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Brutte notizie per l’Italia sul fronte della liberta’ di stampa. Nell’annuale classifica di Reporters sans Frontieres il nostro Paese perde quattro posizioni, scendendo dal settantreesimo posto del 2015 al settantasettesimo (su un totale di 180 Paesi) del 2016. L’Italia e’ il fanalino di coda dell’Ue (che e’ comunque l’area in cui c’e’ maggiore tutela dei giornalisti), seguita soltanto da Cipro, Grecia e Bulgaria. Fra i motivi che – secondo l’organizzazione con base in Francia – pesano sul peggioramento, il fatto che «fra i 30 e i 50 giornalisti» sarebbero sotto protezione della polizia per minacce di morte o intimidazioni. Nel rapporto vengono citati anche «procedimenti giudiziari» per i giornalisti che hanno scritto sullo scandalo Vatileaks. I giornalisti in maggiore difficoltà in Italia, dunque, sono quelli che fanno inchieste su corruzione e crimine organizzato (da La Stampa del 20-04-2016). E di recente Beppe Grillo ha accusato i giornalisti italiani di essere parziali, manipolatori, venduti a vari interessi economici e di essere almeno una delle cause della morte del leader M5s, Gianroberto Casaleggio.
Ne parliamo con il giornalista Domenico Guarino, consigliere regionale dell’Ordine dei giornalisti della Toscana