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Il pastore Nicolò D’Elia, cappellano dell’Istituto Avventista, ci invita a riflettere su Luca 18,9-14: «Disse ancora questa parabola per certuni che erano persuasi di essere giusti e disprezzavano gli altri: “Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo, e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così dentro di sé: ‘O Dio, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri; neppure come questo pubblicano. Io digiuno due volte la settimana; pago la decima su tutto quello che possiedo’. Ma il pubblicano se ne stava a distanza e non osava neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: ‘O Dio, abbi pietà di me, peccatore!’. Io vi dico che questo tornò a casa sua giustificato, piuttosto che quello; perché chiunque s’innalza sarà abbassato; ma chi si abbassa sarà innalzato». Questa parabola ci mette in guardia da una delle trappole più diffuse negli ambienti religiosi. Scopriamo insieme quale.
Intervista a cura di Alessia Calvagno.