La vita non è solo un bel regalo. È qualcosa che si riceve in prestito da Dio. Questa è la conclusione di Oscar, il bambino protagonista di Oscar e la dama in rosa, un romanzo del drammaturgo, scrittore di racconti e romanziere franco-belga Éric-Emmanuel Schmitt.
Florin Bică – Pubblicato in Francia nel 2002, il romanzo epistolare Oscar e la dama in rosa si è rapidamente imposto come il libro più popolare di Éric-Emmanuel Schmitt. Romanzo breve, il volume esplora due temi difficili, ovvero la sofferenza e il destino implacabile dell’essere umano, la morte.
Il carattere unico del volume è dato dalla lente attraverso la quale sono osservati gli argomenti sopra menzionati. Li osserviamo attraverso gli occhi di un bambino di dieci anni malato di leucemia che trascorre i suoi ultimi giorni in ospedale, sapendo che non c’è speranza per lui.
Incoraggiato da un’anziana infermiera, la dama in rosa, a raccontare i suoi problemi a Dio, Oscar gli scrive tredici lettere che diventano, per Schmitt, un pretesto per presentare osservazioni profonde e lucide, ma anche per rivolgere domande franche sulla vita, sul destino e sul senso della vita.
“Oracolo” senza volerlo, la dama in rosa è più di una simpatica e anziana signora decisa a rispondere agli interrogativi di Oscar; è una voce che, parlando, cerca di comprendere prima per se stessa (e per il lettore). Alla fine, la dama in rosa arriva alla conclusione che le domande più interessanti rimangono senza risposta e che solo quelle poco interessanti hanno una soluzione definitiva.
Nel corso delle cento pagine, Oscar immagina che ogni giorno avrà per lui una durata di 10 anni, per cui finisce per “vivere”, in pochi giorni, 110 anni e sperimenta nella sua immaginazione i momenti salienti dell’esistenza: il primo amore, la vita familiare, le preoccupazioni quotidiane, la vecchiaia e l’avvicinarsi della morte. L’ultimo capitolo, una lettera firmata dalla dama in rosa, suggerisce che, di fronte alla morte, l’uomo può trovare in Dio un’inesauribile riserva d’amore.
Il messaggio che negli ultimi giorni Oscar mette al suo capezzale riflette, in ultima analisi, la speranza di qualcosa che va oltre la morte: “Solo Dio può svegliarmi”. Il romanzo di Schmitt, il terzo del Ciclo dell’invisibile (Cycle de l’invisible), è stato adattato per i teatri di tutto il mondo e nel 2009 ha ispirato la sceneggiatura dell’omonimo film.
Tuttavia, il libro conserva, nella sua semplicità e nella magia delle parole, proprio come Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, delle peculiarità che ne raccomandano la lettura prima di avvicinarsi a qualsiasi altra versione audiovisiva della storia del piccolo Oscar.
(Con uno stile diretto e un’inclinazione allo humor, Florin Bică si occupa di libri da sempre. Legge argomenti diversi per non cadere nella trappola del “so tutto io”. È un autore di volumi per bambini, sia di narrativa che di saggistica, per il suo pubblico attento).
[Fonte: st.network. Traduzione: V. Addazio]