Maurizio Sacco – Dall’11 al 13 settembre abbiamo avuto il piacere di ospitare 50 ragazzi di origini ungheresi, provenienti dalla chiesa di Cluj in Romania. Sono stati con noi il sabato e ci hanno offerto un sermone speciale. La diversità della lingua non è stato un ostacolo al loro messaggio, perché è stato trasmesso con la musica. E la musica non ha barriere. Le parole di un inno raccontavano che il Signore è sempre con noi, nelle difficoltà del nostro cammino. «Davanti al trono della grazia io sono, davanti al trono della grazia c’è il mio Gesù che con la sua morte mi ha salvato». Il past. Maag Zsolt, che accompagnava il gruppo, ha tenuto un breve sermone dal titolo: Viaggiatori verso la terra promessa.
Echi biblici attraverso una pietra spezzata
Una stele di basalto nero, rinvenuta nel deserto della Giordania, riporta un’iscrizione con il primo uso conosciuto del nome di Yahweh (uno dei nomi di Dio nell’Antico Testamento).
Tor Tjeransen