ha dei discepoli nelle chiese protestanti e un gran numero nelle chiese cattoliche».3 E continua: «Ci sono molte anime che usciranno… dalle chiese… il cui zelo è molto superiore a quello di coloro che sono rimasti nelle fila di chi proclama la verità».4

Nota finale. Alla voce «proselitismo», l’enciclopedia Treccani riporta: «Attività svolta da una religione, un movimento, un partito per cercare e formare nuovi seguaci… L’attività missionaria è una forma organizzata del proselitismo». In nessun posto è detto che «Il proselitismo è l’aspetto corrotto della vera testimonianza», come afferma il Cec.

La Chiesa cristiana avventista non va a caccia di pecore di altri ovili, ma – è mia opinione personale e provocatoria –, non potrà mai smettere di «fare discepoli»; quindi, di fare proseliti per Gesù.

 

Note

1 M. Zeindler, Dio giudice. Un aspetto irrinunciabile della fede cristiana, Claudiana ed., Torino, 2008, pp. 5-8.
2 E. G. White, Manoscritto 102, luglio 1904.
3 Idem, Selected Messages, vol. 3, pp. 386, 387.
4 Ibidem.

Buongiorno con l’Edicola RVS del 12 giugno 2018

Buongiorno con l’Edicola RVS del 12 giugno 2018


In questo numero Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano alcuni articoli presenti sui giornali di oggi con il pastore avventista Giuseppe Marrazzo, con Gloria Gabellini, testimone di un tragico incidente causato da un inseguimento tra due auto a Firenze, e con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. Tra gli argomenti affrontati: il dramma della nave Aquarius, la rabbia di Firenze contro i campi rom, il bomber che porta Gesù nel cuore.

90 anni Chiesa Avventista 3parte

90 anni Chiesa Avventista 3parte




Sabato pomeriggio

La storia della chiesa avventista con Gianfranco Rossi.

Question time con il presidente Ted Wilson.

 

90 anni Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste: predicazione del presidente mondiale, pastore Ted Wilson

90 anni Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste: predicazione del presidente mondiale, pastore Ted Wilson


L’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno ha festeggiato i 90 anni di presenza e il trentennale della legge 516 che regola i rapporti tra lo Stato e la stessa Unione.
Per l’occasione era presente anche il pastore Ted Wilson, presidente mondiale della Chiesa Cristiana Avventista.

Ascoltiamo la sua predicazione che trae spunto dal testo del Vangelo di Giovanni, capitolo 4, versetti 13 e 14: «Gesù le rispose: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna”».

Servizio di Daniele Amodeo.

90 anni Chiesa Avventista 2parte

90 anni Chiesa Avventista 2parte




Sabato mattina
La cerimonia di consacrazione del past. Mihail Gavrilita, pastore di Perugia, Arezzo e, fra un po’, anche di Pratovecchio, è stato un momento commovente nella speciale liturgia sabatica, in corso a Roma, nella chiesa di Piazza Vulture, a Roma. Leggi qui.

La notte viene, nella quale nessuno può operare.

Questa la preoccupazione-sfida che il presidente della Chiesa mondiale ha espresso nel corso del suo sermone, tenuto sabato 9 giugno a Roma.

Con la classica, ma veritiera, ottica avventista dei momenti finali della storia, Ted N.C. Wilson ha ricordato che verranno tempi difficili ma che non devono intimorirci, poiché il Signore stesso scenderà a fianco del suo popolo al momento della necessità. In questo senso sarà utile fare un’operazione mentale di sicura efficacia: ricordare il passato in prospettiva futura; illuminare il presente grazie alle belle esperienze di uomini e donne della Bibbia che hanno ricevuto aiuto e conforto dal Padre celeste. Continua la lettura qui.

90 anni Chiesa Avventista 1parte

90 anni Chiesa Avventista 1parte




Venerdì sera.
I presidenti della Chiesa cristiana avventista mondiale, della Regione Intereuropea e dell’Uicca hanno iniziato il sabato insieme alla famiglia avventista in Italia, questa sera, nella chiesa cristiana avventista di Piazza Vulture.

Per ulteriori informazioni, leggi qui

Buongiorno con l’Edicola RVS del 12 giugno 2018

Buongiorno con l’Edicola RVS dell’11 giugno 2018


In questo numero Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano alcuni articoli presenti sui giornali di oggi con l’onorevole Valdo Spini, presidente della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli, e con Rolando Rizzo, pastore avventista. Tra i temi affrontati: il dramma dei migranti nella nave Aquarius rifiutati dall’Italia e da Malta, la conclusione del G7, le speranze dell’incontro di Trump con il leader nord-coreano, il dito della vergogna a Palermo, polemiche per un drammatico incidente a Firenze. In conclusione un breve collegamento con la facoltà avventista di teologia di Firenze per un saluto e un appello del presidente della Chiesa avventista mondiale Ted Wilson.

A tu per tu 07- Vaccipiano Sicilia 7 giugno 2018

A tu per tu 07- Vaccipiano Sicilia 7 giugno 2018


In questa puntata di A tu per tu abbiamo intervistato Alessandra Palermo del Comitato Vaccipiano Sicilia.
Il Comitato Vaccipiano Sicilia rappresenta tanti genitori siciliani che chiedono principalmente: la libertà vaccinale, poter scegliere con il proprio pediatra i tempi, le modalità e un intervento sanitario più personalizzato a seconda della storia del bambino.
Nel corso dell’intervista ci ha presentato anche il convegno che si terrà il 16 giugno a Viagrande (CT) con il dottor Montanari e la dottoressa Gatti sul tema: Ambiente, salute e nano particelle.
In studio con noi anche la dottoressa Santonocito, pediatra in pensione.

Scuola e famiglia 05- Cause principali del bullismo 6 giugno 2018

Scuola e famiglia 05- Cause principali del bullismo 6 giugno 2018


In questa puntata la professoressa Maricchiolo educatrice e formatrice ci ha presentato: la leggenda del vecchio Samurai, le cause principali del fenomeno del bullismo e cosa bisogna fare per contrastare il bullismo.

La Verità presente 05- Attendibilità della Scrittura 30 maggio 2018

La Verità presente 05- Attendibilità della Scrittura 30 maggio 2018


Un programma ideato e curato dal pastore avventista Gioacchino Caruso
In questa puntata attraverso i racconti della Genesi e le citazioni di Gesù su alcuni episodi contenuti nel primo libro della bibbia, il pastore Caruso dimostra l’attendibilità delle Sacre Scritture.

Obiettivi e sfide per la Chiesa Avventista mondiale

Obiettivi e sfide per la Chiesa Avventista mondiale


La Chiesa Cristiana Avventista ha obiettivi e sfide da affrontare. Quanti sono gli avventisti nel mondo? Quali i propositi della Chiesa per il futuro? Alessia Calvagno, caporedattore nazionale di Radio Voce della Speranza, ne ha parlato con il Pastore Ted Wilson, presidente della Chiesa Cristiana Avventista mondiale, che ha anche rivolto un messaggio speciale agli avventisti in Italia.

L’intervista è stata raccolta a Roma in occasione delle celebrazioni per i 90 anni dell’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno e il trentennale della legge 516 che regola i rapporti tra lo Stato e la stessa Unione.

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