Luigi Caratelli – Ho scritto questa riflessione, esponendone le motivazioni in corso d’opera, dopo aver letto un articolo apparso sul quotidiano Il Messaggero di giovedì 14 febbraio: Giansoldati e Guasco riferivano del progetto del governo di chiudere i negozi in giorno di domenica. Il sottotitolo era fatto apposta perché si continuasse a leggere: «Incontro segreto in Vaticano». E qui vorrei esporre la prima motivazione che mi ha spinto a prendere «carta e penna».
Non lasciarsi ingannare dall’esterno
Un’apertura di articolo come quella dei giornalisti del Messaggero darà senz’altro la stura ai professionisti delle fake news via Facebook, sempre pronti, anche in buona fede, a far girare notizie incontrollate e, spesso, infondate. Purtroppo, è un tranello in cui cadono pure molti avventisti, desiderosi di vedere apparire il Signore tra le nuvole. Gesù apparirà, ma a tempo debito… e questo non è il tempo. E motiverò la mia convinzione. Partirei proprio dall’articolo in questione, dove è scritto nero su bianco: «Incontro segreto tra il vicepremier Di Maio e il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, sul tema dei negozi chiusi la domenica… Papa Francesco rivolgendosi ai fedeli aveva detto: “L’astensione domenicale dal lavoro non esisteva nei primi secoli: è un apporto specifico del cristianesimo. Fu il senso cristiano del vivere da figli e non da schiavi, animato dall’Eucaristia, a fare della domenica, quasi universalmente, il giorno del riposo”. Gli interventi della Chiesa sono aumentati di intensità e le voci nel mondo cattolico hanno fatto fronte comune. “Senza domenica non si può vivere” ha aggiunto il cardinale Gualtiero Bassetti».
Tutto qui? No, c’è dell’altro.
Tra le righe del quotidiano romano si poteva infatti leggere che molte categorie di lavoratori, mettevano in risalto il fatto che tale «legge domenicale» polverizzerebbe 80.000 posti di lavoro; che il fatturato dei giorni festivi è il 17% del totale per gli alimentari e il 22% per gli altri esercizi commerciali; che, come il sindaco di Milano fa notare, il modello della sua città funziona e serve nove milioni di turisti. Non proprio un coro di osanna. E il Vaticano non avrebbe nessun interesse a commettere l’imprudenza di spaccare l’Italia del lavoro, inimicandosi un gran numero di potenziali «sostenitori».
No, la domenica, almeno per ora, non sta arrivando. Così come non è giunta quando Trump dedicò una domenica speciale per pregare a favore delle vittime degli uragani.
Non lasciarsi ingannare dall’interno
La seconda motivazione che mi ha spinto a interessarmi del problema è di segno diametralmente opposto alla prima.
Nelle nostre chiese si sente sempre più spesso affermare che la convinzione avventista sulla futura promulgazione di una legge speciale riguardante la domenica è una favola, una sciocchezza. E tali persone motivano la loro convinzione ritenendo che quando scriveva di tale problema Ellen G. White si riferiva essenzialmente, anzi solamente, al suo tempo. Quindi, anche se non detto esplicitamente, la profetessa che Dio ha inviato alla sua chiesa negli ultimi giorni della storia del mondo,avrebbe preso un accecante abbaglio; e avrebbe fuorviato i credenti proiettandoli in tempi e situazioni che mai si avvereranno.
Mentre gli ossessionati dai segni dei tempi sussultano a ogni notizia ambigua, alcuni teologi cancellano ogni orizzonte profetico e annullano aneliti e speranze atte a preparare un popolo che deve incontrare il suo Dio. In questo caso, per questi ultimi, ugualmente dannosi quanto i primi, la domenica non arriverà mai.
Lasciarsi illuminare dai profeti
Detto francamente, a me non interessa quando Cristo apparirà alla sua seconda venuta; tecnicamente l’evento potrebbe non essere alla portata della mia breve esistenza. Quindi non mi preoccupo: amo Gesù, e questo, per me, è già il regno dei cieli.
E se dovessi veramente credere «ai suoi profeti» (Amos 3:7), il Signore, per mezzo di Ellen White, mi ha già detto che non devo temere nulla nel caso mi trovassi in quei giorni. Certo, sono i profeti canonici – non E. G. White – a dire che: «sarà un tempo d’angoscia, quale non se n’ebbe mai da quando esistono le nazioni» (Da 12:1); è Gesù – e non E. G. White – a ricordarci che: «allora vi sarà una grande afflizione; tale, che non v’è stata l’uguale dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà» (Mt 24:21 Luzzi). Ellen G. White ha soltanto proiettato l’inquietudine del Signore esattamente al tempo di distretta dove, nemmeno a dirlo, sarà proclamata proprio la legge domenicale.
Logicamente c’è profeta e profeta. Per Geremia, non sono investiti del ministero profetico quanti «curano alla leggera la piaga del mio popolo; dicono: “Pace, pace”, mentre pace non v’è. Ecco, dice l’Eterno: “Io vengo contro i profeti che fan parlare la loro propria lingua… e traviano il mio popolo con le loro menzogne… benché io non abbia dato loro alcun ordine, ed essi non posson recare alcun giovamento a questo popolo”» (Gr 8:11; 23:31,32 Luzzi).
Portare «giovamento al popolo», questo l’incarico dei profeti… anche quando annunciano minacce e dolori.
Il periodo detto degli «ultimi giorni», non sarà caratterizzato da «pace e sicurezza», ma da «tribolazioni» e da una iniqua legge domenicale.
Se gli avventisti, invece di ascoltare sirene tranquillizzanti, studiassero il testo biblico e quanto è scritto nel libro Profeti e re riguardo alle vicende degli amici di Daniele nella fornace ardente, imparerebbero ciò che sarà di «giovamento» alla loro vita spirituale. Per esempio non sarebbero in angoscia al pensiero di dover affrontare il tempo della fine, quando Ellen G. White vede la promulgazione della domenica, «il periodo di distretta che si va profilando davanti al popolo di Dio» scrive «richiederà una fede incrollabile. […] È necessario rimanere fedeli alla verità anche a costo della prigione, dell’esilio e della stessa morte. Come ai giorni di Sadrach, Mesach e Abdenego, alla fine dei tempi il Signore agirà con potenza in favore di coloro che si schiereranno saldamente dalla parte della giustizia. Colui che camminò con i tre giovani nella fornace ardente sarà con i suoi fedeli ovunque essi siano. La sua presenza sarà per loro una fonte di conforto e di sostegno. Nella più terribile delle persecuzioni che si ricordino nella storia i suoi eletti rimarranno incrollabili. Satana, con tutti i suoi eserciti, non potrà distruggere neppure il più debole dei santi di Dio. Alcuni angeli potenti li proteggeranno e l’Eterno si manifesterà a loro come “il Dio degli dei” in grado di salvare tutti coloro che hanno fiducia in lui» – pp. 512, 513 versione inglese.
Forse la domenica non sta arrivando… ma ci sarà, sicuramente. E Dio proteggerà il suo popolo.