Studio sugli avventisti. La dieta vegetariana taglia i rischi di alcuni tipi di cancro
12 Marzo 2015

N10-dieta vegetarianaPer i ricercatori della Loma Linda University i vegetariani hanno il 22 per cento in meno di probabilità di sviluppare tumori del colon-retto.

Notizie Avventiste/ARnews – Una dieta vegetariana può ridurre del 22 per cento il rischio di alcuni tipi di cancro, secondo il nuovo studio sulla salute degli avventisti.

I ricercatori della Loma Linda University hanno scoperto che un’alimentazione a base vegetale protegge in modo significativo dai tumori del colon e del retto, seconda causa di morte per cancro negli Stati Uniti, dopo quello del polmone.

I risultati, pubblicati online sulla rivista Jama Internal Medicine di questa settimana, sono i primi della ricerca Adventist Health Study-2 che collega l’alimentazione a specifiche forme di cancro.

“Sembra che le carni rosse e quelle lavorate siano collegate a un più elevato rischio di cancro del colon-retto, mentre una dieta ricca di fibre (non da integratori) diminuisce tale rischio”, ha affermato il dott. Michael Orlich, uno degli autori dello studio, il 10 marzo. “I vegani, i lacto-ovo-vegetariani e i pesco-vegetariani del nostro studio non hanno consumato carni rosse e lavorate, e hanno mangiato una maggiore quantità di diversi alimenti vegetali”.

Lo studio, che ha monitorato i questionari alimentari e le cartelle cliniche di 77.659 avventisti in sette anni, ha stabilito che i vegetariani hanno il 22 per cento in meno di probabilità di sviluppare tumori colon-rettali rispetto ai non-vegetariani. Nel dettaglio, la riduzione del rischio è del 16 per cento tra i vegani, del 18 per cento tra coloro che seguono una dieta latto-ovo vegetariana, dell’8 per cento tra i semivegetariani.

Il meno a rischio tra i gruppi vegetariani sono risultati i pesco-vegetariani, o vegetariani che mangiano pesce. Hanno il 43 per cento in meno di probabilità di sviluppare il cancro.

Il dott. Gary Fraser, ricercatore dell’Adventist Health Studies-2 mette in guardia dall’interpretare questi risultati come un incitamento a mangiare più pesce.

“Il messaggio principale è quello di evitare tutte le carni, perché il risultato più evidente è che tutti i vegetariani hanno vissuto meglio dei non-vegetariani”, ha affermato il dott. Fraser. “Ciò che possiamo dire è che sostituendo la carne con verdure, semi, frutta secca oleosa, legumi e frutta, si ha un minore rischio di sviluppare il cancro colon-rettale”.

Anche il dott. Orlich ritiene prematuro concludere che i risultati riscontrati tra i pesco-vegetariani siano dovuti al consumo di pesce.

“Poiché la dieta dei pesco-vegetariani si differenzia da quella degli altri gruppi, oltre che per il consumo di pesce, anche per altro, faremo un controllo aggiuntivo esaminando le associazioni specifiche di carne e pesce con il tumore del colon-retto”.

Il non-vegetariani costituivano la metà dei partecipanti allo studio ed erano definiti tali perché mangiavano la carne almeno settimanalmente. I ricercatori, che hanno individuato 380 casi di cancro del colon e 110 di cancro del retto tra i partecipanti, hanno affermato che questo gruppo di non-vegetariani mangiava meno carne rispetto alla media americana.

Lo studio evidenzia inoltre che le procedure di screening avanzato, come la colonoscopia, hanno salvato molte vite, ma sarebbe ancora meglio prevenire il cancro attraverso l’alimentazione.

Il rapporto sul tumore colon-retto fa parte degli studi sulla salute avventista portati avanti dalla Loma Linda University. Iniziati nel 1958, sono tra le ricerche sulla salute e la longevità più lunghe attualmente in corso nel mondo. Le sue conclusioni precedenti hanno collegato la dieta avventista con la diminuzione di obesità, diabete e pressione alta.

“La storia degli studi sugli avventisti del settimo giorno risale agli anni ’50. Avendo molti scoperto che essi sono un gruppo per la maggior parte in buona salute e longeva, è interessante indagare e capire il perché”, ha spiegato Orlich al Wall Street Journal.

Gli studi sulla salute degli avventisti sono spesso discussi in seminari e conferenze. A febbraio, la televisione CNN Internazional vi ha dedicato una parte del programma “Vital Signs with Dr. Sanjay Gupta” (Notizie Avventiste n.8, 3 marzo 2014).

L’Adventist Health Study-2, iniziato nel 2002, è finanziato del National Cancer Institute, un ente governativo degli Stati Uniti. Nel 2011, il National Cancer Institute ha assegnato una sovvenzione di 5,5 milioni di dollari in cinque anni per continuare la ricerca.

Varie testate italiane hanno riportato la notizia dei risultati di questo studio sugli avventisti, tra cui Informazione.it; Quotidiano Sanità.it; Il Farmacistaonline.it; Il Sole24ore.com.

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