Dipendenti dalla dopamina
9 Ottobre 2024

Come i social media possono dirottare il sistema di ricompensa del cervello. Le strategie per liberarsene

Adriano Fabbricotti – Vi siete mai sorpresi a scorrere su TikTok o Instagram per ore e ore? Vi sentite in colpa ma in qualche modo non riuscite a smettere? La buona notizia è che non siete soli e non è del tutto colpa vostra! I social media sono concepiti per creare dipendenza e un uso eccessivo può dirottare il sistema di ricompensa del cervello. Se volete sapere come proteggersi, continuate a leggere.

Progettato per creare dipendenza
Quando facciamo cose che ci piacciono, il nostro cervello rilascia dopamina, un neurotrasmettitore che ci fa sentire bene e ci spinge a cercare di più quella sensazione. Sia gli stimoli naturali (sani) sia quelli artificiali (non sani) attivano il sistema di ricompensa del cervello, come ad esempio l’esercizio fisico, il consumo di un buon pasto e le conversazioni con gli amici, ma anche i dolciumi e le sostanze illegali. Se continuate a fare le stesse cose e a sentirvi ricompensati, il vostro cervello le ricorderà e creerà percorsi neurali sempre più forti. È così che si formano le abitudini. Ma la dopamina non è l’unica ragione per cui i social media creano dipendenza; sono stati progettati in questo modo tramite una serie di trucchi manipolativi (alcuni presi in prestito dall’industria del gioco d’azzardo).

Vediamone alcuni.
1. Ricompense imprevedibili e variabili. Per imparare, dobbiamo essere in grado di prevedere l’esito di una situazione. Ad esempio, “se mi cade una matita, fa un suono ‘clack’ contro il pavimento”. Quando si tratta dei social media, invece, non si sa mai cosa succederà. Forse la vostra foto ha ricevuto 1.000 like, forse nessuno. Forse il vostro video è diventato virale, forse ha fatto colpo appena un po’. Forse la matita farà rumore, forse leviterà. E poiché non lo sappiamo, continuiamo a tornare. L’imprevedibilità delle ricompense non è un caso, ma è voluta apposta per farci tornare, ancora e ancora.

2. Uno stimolo personalizzato e perfettamente mirato. Le piattaforme dei social media utilizzano algoritmi avanzati che personalizzano la vostra esperienza, mostrandovi contenuti meticolosamente selezionati per massimizzare il vostro coinvolgimento e monopolizzare la vostra attenzione. Questi algoritmi “imparano” dalle interazioni precedenti, adattandosi per offrire uno stimolo sempre più gratificante.

3. Una natura rinforzante. Le notifiche costanti agiscono come piccoli inneschi di dopamina, interrompendo le attività quotidiane e costringendoci a tornare sulla piattaforma. I “like” e altri indicatori di approvazione sociale sono particolarmente potenti perché fanno leva sul nostro bisogno di accettazione e valorizzazione.

Il cervello e i social media
L’uso massiccio dei social media può portare a cambiamenti significativi nella neuroplasticità (cioè nella capacità del cervello di cambiare e di essere malleabile) che ha un grande effetto sull’attenzione e sulle funzioni cognitive. Questo è vero soprattutto durante l’adolescenza, un periodo critico per lo sviluppo del cervello. Inoltre, l’uso eccessivo può influire sullo sviluppo della corteccia prefrontale, la regione del cervello associata al processo decisionale, alla pianificazione e alla regolazione delle emozioni. Purtroppo, non è tutto. La “dopamina a basso costo” che i social media forniscono può contribuire alla desensibilizzazione dei recettori della dopamina, riducendo la nostra capacità di godere di esperienze altrimenti divertenti, piacevoli e soddisfacenti.

Strategie per riprendere il controllo
Un uso moderato dei social media può essere divertente! Ma, poiché sono stati progettati per fornirci dopamina a basso costo, è piuttosto difficile mantenere un equilibrio ed è molto facile diventarne dipendenti.
Ecco alcune strategie che possono aiutare a riprendere il controllo:
– Regolamentare l’uso dei social media. È davvero difficile, con la sola forza di volontà, non perdere tempo con lo smartphone, quindi è meglio avere un piano. Potete creare un piano mediatico per la famiglia (comprese le linee guida sulla sicurezza online), stabilire limiti di tempo e disattivare le notifiche per evitare una sovraesposizione.
– Dare priorità alle attività offline e analogiche. Partecipate ad attività che non si basano sulla tecnologia e che contribuiscono al benessere mentale. Dedicatevi a un hobby vecchio stile, come la lettura o l’esercizio fisico. Uscite con gli amici e decidete di disattivare le notifiche quando siete insieme.
– Investire tempo nell’educazione ai social media. Imparate a conoscere meglio i meccanismi con cui i social media catturano la nostra attenzione e le loro conseguenze. Trovate fonti affidabili per gestire i rischi e proteggere i giovani utenti.
– Provare un digiuno di dopamina. Fate delle pause regolari dall’uso dei social media. Considerate di prendere un riposo sabbatico dalla tecnologia che possa risettare il vostro sistema dopaminergico e ripristinare la capacità di godere di piaceri più semplici e sani.

(Adriano Fabbricotti è un medico di Bariloche, Argentina. Questo articolo è stato adattato dalla sua ricerca e presentazione presso la chiesa avventista di Dina Huapi a Río Negro, Argentina)

[Fonte: tedNews. Traduzione: L. Ferrara] 

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