Giuseppe Ruocco – Che cos’è la gioia? Un’attività preferita? Una tavola imbandita? Un vestito nuovo? Sì, per alcuni la gioia può essere anche tutte queste cose. Ma la vera gioia?
Forse è stare insieme alle persone che si amano, anche se il riscaldamento fatica a partire. Magari è cantare dal profondo del cuore, anche se a suonare c’è solo un tamburello. Potrebbe essere mangiare con gli amici, anche solo un semplice piatto di pasta. E se la gioia fosse giocare tutti insieme, grandi e piccoli, ridendo a crepapelle?
Il sabato è un giorno di letizia, di festa, di preghiera, di canti, di risate, di amicizia, di bambini felici. Di gioia. Ed è stato proprio così che le comunità di Castel Volturno, Cellole, Gaeta, Avellino e Pompei lo hanno vissuto, il 2 marzo, grazie allo spirito travolgente che caratterizza i fratelli ghaneani della comunità ospitante nella provincia di Caserta.
Le cinque comunità riunite hanno avuto il privilegio di vivere la santa Cena, secondo il costume dei cari fratelli del Ghana. E lo Spirito Santo si è avvertito fortemente e costantemente, nella Scuola del Sabato e durante il sermone. Nel pomeriggio, poi, grandi e piccini si sono riuniti in un momento di giochi, grazie alla collaborazione dei dirigenti scout Aisa delle chiese di Cellole e Gaeta, e alla contagiosa simpatia dei volontari dell’associazione «Arte e Core», operante nella provincia di Caserta, con la quale stiamo collaborando per dei progetti sociali.
Questa giornata nella chiesa di Castel Volturno, organizzata dai pastori Davide Malaguarnera e Daniele Passeretta, ci ha profondamente scaldato il cuore.