Elisa Laura Gheorghiu – Dal 17 al 23 marzo, i giovani delle comunità avventiste del distretto di Bergamo si sono uniti in una settimana di preghiera itinerante sul tema “Etciù (God) bless you”, che riguardava la nostra salute vista da sette prospettive diverse. Quanto è importante la salute? Quanto è importante sentirsi benedetti in ogni aspetto della salute?
A Bergamo
Domenica e lunedì siamo stati nella chiesa di Bergamo. Marco Cividini ha parlato della salute fisica.
“Così come la scheda per fare muscoli e dimagrire funziona” ha detto “la Parola di Dio funziona. Quando seguiamo la Bibbia con impegno, con forza di volontà, allenandoci, perseverando con costanza, cambiando la routine, la Bibbia funziona. Si fonde con la potenza, la guida, la saggezza e la volontà di Dio e avviene il cambiamento nella la nostra vita. A che punto siete del vostro allenamento? L’allenamento spirituale è un ritmo regolare di preghiera, di riflessione e di relazione con Dio. È dal fondo della fossa che Dio inizia a ricostruire il muscolo (cfr. Lamentazioni 3:55-57)”.
Nicole Salazar ha parlato della salute mentale: “La salute mentale è benessere emotivo, cognitivo e comportamentale. L’essere umano è contento di come sta e di com’è. Quando preghiamo spesso chiediamo che cambi ciò che è esterno a noi: i parenti, gli amici, la scuola, il lavoro, le finanze, i vestiti, il corpo, tutto il nostro intorno perché non ci va bene. Però, quando ciò accade, e cambia in meglio, notiamo che continuiamo a lamentarci o a non essere soddisfatti o a ripetere le stesse parole (cfr. Salmo 127:1). Questo succede perché non abbiamo pregato Dio di cambiare la nostra mente, i nostri pensieri. Solo quando chiederemo a Dio di cambiare la nostra mente e che saremo grati e felici di ciò che siamo e abbiamo, perché saremo stati rinnovati nella nostra mente dallo Spirito Santo (cfr. Efesini 4:17-24)”.
A Caravaggio
Martedì e mercoledì siamo stati nella chiesa avventista di Caravaggio. Lisa Cividini ha parlato della salute emotiva: “Una persona che ha benessere emotivo è una persona che sa gestire le proprie emozioni. Gesù sapeva che Lazzaro stava per morire, e si prese del tempo, aspettò che la malattia facesse il suo decorso, perché sapeva che Dio avrebbe fatto un grande miracolo. Poi andò a vederlo e, incontrando le sorelle di Lazzaro, vedendo la loro tristezza emotiva e spirituale – ‘se tu fossi venuto prima, mio fratello non sarebbe morto’ – e quella degli altri, Gesù si commosse, ‘fremette nello spirito’ (Gv 11:33-36). Cosa sto facendo per gestire le mie emozioni? Ciò che io introduco nella mia testa provoca le mie emozioni, perciò introdurre cose vere, onorevoli, giuste saranno un beneficio per me (cfr. Filippesi 4:8)”.
Ivan Maffioletti ci ha parlato della salute lavorativa. “I bergamaschi” ha affermato “sono fieri del proprio lavoro. Per loro il lavoro è importantissimo. Bisogna iniziare a lavorare giovanissimi e finché si riesce, avere un contratto indeterminato a vita (quasi sempre). Gesù ci dice che il Padre in cielo ha sempre lavorato, e anche lui, suo figlio, lavora (cfr. Giovani 5:17). Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, ha operato molto bene fin dalla creazione, si è impegnato, ha creato il mondo in modo magnifico, ciò che ha fatto era buono e molto buono. Dio però si riposò da tutta l’opera che aveva creata e fatta, smise di lavorare, benedisse e santificò il riposo (cfr. Genesi 2:2, 3). Dio promuove il riposo. È fondamentale staccare dal lavoro, è salutare, è benefico, è rigenerante per il nostro corpo, la nostra mente e il nostro spirito”.
A Merate
Giovedì e venerdì siamo stati nella comunità avventista di Merate. Josselyn Raminez ha parlato della salute sociale soffermandosi sull’incontro di Gesù con Zaccheo.
“Per essere un buon amico e quindi avere una buona intelligenza sociale dobbiamo avere quattro caratteristiche che Gesù manifestò con Zaccheo. Sono: l’empatia, ovvero il mettersi nei panni dell’altro; Galati 6:2 parla del portare i pesi dell’altro; parlare volendo il bene dell’altro, condividendo i pensieri, le emozioni, senza infondere nell’altro i sensi di colpa, bensì con grazia (cfr. Colossesi 4:6); gestire i conflitti in modo sano (cfr. Matteo 5:23-24); gestire le proprie emozioni e pensieri (cfr. Proverbi 16:22) che non devono condizionare gli altri e viceversa, così come Gesù non si fece condizionare dalle emozioni e dai pensieri della folla”.
Sabrina Sánchez ha parlato della salute alimentare: “Oggi siamo testimoni di quanto l’egoismo e l’insensibilità siano in aumento. Immaginiamo di essere un giardino al cui interno ci sono tante piantine belle e brutte, e ogni giorno dobbiamo nutrirle con il contagocce (le nostre scelte). Ogni scelta ha un criterio, nel nostro caso, il criterio dello Spirito e il criterio della carne. Se scelgo secondo lo Spirito, sono gli insegnamenti di Dio e la sua volontà; se scelgo secondo la carne, scelgo le mie opinioni e la mia volontà (cfr. Galati 5:16-25). Allora, se dovessi scegliere cosa mangiare, che cosa sceglierei? Spesso diamo per scontato cosa mangiare, e quindi quasi quasi va bene tutto ciò che si può mangiare, l’importante è mangiare. Per esempio, un piatto squisito con il pollo preparato da uno chef stellato, lo mangio, lo gusto e lo gradisco. Però com’è stato preparato quel piatto? Quel pollo come è arrivato lì? Se dovessimo noi preparare quel piatto? Se dovessimo noi uccidere il pollo? Quanti di noi lo farebbero? Quanti di noi sceglierebbero di mangiare quel piatto squisito con il pollo? Dunque, perché scegliere il cibo da mangiare è molto importante? Perché ciò che mangio influenza tutta la mia vita. E se ci fosse un cibo con il potere di saziarmi per sempre? E se ci fosse un cibo spirituale? (cfr. Giovanni 4:34). Quanto spesso lo sceglieremo?”.
Nelle proprie comunità
Nel sabato conclusivo della settimana di preghiera, ogni gruppo di giovani è rimasto nella propria comunità locale per riflettere sulla salute spirituale. Cito qui due interventi.
“Dio ci ha creato a sua immagine e somiglianza” ha detto Italo Giangualano “Dio è amore, quindi anche noi eravamo fatti con quell’amore (cfr. 1 Giovanni 4:16). Agapao è l’amore incondizionato, infinito, disinteressato. Se siamo immersi nell’amore di Dio, possiamo capire esperimentare questo amore, non si può fare diversamente (Giovanni 15:4, 9). Rimaniamo nell’amore di Dio, siamo a sua immagine e somiglianza. Se rimaniamo nell’amore porteremo il frutto dell’amore, ubbidiremo la sua legge (cfr. Romani 13:10); se non lo facciamo, il peccato rimarrà in noi, e il peccato è la violazione dell’amore di Dio (cfr. Galati 5:19-21)”.
Paolo Cramarossa ha parlato di camminare guidati dallo Spirito (cfr. Galati 5:25), cioè di vivere secondo lo Spirito. Facendo così, il nostro stile di vita influirà sul benessere spirituale.
[Foto pervenute dal distretto di Bergamo]