“Geremia” è il tema del ciclo trimestrale da ottobre a dicembre della “Guida allo studio personale della Bibbia e alla condivisione in gruppo” (Scuola del Sabato), tradotta e pubblicata in Italia dalle Edizioni ADV. Viene utilizzata dalle Chiese Cristiane Avventiste di tutto il mondo, nella lingua di ogni nazione. I temi vengono studiati sulla Bibbia giornalmente a livello personale, sulle tracce che vengono date, e poi in chiesa, ogni sabato, vengono discussi in gruppo.
Geremia è un profeta giudeo vissuto circa 600 anni prima della nascita di Gesù, scrittore del libro che porta il suo nome e del libro delle Lamentazioni, entrambi nel canone della Bibbia. Quali sono le caratteristiche del periodo storico in cui ha vissuto e i problemi sociali, religiosi e politici inerenti al popolo d’Israele?
Geremia viene chiamato da Dio ad essere profeta. “Io non sono che un ragazzo”, risponde al Signore, ma continua affermando: “…il Signore stese la mano e mi toccò la bocca”. In queste parole possiamo trovare una forte manifestazione della presenza tangibile di Dio e, allo stesso tempo, probabilmente anche un simbolo descrittivo. Qual è il senso di questo fatto raccontato all’inizio del libro di Geremia?
Questo profeta è stato spesso tacciato disfattismo o non è stato ascoltato. Si opponeva ai comportamenti idolatri del re e del popolo quando falsi profeti predicavano un futuro di pace e di prosperità. Non è facile essere la voce di Dio quando il messaggio è scomodo e impopolare. Come ci è riuscito Geremia?
Cosa c’è di attuale nel messaggio che Dio diede a quest’uomo? Perché può essere importante anche per noi oggi?
Mario Calvagno, caporedattore, e Carmen Zammataro, redattrice di RVS Roma, intervistano il pastore avventista Saverio Scuccimarri, direttore dell’editoria religiosa delle Edizioni ADV.
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