Aplr. Iscrizioni a scuola e scelta dell’insegnamento della religione cattolica
28 Gennaio 2016
Aplr. Iscrizioni a scuola e scelta dell’insegnamento della religione cattolica
28 Gennaio 2016

M27-Liberta religiosa_domande sabato libero per scuolaMaol – Dal 22 gennaio al 22 febbraio sono aperte le iscrizioni per gli alunni e studenti che iniziano un nuovo percorso scolastico al primo anno della scuola elementare, delle medie e delle superiori o presso un Centro di formazione regionale.

Con l’iscrizione bisognerà anche scegliere se avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica (Irc). A questo proposito e per avere le idee più chiare, Il Messaggero Avventista online (Maol) ha rivolto alcune domande al past. Davide Romano, direttore del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa (Aplr) della Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno.

Maol: Gennaio è tempo di iscrizioni a scuola e bisogna anche scegliere se avvalersi dell’insegnamento dell’Irc. Che cosa possono fare i genitori per non avvalersi di questa materia?
Davide Romano: Occorre intanto ribadire l’assoluta facoltatività dell’ora di religione cattolica, come ha confermato la Corte costituzionale con la sentenza 203/89. I genitori dovranno compilare l’apposito allegato (scheda B), che trovano online al momento dell’iscrizione e che consente l’esercizio della scelta di avvalersi o non avvalersi. Mentre, all’inizio dell’anno scolastico, cioè a settembre, dovranno precisare (compilare scheda C) se intendono far assentare l’alunno dalla scuola o chiedere l’attivazione dell’ora alternativa a quella di religione. Ricordo, comunque, che anche ad anno scolastico in corso è possibile rettificare, in un senso o nell’altro, la scelta (sull’avvalersi o non avvalersi) fatta all’inizio dell’anno, cioè a gennaio.

Maol: In che modo possono impiegare quell’ora gli studenti che non si avvalgono dell’Irc?
D. R.: Esistono in teoria quattro diverse opzioni:
– Possibilità di non svolgere alcuna attività e quindi lasciare la scuola o entrare in seconda ora, se l’ora di religione è collocata alla prima.
– Attività didattiche e formative.
– Attività di studio o ricerca individuali con assistenza di personale docente.
– Libera attività di studio e di ricerca individuale senza assistenza di personale docente.
Quest’ultima però non è riferibile anche alle classi della scuola primaria.
Ricordiamo – dettaglio ignorato da molti – che tra le attività didattiche alternative rientra anche la possibilità, a norma di legge di intesa (n. 516/1988 art. 12), di richiedere l’intervento del pastore della chiesa avventista locale per svolgere l’ora sostitutiva. In tal caso la scuola non ha oneri aggiuntivi, ma deve mettere a disposizione un’aula o un luogo congruo.

Maol: Come si deve agire se le segreterie delle scuole dicono di non poter attivare l’ora alternativa?
D.
R.: Occorre con cortesia e fermezza insistere, poiché le direzioni scolastiche sono obbligate ad attivarle. Non possono esimersi.

Maol: Ci sono sviluppi per quanto riguarda l’insegnamento della religione nella scuola?
D. R.: Al momento non ci sono sviluppi. L’Irc è disciplinata dal concordato tra lo stato e la chiesa cattolica, che traduce l’art. 7 della Costituzione. Dunque è presumibilmente destinata a restare. Esiste tuttavia la possibilità, per via legislativa, di ampliare l’offerta formativa delle scuole, ad esempio fornendo percorsi di studio che alfabetizzino gli studenti a una conoscenza più generale delle varie tradizioni religiose. Un progetto di legge sulla libertà religiosa è allo studio e prossimamente sarà presentato in parlamento. Esso contiene anche qualche piccola novità circa il tema dell’istruzione del fatto religioso. Vedremo che cosa accadrà.

Maol: Perché è importante non avvalersi dell’Irc?
D. R.: Direi per due fondamentali motivi:
– Intanto perché si dà concreta attuazione al principio di libertà di coscienza e di religione.
– Inoltre, oggi più che mai, occorre che tutti i cittadini,che sono portatori di istanze religiose ed etiche diverse da quelle di maggioranza, diano testimonianza della loro diversità, affinché le istituzioni di questo nostro paese, che ancora in molti casi si autocomprende come mono-religioso, assumano maggiore consapevolezza del pluralismo religioso e culturale che ormai connota irreversibilmente la società italiana.

Per eventuali chiarimenti e consigli rivolgersi al dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa: d.romano@avventisti.it o d.bognandi@avventisti.it

 

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