Giuseppe Ruocco – Quando si parla di aprire una nuova chiesa, una delle prime immagini a farsi largo nella nostra mente è forse quella di Davide e del suo sogno di costruire una casa per il Signore. Ma cosa avrà a che fare la costruzione del tempio di Gerusalemme con la chiesa di Pompei, le cui fondamenta sono state “metaforicamente” gettate oramai 37 anni orsono?
Ebbene, molto più di quanto si possa immaginare, perché il forte desiderio che Davide aveva nel cuore di «inaugurare» una nuova casa al Signore, è lo stesso che circa un anno fa si è fatto largo nei cuori delle sorelle e dei fratelli della comunità di Pompei. Proprio come a Gerusalemme, anche qui una chiesa, una casa per il Signore e per la sua comunità, c’era già. Si trattava giusto di darle un volto nuovo. È così che, sabato 26 gennaio, la chiesa cristiana avventista di Pompei ha ufficialmente riaperto le porte, volendo celebrare la ristrutturazione dei locali come un evento. La festa è durata una giornata intera, iniziando al mattino con la predicazione della Parola e un momento dedicato ai ricordi a cura dell’ospite speciale, il pastore Giuseppe Butera, che ha ripercorso alcuni fra gli anni più brulicanti di attività di questa bella famiglia. Nel pomeriggio, si è voluto dare ancora spazio alla lode tramite il canto, la predicazione e la condivisione di preziose testimonianze grazie ai numerosi interventi di sorelle, fratelli, pastori e amici della nostra comunità, senza dimenticare di ringraziare chi ha generosamente contribuito ai lavori di ristrutturazione dei locali, investendo tempo, abilità e risorse. Ovviamente però, il ringraziamento più grande è andato al Signore, che ci ha permesso di vivere una giornata meravigliosa, nell’espressione della riconoscenza per quanto in 37 anni abbiamo ricevuto, oltre che del rinnovo del nostro impegno nel lavorare per lui.