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Guardare troppa televisione rende i bambini e poi gli adolescenti anti-sociali ed aggressivi. La conferma del potenziale ruolo negativo sullo sviluppo comportamentale dei nostri figli arriva da un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Pediatrics e riportato da diversi quotidiani. È emerso che la tendenza a comportamenti anti-sociali e aggressivi è maggiore del 30% in chi ha trascorso complessivamente più ore davanti alla Tv. Questi tratti di personalità caratterizzano poi anche la loro vita di adulti, manifestandosi sia con una maggior tendenza a sperimentare emozioni negative che con un aumentato rischio di sviluppare il disordine della personalità antisociale, un vero e proprio disturbo psichiatrico caratterizzato da comportamenti persistenti di aggressività. Come dobbiamo interpretare i risultati di questo studio? Qual è il principio fondamentale che ragionevolmente sembra emergere? Fanno bene allora quei genitori cristiani che si preoccupano di questo tipo di impatto e ritengono che sia meglio non avere la televisione per non esporre i figli a queste influenze negative? Che consiglio possiamo dare loro? Mario Calvagno e Carmen Zammataro, redattori di RVS Roma, intervistano il dott. Lucio Altin, pastore, psicologo, responsabile del Dipartimento famiglia dell’Unione Italiana delle chiese cristiane avventiste, docente di psicologia della famiglia presso la Facoltà avventista di teologia di Firenze e presso altre Università estere.