Nel corso della diretta RVS del 13 luglio 2023, lo psicologo e psichiatra Giovanni Varrasi conclude la sua riflessione sul tema dell’umiltà, elencandone alcuni tipi, e attribuendole a varie tipologie e attività umane. Nel complesso emerge il fatto che l’umiltà non è subordinazione al potere, non è tirare a campare, non è arrendevolezza come obbligo, non è rinuncia alle proprie qualità, prima tra tutte la razionalità. È piuttosto consapevolezza, attenzione, rispetto, integrità.
Lo si nota nell’umiltà del contadino, che è è naturalezza, realismo e duro lavoro, gratitudine e stupore. Ma anche nell’umiltà delle persone "buone" : persone che si mettono al servizio degli altri, desiderano il loro bene, lavorano per questo, trascurando in qualche caso i propri bisogni e desideri
C’è poi l’umiltà dell’intellettuale. Come disse Socrate davanti ai giudici che volevano condannarlo: “so di non sapere”, da intendere non come punto di arrivo, ma come punto di partenza per nuove curiosità e conoscenze. È il contrario del gonfiarsi, dell’ostentazione. Ma l’umiltà del saggio prevede anche alcune conoscenze: non evitare il dolore dell’esistenza e le deformazioni che opera su di noi e sugli altri; conoscere l’ineluttabilità della morte; misurarsi con l’infinito che ci circonda; concepire l’idea di Dio…
Tenere insieme queste consapevolezze è complicato, facciamo di tutto per dimenticarcene e procediamo lungo i nostri binari. "Sono curioso di vedere, se mettiamo in pratica queste conoscenze difficili, quale stato d’animo e quale identità ne deriva", conclude il dottor Varrasi. Una curiosità ma soprattutto un auspicio.
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