Diamo una possibilità alla pace
13 Luglio 2016

Give peace a chanceBUCnews/Notizie Avventiste – Una settimana in politica è un breve periodo di tempo. Tra Brexit, sfide della leadership nei due partiti principali, le ricadute del rapporto Chilcott in Gran Bretagna, e poi la sparatoria e la tragedia negli Stati Uniti, i bombardamenti e i disastri in Iraq, Bangladesh, Turchia e in altri punti caldi del mondo, i nostri pensieri vanno a tutti coloro che sono stati colpiti.

Ma finisce tutto qui? Quali azioni possiamo realizzare per contribuire a dare una possibilità alla pace in questo mondo travagliato? Forse alcuni si sono uniti al pastore di Oxford, all’appello alla “fame di giustizia” lanciato da Jonathan Burnett per martedì 12 luglio.

I dirigenti della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno in Nord America hanno rilasciato una dichiarazione in cui “esprimono cordoglio e preghiera per le sette persone uccise, i sette ufficiali e due civili feriti a Dallas, le loro famiglie e gli amici. Preghiamo anche per le comunità di Baton Rouge, Falcon Heights e Dallas, e per l’angoscia che vivono a causa di questa tragedia”.

All’interno della dichiarazione vi è un invito all’azione:

“Come risponderemo personalmente e collettivamente? Crediamo che…
– Ora è il momento di ascoltare, sentire e capire il grido di coloro che vivono nella paura.
– Ora è il momento che gli uomini e le donne della regione nordamericana si alzino e uniscano insieme le mani, in pace e amore, per dire ‘No’ alla disuguaglianza razziale, e dimostrare che l’amore è più forte dell’odio.
– Ora è il momento che le nostre chiese locali, le nostre federazioni e unioni, le nostre istituzioni educative e mediche preghino e lavorino insieme per rafforzare ciò che abbiamo in comune e per portare la speranza e la guarigione di Gesù nella comunità in cui viviamo.

Preghiamo che la pace e la compassione guidino il nostro modo di procedere man mano che riconosciamo e cerchiamo di guarire il dolore e la paura che pervade questo paese. Preghiamo, ancora una volta, che arrivi il giorno in cui tutti i figli di Dio, di tutte le razze, trattino gli altri con amore e rispetto, piuttosto che con pregiudizi e odio.

‘Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù’ (Gal 3:28)”.

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