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In questo numero di Sfogliando il giornale, in vista del prossimo viaggio papale in Iraq, facciamo il punto della situazione dei cristiani iracheni, in un pease colpito da decenni da guerre, invasioni, settarismi, sanzioni economiche, corruzione. Il cristianesimo iracheno, percepito quasi come fosse una religione aliena, risale in realtà alle generazioni dei cristiani dei primi secoli e ancora oggi, pur essendo numericamente ridimensionato, costituisce un punto di riferimento e una speranza per tanta gente.
Ne parliamo con Cristian Nani, direttore di Porte Aperte Italia, un'agenzia internazionale evangelica a servizio dei cristiani discriminati e perseguitati nel mondo. In Iraq, secondo il World Watch List, è all'undicesimo posto nel mondo quanto alla gravità della persecuzione dei cristiani. Porte aperte/Open Doors si adopera nel servizio verso i cristiani iracheni anche grazie a progetti sociali – i cosiddetti "centri di speranza" – di cui beneficiano tutte le persone, senza distinzione etnica o religiosa.
*Nella foto dei bambini iracheni in una scuola del Kurdistan iracheno.
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