Come possiamo insegnare la resilienza ai nostri figli
9 Aprile 2024

La capacità di fronteggiare le tempeste della vita o di navigare sereni in tempi di bonaccia è un’arte da apprendere prima possibile.

Cristian Modan – Il 29 maggio 2023, il fotografo Oleksandr Kuchynskyi ha filmato un gruppo di bambini a Kiev, che fuggivano in un rifugio durante un raid aereo. A un certo punto del video, ripreso poi dai media di tutto il mondo, si sente il rumore delle esplosioni e i bambini iniziano a correre più velocemente senza farsi prendere dal panico. È bastato un anno di guerra per trasformare bambini che fino a poco tempo fa conducevano una vita spensierata in resilienti.

La resilienza è la capacità di una persona di mostrare flessibilità e adattabilità di fronte a situazioni estremamente difficili, eventi stressanti o circostanze di vita altamente avverse. I bambini in Ucraina e in altri Paesi, che vivono diversi tipi di crisi, sembrano confermare il principio attribuito allo scrittore americano contemporaneo Michael Hopf: “I tempi difficili creano uomini forti, gli uomini forti creano tempi buoni, i tempi buoni creano uomini deboli e gli uomini deboli creano tempi difficili".

Di solito, affinché i meccanismi di resilienza emergano e diventino operativi, devono essere soddisfatte due condizioni: l’esposizione a una situazione estremamente difficile, pericolosa o dolorosa, seguita dall’adattamento e dalla capacità di tenere testa efficacemente. I giovani e i bambini di oggi hanno goduto di libertà e relativa prosperità, senza grandi crisi. Le ultime generazioni sono cresciute in “tempi facili”. Tuttavia, anche se non hanno mai dovuto affrontare crisi gravi, è improbabile che la loro vita sia del tutto esente da situazioni difficili, crisi personali e fallimenti.

Considerando vero il principio sopra esposto, dovremmo chiederci se, nel desiderio di rendere la vita facile ai nostri figli, non contribuiamo allo sviluppo di caratteri fragili, incapaci di affrontare le difficoltà. Potremmo trovare modi per coinvolgerli in attività che sviluppino in loro la perseveranza e la resilienza di fronte alle difficoltà, e persino ai fallimenti, in modo da essere preparati per le crisi future? In altre parole, durante i “bei momenti”, è possibile aiutare i nostri figli a diventare “persone forti”, capaci di dimostrare resilienza?

È importante aiutare i nostri figli a sviluppare la capacità di analizzare e utilizzare le proprie abilità nel risolvere i problemi, a mantenere l’equilibrio emotivo in situazioni difficili e a sviluppare e conservare una visione ottimistica della vita, indipendentemente dalle difficoltà che potrebbero affrontare in qualsiasi momento. Sono diverse le cose che possiamo fare per aiutarli a raggiungere questi obiettivi.

Aiutali nel loro cammino verso l’indipendenza. Lascia che i bambini si prendano il più possibile cura di se stessi fin dalla tenera età. Se inciampano o cadono dalla bici, purché non sia nulla di grave, lasciali alzare da soli. Poi, man mano che crescono, lascia che imparino a prendersi cura di sé e affidagli anche delle responsabilità in casa.

Incoraggiali a praticare uno sport in modo sistematico. Esplorate diversi sport insieme per trovarne uno che gli piaccia! Qualsiasi attività fisica che comporti uno sforzo sviluppa non solo la resistenza fisica ma anche quella mentale; quindi, fa crescere la resilienza di chi la pratica. Inoltre, lo sport seguito da allenatori specializzati e praticato per un lungo periodo di tempo aiuta a sviluppare competenze e qualità essenziali anche per coltivare la resilienza di fronte alle avversità: apprendimento attraverso sforzo e perseveranza, gestione dello stress e della pressione, lavoro di squadra e sostegno sociale, definizione e raggiungimento di obiettivi, auto-miglioramento e adattabilità.

Vai in montagna con la famiglia. Andate in montagna insieme e provate percorsi più lunghi e impegnativi. Un’altra idea è pedalare per lunghe distanze. Questo sviluppa la resilienza in modo simile alla pratica di uno sport. Inoltre, poiché vengono svolte con la famiglia e possibilmente con gli amici di famiglia, queste attività sviluppano capacità di comunicazione in situazioni diverse.

Fai partecipare i figli ai campi vacanza. Iscrivili ai campi estivi, soprattutto a quelli organizzati in tende, poiché saranno esposti a diverse sfide che normalmente non affrontano! Una settimana all’aria aperta con strutture minimali per mangiare, dormire e per l’igiene personale, oltre a impegnative escursioni e giochi di squadra, cambieranno la loro prospettiva e faranno apprezzare il vero valore delle comodità di casa. Tali sfide aumenteranno la fiducia in loro stessi e la resilienza fisica e mentale, aiutandoli a adattarsi rapidamente ai cambiamenti nel loro ambiente. Inoltre, vivere insieme in un campo richiederà ai bambini di lavorare assieme, condividere risorse e risolvere problemi comuni. Queste esperienze possono sviluppare la loro resilienza sociale e la capacità di comunicazione, oltre a rappresentare un’opportunità per imparare come lavorare efficacemente con gli altri e risolvere i conflitti.

Sostienili nello sviluppo di relazioni strette e affettuose. Non solo con i membri della famiglia, ma anche con gli amici di famiglia, gli insegnanti, gli allenatori o altri mentori. I bambini si sentono più sicuri e fiduciosi nelle proprie capacità quando sanno di poter contare sul sostegno dei genitori o di altri adulti di cui si fidano. Ecco perché è importante incoraggiarli a esprimere i propri sentimenti e a chiedere sostegno quando ne hanno bisogno. In questo modo sapranno che potranno sempre rivolgersi ai genitori o agli amici per avere consigli e aiuto nei momenti difficili.

Insegna loro a compiere delle scelte. Quando sono giovani, li aiuterà a osservare il comportamento resiliente negli adulti. Mostra loro come affronti le sfide e ti adatti alle situazioni difficili. Poi, quando saranno più grandi, condividi con loro le difficoltà che stai affrontando personalmente o le difficoltà che minacciano il benessere comune della famiglia. Condividi con loro le soluzioni che hai trovato e invitali a proporre soluzioni. Considerate insieme ogni possibile soluzione e le loro conseguenze, quindi coinvolgeteli nella decisione. Questo approccio li aiuterà a sviluppare la perseveranza e le capacità analitiche e di risoluzione dei problemi che li prepareranno per i tempi difficili che li attendono.

Incoraggiali a correre dei rischi. A volte non è possibile evitare di correre rischi nel processo decisionale. È importante sostenerli nell’assumersi tali rischi, purché le conseguenze non siano gravi. Assumersi dei rischi e affrontare il fallimento insegnerà loro lezioni preziose, non solo sulle decisioni future, ma anche sulla gestione dei sentimenti dopo il fallimento.

Stimola il pensiero positivo. Aiuta i bambini a guardare gli eventi sotto una luce positiva e a concentrarsi sugli aspetti positivi della vita! Un simile approccio li aiuterà a vedere il buono in ogni situazione che incontrano, anche se non è altro che un’opportunità per crescere e imparare.

Assicurati che abbiano buoni amici. Crea attivamente opportunità per rendere più facile per i bambini integrarsi con gruppi diversi al di fuori dell’asilo o della scuola. Nel quartiere o in chiesa, cerca di coltivare stretti rapporti con le famiglie che hanno figli della stessa età dei tuoi e che condividono i tuoi valori. Ciò renderà più facile per i bambini sviluppare amicizie durature. Gli amici, tra l’altro, sono coloro sulle cui spalle poter piangere quando si è nei guai, e che possono incoraggiare ad asciugare le lacrime e aiutare a trovare soluzioni.

Promuovi uno stile di vita sano. Assicura ai tuoi figli una dieta equilibrata, un sonno adeguato e un esercizio fisico regolare. Uno stile di vita salutare contribuisce al benessere generale e alla resilienza fisica ed emotiva.

Insegna a confidare in Dio. I discepoli di Gesù Cristo furono presi dal panico quando scoppiò improvvisamente una tempesta che minacciava di farli affondare con la loro barca nelle profondità del Mar di Galilea. Dopo aver utilizzato tutte le conoscenze che avevano imparato dai marinai più esperti, cercarono disperatamente il loro Maestro e furono molto sorpresi di trovarlo addormentato a poppa della barca (cfr. Marco 4:38). La fiducia in Dio non solo può aiutare i nostri figli a dormire sonni tranquilli ma, come i discepoli, può riempirli di meraviglia quando la potenza divina ferma la tempesta e calma le onde agitate. La fiducia nel Signore e l’abitudine alla preghiera si coltivano meglio in famiglia.

Sicuramente ci sono molti altri modi per far crescere la resilienza nei nostri figli, soprattutto perché ogni bambino è unico. Pertanto, nel cercare di aiutarli a sviluppare la resilienza, è importante avere approcci adattati all’età, al temperamento, alla personalità, alle abilità e alla disposizione di ciascuno di loro. Naturalmente, non vogliamo né abbiamo bisogno di una grave crisi per aiutare i bambini a prepararsi alle situazioni difficili, soprattutto perché esistono metodi e strategie per farlo in tempi favorevoli.

Lungi dall’essere inutile, uno impegno così deliberato e coerente dimostrerà il suo valore quando, come navi in tempesta, i nostri figli navigheranno in sicurezza attraverso le difficili situazioni che dovranno fronteggiare. La preparazione, la conoscenza delle tecniche di navigazione e la fiducia nell’aiuto celeste permetteranno ai marinai di raggiungere il porto desiderato, anche se il mare non è sempre calmo.

(Cristian Modan lavora con bambini e giovani da 30 anni come pastore, direttore del Dipartimento per la Gioventùdella Chiesa avventista e cappellano. Ha conseguito un master in educazione presso la Southern Adventist University negli Stati Uniti. È sposato, con due figli adolescenti).

[Fonte: st.network. Traduzione: V. Addazio]

 

 

 

 

 

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