Mirabella Imbaccari. Incontro su islam, pace e dialogo interreligioso
11 Febbraio 2015

sci_invito 4 febbraioPromozione del dialogo tra le fedi, accoglienza responsabile degli immigrati, concessione delle Intese alle confessioni che ancora non le hanno. È quanto ha auspicato nel suo intervento il pastore avventista Vincenzo Caputo.

Notizie Avventiste – L’imam della moschea di Catania, Kheit Abdelhafid, ha detto un deciso “no” a coloro che seminano odio, durante l’incontro su “Islam, la pace e il dialogo interreligioso”, svoltosi il 4 febbraio, nel Museo del tombolo di Mirabella Imbaccari, in provincia di Catania. All’evento, promosso dal Servizio Civile Internazionale, con il patrocinio del Comune e di Bapr, ha partecipato anche Vincenzo Caputo, pastore della chiesa cristiana avventista della cittadina siciliana.

“Con il mio intervento – ha affermato V. Caputo – ho voluto far comprendere che nel corso della storia ci sono state delle ‘isole felici’ in cui, per esempio ai tempi di Federico II, in Sicilia e in tutto il meridione, convivevano insieme cristiani, ebrei e musulmani; non solo, in molti casi e in tanti contesti, l’islam ha protetto e favorito sia gli ebrei sia i cristiani”.

I fondamentalismi, secondo il pastore avventista, sono infatti il problema principale.

“Ho spiegato quali sono le motivazioni degli integralisti – ha aggiunto V. Caputo – e cosa li spinge alla ‘guerra santa’ contro gli altri e, nel contempo, quali sono le motivazioni che portano i giovani ad aderire a gruppi armati fondamentalisti. Infine ho evidenziato il principio protestante di separazione dei poteri politico e religioso e come il dialogo ecumenico fra i cristiani abbia permesso alle varie comunità di abbattere molte barriere.

Il past. Caputo ha quindi concluso presentando alcune proposte: promozione del dialogo interreligioso non soltanto da parte delle religioni, ma anche dalle istituzioni (Comuni, Regioni,Stato); accoglienza responsabile degli immigrati con relativi progetti di integrazione; concessione delle Intese alle confessioni che ancora non le hanno ricevute.

“A questo proposito ho presentato l’esperienza della Chiesa valdese che, dopo aver ottenuto l’Intesa con lo Stato italiano, aiutò sia la Chiesa avventista sia le Assemblee di Dio per arrivare alla firma delle loro Intese, e come queste ultime abbiano aiutato e perorato la causa degli altri”, ha concluso il pastore.

L’incontro è iniziato con alcune domande poste da Mariano Messineo, giornalista di La Sicilia, all’imam il quale ha presentato la posizione assolutamente pacifista dell’islam moderato, condannando ogni forma di violenza e ogni forma di prevaricazione nei confronti dei cristiani o di altri. “Quando prega cinque volte al giorno, il musulmano ripete la parola pace oltre 28 volte”, ha precisato Kheit Abdelhafid.

A quanti gli hanno contestato, con toni anche animati, il silenzio della maggioranza dei leader musulmani sugli atti di violenza nei confronti dei cristiani, in Nigeria e in altre parti del mondo, l’imam ha spiegato che in Italia l’islam si è espresso contro ogni atto di violenza sui cristiani e ha condannato le azioni dell’Isis.

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