In questi giorni si sta discutendo su come creare occupazione in Italia. Oggi è presente una sfiducia diffusa a tutti i livelli (a partire dalle classi meno abbienti) nei confronti delle prospettive lavorative e non solo. Sarebbe bene ridistribuire meglio le disponibilità di lavoro che esistono, perché tutti possano avere il loro pane quotidiano. Bisognerebbe iniziare a parlare di etica del lavoro e di vera uguaglianza. Il lavoro è qualcosa che va oltre il senso del salario una volta al mese, e in sé ha un contenuto educativo. Il lavoro nobilita l’uomo.
Nella Bibbia leggiamo:
“Noi dunque ricostruimmo le mura, che furono dappertutto innalzate fino a metà altezza; e il popolo aveva preso a cuore il lavoro”. (Neemia 4:6)
Con quale impegno ed entusiasmo, con quale desiderio di dare un contributo al benessere della società ci dedichiamo al nostro lavoro?
Il Jobs Act deve essere soprattutto una questione di responsabilità personale. È necessario che chi dirige comprenda che occorre ridistribuire quello che tanti hanno perché tutti possano avere e possano contribuire al benessere della società.
Riflessione a cura del pastore avventista Daniele Benini, direttore nazionale del network RVS e direttore delle Chiese Cristiane Avventiste dell’Italia centrale.
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