Il Concilio di Nicea e la Chiesa avventista

Il Concilio di Nicea e la Chiesa avventista

In occasione della quarta edizione del Villa Aurora Meeting che quest’anno verte sul tema “Dio nel nostro tempo”, il professor Tiziano Rimoldi è intervenuto nel panel del 28 agosto sul tema particolare: “La Chiesa avventista e Nicea (325), una ricezione complicata”. Roberto Vacca lo ha intervistato poco prima dell’incontro. Tiziano Rimoldi è professore ordinario di Diritto ecclesiastico e Diritto comparato delle religioni presso l’Istituto avventista, dove insegna anche Storia della Chiesa avventista; è inoltre docente a contratto di Diritto e religioni presso l’Università degli studi di Firenze. Il Villa Aurora Meeting (24-30 agosto) è un’iniziativa dell’Istituto Universitario Avventista di Firenze.

Parole al vento – Elogio dell’isolamento consapevole

Parole al vento – Elogio dell’isolamento consapevole

Parole al vento dal Veneto, un accento particolare sulle note e le notizie note o meno che mirano dritte al cuore delle orecchie che hanno fegato.

Il tema di oggi: Elogio dell’isolamento consapevole

Immagine:© Dunca Daniel| Dreamstime.com

La passione per la pace e la giustizia

La passione per la pace e la giustizia

In questa intervista tratta dalla diretta RVS, Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano Pawel Gajewski, pastore della chiesa valdese di Napoli.
Tra i temi trattati: inferno di fuoco su Kiev; impressioni dal Sinodo valdese 2025; digiuno e preghiera per la pace, ma non con l’intercessione della Vergine Maria Regina.
Immagine:© Photoking| Dreamstime.com
Parole al vento – Il gossip è un derivato tossico della fragilità

Parole al vento – Il gossip è un derivato tossico della fragilità

Parole al vento dal Veneto, un accento particolare sulle note e le notizie note o meno che mirano dritte al cuore delle orecchie che hanno fegato.

Il tema di oggi: Il gossip è un derivato tossico della fragilità

Immagine:© Gabriel Blaj| Dreamstime.com

In God we trust: Dio e l’America

In God we trust: Dio e l’America

In occasione della quarta edizione del Villa Aurora Meeting, che quest’anno verte sul tema “Dio nel nostro tempo”, il politologo di fede evangelica Paolo Naso è intervenuto nel panel del 27 agosto sul tema particolare: “Dio e l’America”. Roberto Vacca lo ha intervistato poco prima dell’incontro.
Grazie a Dio

Grazie a Dio

Nel corso della diretta RVS, Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano il pastore avventista Saverio Scuccimarri, docente alla Facoltà avventista di teologia di Firenze.
Tra i temi trattati: in un articolo su Avvenire del 27-8-2025 Rosalino Cellamare, in arte Ron, si racconta: “La fede e l’uomo che sono grazie a Dio”.
Immagine: wikipedia.org
Giovani alla ricerca di senso

Giovani alla ricerca di senso

Nel corso della diretta RVS Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano il professor Alessio Del Fante su argomenti di attualità prendendo spunto da alcuni articoli apparsi sui quotidiani di oggi.
Tra i temi trattati: Paola Bignardi e la ricerca di senso e di spiritualità dei giovani, fuori dagli schemi istituzionali.
Immagine:© Stockyimages| Dreamstime.com
Violenza irrazionale e solidarietà ragionevole

Violenza irrazionale e solidarietà ragionevole

In questa intervista tratta dalla diretta RVS, Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano alcune notizie del giorno con il pastore battista Massimo Aprile, prendendo spunto da alcuni quotidiani in edicola e da aggiornamenti su internet.

Tra i temi affrontati: choc negli USA, uccide due bimbi durante la messa della scuola; “Israele è andato oltre”, ha dichiarato Giorgia Meloni, l’appello del Sinodo valdo-metodista al Governo italiano; sacerdoti e suore non vogliono muoversi da Gaza, pronta a salpare per la Palestina la “flotilla” più grande di sempre.

Immagine:© Andrey Bayda| Dreamstime.com
La missione avanza in Myanmar nonostante le sfide continue

La missione avanza in Myanmar nonostante le sfide continue

Numerosi battesimi durante l’iniziativa Harvest 2025.

In un Paese caratterizzato da incertezza politica e problematiche quotidiane, la Chiesa avventista condivide il vangelo in tutta la regione. Dirigenti e membri dell’Unione di Missioni del Myanmar hanno condotto una serie di programmi evangelistici che si sono conclusi con il battesimo di 225 persone.

Il servizio stampa  Adventist News Network (ANN) riporta che, nonostante le restrizioni e i disordini in Myanmar, gli avventisti hanno continuato a testimoniare la loro fede con visite nelle case, programmi comunitari e incontri pubblici. Le iniziative di agosto hanno messo in evidenza questo spirito missionario in diverse zone, da nord a sud, del Paese.

Il past. Roger O. Caderma, presidente della Regione Asia-Pacifico del sud (SSD) della Chiesa avventista, ha partecipato come predicatore e relatore. Per lui è stata la prima volta nel suo nuovo incarico, dopo la nomina ricevuta durante l’Assemblea Mondiale della denominazione, tenuta a St. Louis, in Missouri, lo scorso luglio

“Questi battesimi ci ricordano come opera lo Spirito Santo” ha detto Caderma “Riflettono la fedeltà dei nostri membri che continuano a condividere Gesù in luoghi dove c’è un disperato bisogno di speranza”.

L’iniziativa missionaria “Harvest 2025” è un progetto che coinvolge tutta la Regione Asia-Pacifico del sud e mobilita le comunità avventiste di 11 Paesi in attività di evangelizzazione mirata. In Myanmar, i risultati riflettono la resilienza dei membri e dei dirigenti che continuano a portare avanti la missione nonostante le notevoli difficoltà.

[Traduzione e adattamento: Lina Ferrara, HopeMedia Italia]
[Foto di copertina: Unione di Missioni del Myanmar] 

Hack4Health torna a ottobre e diventa un appuntamento fisso

Hack4Health torna a ottobre e diventa un appuntamento fisso

Giovani e benessere al centro della collaborazione tra Fondazione Vita e Salute e Ministeri Avventisti per la Gioventù.

Dopo il successo dell’edizione 2023, l’iniziativa Hack4Health entra ufficialmente tra gli appuntamenti annuali dedicati ai giovani, promossi dalla Fondazione Vita e Salute, in collaborazione con i Ministeri Avventisti per la Gioventù (MAG) della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno.

L’hackathon, nato come evento sperimentale per coinvolgere ragazze e ragazzi tra i 16 e i 21 anni in una maratona di idee e coprogettazione sul tema del benessere, si è rivelato un’esperienza trasformativa, capace di valorizzare la creatività giovanile e favorire l’emergere di nuove visioni su salute, stili di vita e socialità.

A sancire il successo dell’iniziativa è la decisione congiunta della Fondazione e dei MAG di rendere l’Hack4Health un format stabile e ricorrente, inserendolo nel calendario delle attività formative e aggregative rivolte alla fascia giovanile.

La salute, intesa come equilibrio tra corpo, mente e relazioni, è un tema centrale anche per le nuove generazioni e il loro intervento, come interpreti principali di questo tempo, può essere di grande beneficio per la nostra Chiesa.

Ma accogliere nelle nostre istituzioni lo sguardo dei ragazzi richiede preparazione e impegno.
“L’Hack4Health è uno spazio di ascolto e progettazione condivisa, in cui i ragazzi possono dire la loro, mettendo in campo competenze, visioni e valori” dichiara il direttore della Fondazione Vita e Salute “e grazie alla partnership con Associazione Advocacy siamo certi di poter autenticamente sostenere il processo di collaborazione tra loro e le nostre Istituzioni”.

La collaborazione sempre più stretta tra la Fondazione e i MAG della Chiesa avventista, con l’obiettivo comune di offrire esperienze educative di qualità, capaci di generare consapevolezza e protagonismo, mostra non solo che oggi l’urgenza di includere i ragazzi nei processi progettuali è condivisa nell’ambito sociale, ma anche in quello ecclesiale. I Compagnon (16-21 anni), già impegnati in percorsi di servizio, riflessione e crescita personale, rappresentano il grande tesoro generazionale su cui è opportuno investire in modo sistemico.

Il prossimo Hack4Health si terrà dal 10 al 12 ottobre nel Villaggio Mare e Vita, a Cervia, in provincia di Ravenna.

Sarà un’occasione stabile di confronto, formazione e progettazione, arricchita dall’esperienza maturata e da una rete di partner consolidata. Con uno sguardo rivolto al futuro, la Fondazione e i MAG continueranno a costruire spazi in cui la voce dei giovani sia ascoltata e tradotta in azioni concrete per una società più sana, equa e consapevole.

Per partecipare, iscriversi qui.

Sono 40 i posti disponibili per questo evento a cui sono invitati  tutti i ragazzi tra i 16 e i 21 anni.

Il senso dell’olfatto di Dio

Il senso dell’olfatto di Dio

Qual è il significato dell’espressione “odore soave” che ritroviamo, ad esempio, in Levitico 1:9 nel contesto dei sacrifici?

Il linguaggio del libro biblico del Levitico è spesso difficile da comprendere e interpretare, e l’espressione citata ne è un esempio: “ma le interiora e le zampe si laveranno con acqua, e il sacerdote farà bruciare ogni cosa sull’altare, come un olocausto, un sacrificio di odore soave, fatto mediante il fuoco all’Eterno” (Le 1:9).

A complicare ulteriormente le cose, bisogna considerare che Dio è descritto come colui che “sente” il profumo soave del sacrificio. Non sono del tutto sicuro che bruciare un animale emetta davvero un aroma gradevole. Permettetemi di suggerire una possibile interpretazione.

Problema di traduzione
La frase ebraica reakh nikhoakh è composta da due sostantivi: reakh, che significa “odore, profumo”, e nikhoakh, che può essere tradotto come “rasserenante, piacevole” oppure “pacificante, gradito”. Quando reakh è usato insieme a nikhoakh, la frase può significare “un profumo gradevole/soave”, suggerendo forse che l’offerta è gradita a Dio.

Una seconda opzione è tradurre l’espressione come “un profumo rasserenante, pacificante”, indicando che lo scopo dell’offerta è quello di placare l’ira divina, di propiziare Dio. Alcuni studiosi hanno sostenuto che solo il verbo è associato all’ira divina (come in Ezechiele 5:13), ma non il sostantivo nikhoakh (“profumo soave”). Qualunque traduzione si scelga, deve essere sostenuta dal contesto.

Significato figurativo
L’immagine di Dio che “sente” l’odore di un sacrificio è insolita, ed è comunemente interpretata come un esempio di linguaggio antropomorfico (l’uso di espressioni umane per descrivere Dio; noi sentiamo gli odori). Quando è applicato a Dio, questo tipo di linguaggio è impiegato in senso figurato; non va inteso in modo letterale. Ed è chiaramente il caso in Ezechiele, quando il Signore, annunciando il ritorno del popolo dall’esilio, dichiara: “Io mi compiacerò [ratsah, ‘essere favorevole, accettare’] di voi come di un profumo di odore soave” (Ez. 20:41).

Il linguaggio del sistema sacrificale è usato per esprimere l’accettazione del popolo da parte di Dio. L’unione del verbo “accettare” con l’espressione “profumo soave” suggerisce che si sta parlando di un’offerta gradita. Il popolo è descritto come un’offerta piacevole, gradita a Dio.

Significato figurativo nei sacrifici
Il significato figurato si trova anche in Levitico 26:31, e sembra chiarire il senso dell’espressione “odore gradevole” nel contesto del santuario. Il riferimento è a una discussione sulla punizione divina contro chi viola il patto: “Ridurrò le vostre città in deserti, desolerò i vostri santuari, e non aspirerò più il soave odore dei vostri profumi [reakh nikhoakh, ‘odori piacevoli’]”.

In questo esempio specifico, Dio non vuole sentire un “odore gradevole”. La maggior parte dei commentatori lo interpreta come il rifiuto da parte del Signore delle offerte. Quando si dice che Dio “sente” un’offerta, significa che la accoglie. Pertanto, il linguaggio è usato in senso figurativo; non si tratta della capacità olfattiva divina.

Si noti che Dio non rifiuta un’offerta perché l’ha annusata e aveva un cattivo odore. Né si dice che Dio accoglie le offerte perché sprigionavano un profumo gradevole. È chiaro che il verbo “sentire” è usato qui in senso figurato, nel senso di accettare un’offerta.

Lo stesso vale per Amos 5 quando dice: “Io odio, disprezzo le vostre feste, non prendo piacere [riakh, ‘sentire; accettare’] nelle vostre assemblee solenni. Se mi offrite i vostri olocausti e le vostre oblazioni, io non li gradisco; non tengo conto delle bestie grasse che mi offrite in sacrifici di ringraziamento” (vv. 21-22). Le immagini si susseguono una dopo l’altra per esprimere il forte rifiuto da parte di Dio del servizio del culto israelita (il sistema sacrificale giudaico prefigurava la morte in croce di Cristo ed è stato superato dalla sua risurrezione, ndt).

Quando si dice che Dio sente il “profumo gradevole, o soave”, quindi, significa semplicemente che egli accetta l’offerta. Si può allora considerare l’espressione come un modo di dire idiomatico.

Ángel Manuel Rodríguez, teologo avventista e docente di teologia in pensione.

[Fonte: adventistreview.org. Articolo tradotto da Veronica Addazio, HopeMedia Italia].
[Immagini: niekverlaan e MarionF | Pixabay.com]

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