Non farti scultura, ne’ immagine alcuna delle cose che sono lassu’ nel cielo o quaggiu’ sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perche’ io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso. (Esodo 20,4-5a).
In questa conversazione sul Decalogo, consideriamo con il pastore avventista Saverio Scuccimarri il significato del secondo comandamento. “Se non vedo… non credo”, diceva Tommaso, a significare la sua incredulita’ rispetto all’annuncio della resurrezione, ma anche l’esigenza di poter radicare la propria fede su qualcosa di tangibile e di visibile. Come conciliare questa esigenza insopprimibile – che Dio ben conosce – con il divieto del comandamento?
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