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Dopo 478 anni un castoro è tornato sulle Alpi centrali italiane. A favorire il suo lungo e misterioso viaggio, iniziato sull’Ossiacher See nella Carinzia austriaca, l’assenza dell’uomo. Dalla primavera il Covid, dopo la catastrofe della tempesta Vaia, in alta quota prolunga la solitudine nelle foreste più remote delle Dolomiti. Sulla scia di sciacalli, lupi e lontre, e dopo una lince, a fine ottobre anche il più grande tra i roditori selvatici è riapparso in Italia. L’ultimo esemplare era stato segnalato sul fiume Po, vicino a Pavia, nel 1542. In Alto Adige, all’epoca dominio asburgico, l’ultimo castoro era stato catturato a Versciaco nel 1594. La natura ha avuto bisogno di quasi cinque secoli per suggerire all’istinto di un castoro, specie iper protetta in Europa, che è venuto il tempo di disperdersi lungo corsi d’acqua nuovamente sicuri (da un articolo di Giampaolo Visetti su Repubblica del 19-11-2020 dal titolo: "Il castoro solitario tornato sulle Dolomiti dopo cinque secoli")
Su questa bella notizia ascoltiamo un commento della presidente dell’associazione Gabbie Vuote onlus, Mariangela Corrieri, intervistata da Roberto Vacca.