Sara Civerchia – Lo scorso 26 gennaio, i giovani (22-35 anni) e i Compagnon (16-21 anni) della chiesa avventista di Jesi si sono incontrati con i coetanei cattolici appartenenti a una parrocchia di Ancona.
Era da mesi che cercavo di organizzare un incontro del genere e, quando mi hanno risposto positivamente, ne sono stata veramente felice, ma allo stesso tempo preoccupata per l’esito. Il timore era legato soprattutto al fatto che si potessero accendere delle discussioni delicate tra i ragazzi. Invece, devo dire che sono stata piacevolmente sorpresa dal clima disteso che si è creato, fatto di amicizia, cordialità e rispetto reciproco, e soprattutto animato dalla curiosità di conoscere le differenze tra le nostre fedi religiose. È stata un’esperienza positiva anche per noi “meno giovani” che abbiamo accompagnato i ragazzi.
Mentre i giovani si sono divisi in gruppi per discutere sull’importanza di essere cristiani nella società attuale, anche noi accompagnatori abbiamo formato un gruppo di riflessione sullo stesso tema, condividendo opinioni ed esperienze che ci hanno fatto sentire veramente più uniti nella fede.
Personalmente sono rimasta molto sorpresa da ciò che ha detto il parroco, don Samuele. Lui infatti, inizialmente, ha affermato quanto sia importante al giorno d’oggi avere un orizzonte diverso, cioè sapere che aspettiamo il ritorno di Cristo, che siamo in attesa dei nuovi cieli e della nuova terra, cambia la nostra prospettiva della vita, ci dà una speranza che il mondo non offre. Inoltre, ha notato che l’incontro di cui ci siamo resi protagonisti, sarebbe stato impensabile 50 anni fa, e chiunque avesse promosso una tale iniziativa sarebbe stato “scomunicato” ancora prima di realizzarla. È meraviglioso vedere quante cose siano cambiate negli anni.
È stata un’iniziativa costruttiva e interessante, non solo per i ragazzi, ma anche per tutti noi presenti alla serata. Abbiamo visto realizzato il testo di Giovanni 17:21-23, in cui Gesù dice : “affinché siano tutti uno, come tu, o Padre, sei in me e io in te; siano anch’essi uno in noi, affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. E io ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, affinché siano uno, come noi siamo uno. Io sono in loro e tu in me, affinché siano perfetti nell’unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato e li hai amati, come hai amato me” (ND).
[Foto pervenuta dalla comunità in oggetto]