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Ha detto Giorgia Meloni, presidente del Consiglio: «Non so cosa esattamente preoccupi la Cei, visto che la riforma del premierato non interviene nei rapporti tra Stato e Chiesa. Non mi sembra che lo Stato Vaticano sia una repubblica parlamentare: nessuno ha mai detto che si preoccupava per questo. E quindi facciamo che nessuno si preoccupa». Il piano più superficiale (di queste parole) riguarda l’ostilità a Zuppi (presidente della Conferenza Episcopale Italiana). Tra le colpe del cardinale, quella di aver permesso alla Cei di criticare in passato l’esecutivo sui migranti. E di aver bocciato personalmente i due pilastri della maggioranza nel campo delle riforme istituzionali: l’autonomia e, soprattutto, il premierato caro a Meloni (da Repubblica dell’1 giugno 2024).
Abbiamo chiesto un parere al sociologo Marco Bontempi dell’Università di Firenze, presidente uscente del Consiglio delle Chiese Cristiane di Firenze.
