L’unica cosa che cambia tutto
6 Febbraio 2020
L’unica cosa che cambia tutto
6 Febbraio 2020

 

Don McFarlane – A metà degli anni ’80 ricoprivo la carica di presidente della Federazione meridionale del Regno Unito. Una volta invitai una ragazza di una delle chiese di Londra a condividere con un gruppo di pastori e anziani le aspettative dei giovani della chiesa nei loro confronti in quanto dirigenti. Francamente, pensavo a un lungo elenco di richieste, ma non fu così. La giovane parlò per soli 25 minuti, nonostante gliene avessi concesso 45. Due ritornelli del suo breve ma incisivo intervento sono rimasti ancora nella mia mente: i giovani nella chiesa vogliono sapere che i pastori e gli anziani si prendono cura di loro in modo autentico, e vogliono potersi fidare di loro.

Per sostenere le sue argomentazioni, la ragazza raccontò un’esperienza. Parlò di una sua amica che venne in chiesa, il sabato mattina, indossando un abito troppo corto. La ragazza in questione sapeva che il suo vestito era corto e continuava a tirare l’orlo nel tentativo di allungarlo, ma senza molto successo. Alla fine del culto, un anziano le si avvicinò e la rimproverò aspramente per essersi presentata in chiesa in modo così inappropriato. La sua risposta fu rabbiosa.

Più tardi l’amica disse alla ragazza di sapere che probabilmente non avrebbe dovuto indossare il vestito in chiesa perché troppo corto, ma la sua rabbia era dovuta al fatto che quell’anziano non le aveva mai parlato veramente prima di quel giorno. In precedenza, non le aveva mai rivolto una parola di conforto o di incoraggiamento. L’anziano non aveva alcuna autorità di parlarle in quel modo perché non aveva mai provato a stabilire una relazione «pastorale» con lei prima. Pertanto, non pensava che fosse qualcuno di cui potersi fidare.

Ogni anno, i capi di Stato di alcuni dei Paesi più ricchi del mondo si riuniscono per risolvere i problemi globali più difficili dell’epoca. Si tratta del G7, fondato nei primi anni ’70 e composto da Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti. Rappresenta oltre il 60% della ricchezza mondiale, stimata in circa 250 trilioni di dollari. Anni fa, intrapresi un viaggio per identificare alcuni dei principali fattori che spiegano la crescita dei Paesi ricchi e il loro successo economico. Capii subito che il fattore numero uno in ogni Paese in cui esiste una cultura che porta al successo economico duraturo è la fiducia. Fiducia nel governo, fiducia nelle istituzioni, fiducia negli affari, fiducia nei sistemi.

I Paesi del G7 e altri, come Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia e Olanda, sono considerati nazioni con alti livelli di fiducia. I Paesi a bassa crescita economica sono generalmente quelli in cui la fiducia è scarsa. «Nei Paesi in cui la fiducia è alta, la criminalità e la corruzione sono basse. Le aziende con una buona reputazione ottengono risultati migliori e assumono i talenti migliori. I leader che sono considerati affidabili hanno maggiori probabilità di avere successo. Inoltre, se le organizzazioni possono sfruttare la fiducia, hanno molto da guadagnare».1

La fiducia
Se la fiducia è importante nel mondo politico e commerciale, lo è ancora di più in ambito spirituale e sociale. La fiducia è forse uno degli ingredienti più importanti per una vita ricca e piena. È un frutto prezioso. Il salmista esclama: «Quanto a me, io confido nella tua bontà; il mio cuore gioirà per la tua salvezza» (Sl 13:5). «Confida nel Signore con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie ed egli appianerà i tuoi sentieri» (Pr 3:5,6).

La fiducia in Dio, e nelle sue promesse, costituisce la base della nostra fede. La fiducia nei nostri genitori, figli, nonni e nipoti, fratelli e sorelle è la base delle nostre relazioni familiari e della libertà che conosciamo quando siamo con i nostri cari. Allo stesso modo, il livello di fiducia che abbiamo verso i membri della nostra comunità di fede, e in particolare nei dirigenti, determina quanto prendiamo sul serio la chiesa, quanto siamo disposti a essere coinvonti e la gioia che proviamo quando ne facciamo parte. La chiesa riceve benedizioni solo se crea relazioni con persone diverse. Cristo è il capo, ma le nostre interazioni quotidiane sono con il corpo, cioè le persone.

Molti appelli a dedicare tempo, risorse e impegno non sono spesso necessarie quando i membri si fidano di coloro che dirigono e della loro visione missionaria. J. Clif Christopher scrive: «Un pensiero chiave da ricordare è che una raccolta di amici è più importante di una raccolta fondi [gioco di parole in inglese non possibile in italiano, ndt.]. Dovreste aver voglia di fare amicizia dieci volte di più che ricevere una donazione. Se voi [i responsabili] trascorreste il tempo a coltivare un’amicizia, scoprireste che basteranno solo pochi minuti per ricevere una donazione che farà avanzare la causa di Cristo».2 I dirigenti della Chiesa devono tenere presente che non sono la loro carica , i loro titoli o i loro discorsi a ispirare fiducia; la fiducia viene dalle loro azioni.

La tesi di fondo di Christopher sul donare ad alto livello in una comunità locale è che la chiesa ha bisogno di un leader che, nel modo in cui costruisce le relazioni, instilli fiducia e sicurezza nelle persone. «Quando [i membri] non si fidano, contribuiscono, ma non si impegnano».3 Solitamente le persone dicono di donare a determinate cause perché credono in esse e nella loro missione. Mentre, è vero che in molti casi donano inconsciamente perché si fidano di colui che guida la missione. «Mi impegnerei di più a combattere se sapessi che [il generale] Patton è al comando, piuttosto che se mi dicessero che ci guida il soldato semplice Snuffy».4

Per una chiesa gioiosa in Cristo
Nei circa 30 anni trascorsi ad amministrare la chiesa, ho imparato quanto sia importante la fiducia per costruire una comunità locale e assicurarsi che abbia le risorse necessarie per crescere e svilupparsi. Quando la comunità locale ha un’elevata fiducia nei suoi dirigenti e aderisce alla missione più ampia della chiesa mondiale, i membri offrono più tempo, energia, impegno e denaro.

Volete avere una chiesa dinamica e piena di energia, che sia gioiosa in Cristo, che risponda alla vostra guida e che sia impegnata nel compiere la missione affidatale? Sì? Bene, siate bravi responsabili! Coltivate e incoraggiate le relazioni, in modo che ogni membro sappia che in quanto leader li amate, che sono speciali per Dio e quindi speciali anche per voi. Un atteggiamento amorevole costruisce relazioni; le relazioni creano fiducia e la fiducia produce impegno. È nell’impegno che si sperimenta la pienezza in Cristo, le gioie della vita cristiana e la motivazione a donare se stessi e le proprie risorse per estendere il regno di Dio.

Ellen G. White afferma che l’impegno totale che procede dalla fiducia è più prezioso dell’oro. «La sincerità e la verità sono le motivazioni approvate dal cielo. Dio considera più preziosi dell’oro di Ofir coloro che hanno amore sincero e totale per lui».5 Sono queste persone che il Signore cerca di plasmare tramite noi, dirigenti al suo servizio.

 

Note
1 Epi Ludvik Nekai, Trust Is the New Gold, Crowd Currencies, Social Business, February 22, 2018, https://crowdsourcingweek.com/blog/category/crowdsourcing/social-business/. Ultimo accesso 15 gennaio 2019.
2 J. Clif Christopher, God vs. Money: Winning Strategies in the Combat Zone, Abingdon Press, Nashville, 2018, p. 59.
3 Ivi, p. 58.
4 Ibidem.
5 Ellen G. White, Conseils à l’Économe, Review and Herald Publishing Association, Hagerstown, Md., 2000, p.206.

 

Don McFarlane ha servito per 33 anni come pastore, direttore di dipartimento e amministratore nell’Unione britannica e nella Divisione transeuropea. Da 7 anni è pastore nella chiesa di Sligo.

 

[Fonte e foto: Bulletin d’information adventiste. Traduzione: Lina Ferrara]

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