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In questa puntata di Animaliamoci Roberto Vacca ha intervistato Luigi Dell’Aquila, segretario dell’associazione “Gabbie Vuote” di Firenze e “Futuro Vegan” di Arezzo. Oggi parliamo dei cosiddetti “Orsi luna“., nome scientifico: “Ursus thibetanus“, appartenenti alla famiglia Ursidae, ordine Carnivora. Il nome comune di questi animali deriva dalla mezzaluna color bianco/crema visibile sul loro petto, mentre il resto della pelliccia è nera, talvolta marrone scuro. Eppure gli Orsi luna vengono regolarmente catturati e uccisi, oppure prelevati dal proprio habitat per essere imprigionati in gabbie per il resto della loro vita.
I motivi di questa persecuzione? L’obiettivo dei cacciatori è la CISTIFELLEA (colecisti) degli Orsi luna, ovvero l’organo che raccoglie e contiene la bile secreta dal fegato. Ne abbiamo una anche noi, per intenderci. Quando la cattura non è finalizzata all’estrazione di questo organo (o delle zampe, utilizzate per fare delle zuppe tradizionali), il destino dell’animale è una tortura al solo pensiero: gli verrà impiantato chirurgicamente un catetere per l’estrazione della bile, e l’Orso luna passerà il resto della sua esistenza in una gabbia di dimensioni a malapena sufficienti a contenerlo per intero, in condizioni igieniche nulle. Per il resto dei suoi anni, l’Orso luna non potrà cercare ghiande e bacche nella foresta, non potrà giocare od accoppiarsi con i suoi simili, non potrà correre, probabilmente riuscirà a stento a muoversi: diventerà un semplice produttore di bile per i fruitori e praticanti della Medicina Tradizionale Cinese (TCM).
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