Si è conclusa da poco la quinta stagione del fortunato serial televisivo della RAI "Rocco Schiavone", che vede come protagonista un vice-questore (Marco Giallini) molto "alternativo", sia per le sue amicizie sia per certi comportamenti poco ortodossi. Un altro problema evidenziato è la presenza ossessiva del fumo, non solo di tabacco ma anche di cannabis. Ma mentre sull’uso di sostanze illegali si sono levate voci critiche, l’uso ossessivo delle sigarette da parte del protagonista è passato quasi inosservato. Abbiamo chiesto un parare al professor Giacomo Mangiaracina, presidente dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione e già docente all’Università La Sapienza di Roma.
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